Malcelate gelosie

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<< Ragazzi la volete piantare o no? >> disse Nami al limite dell'esasperazione. La situazione era degenerata nel momento in cui Bonney aveva confessato i suoi sentimenti verso il Baratheon, scatenando la gelosia del fratellino che si ritrovava con le braccia di Killer a bloccarlo per impedire che mettesse le mani addosso alla sorella che in quello stesso momento era intenta nel tirargli i capelli cremisi ( con il dispiacere di Law, vedere quelle splendide ciocche rosse tirate con violenza gli dispiacque, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce) e a urlargli in faccia, tutto sotto lo sguardo sbigottito degli altri presenti. Lo Stark non si sarebbe stupito di vedere le guardie sbucare dall'ingresso dei sotterranei vista l'intensità che aveva raggiunto la voce della sua futura moglie; ora capiva che la lady che aveva conosciuto alla sala del trono non era altro che una facciata..era più pazza del fratello!

<< Bonney porca troia! finiscila di tirarmi i capelli! >>

<< Allora permettimi di sposare Ace! >><< Col cazzo! >>

Ace alzò la mano nel tentativo di attirare l'attenzione dei due su di sè; << Scusate, vi interessa sapere la mia opinione? >> era ancora sconvolto dalla confessione di Bonney e aveva le idee confuse, invece quei due stavano già discutendo di matrimonio!

Robin invece scosse divertita la testa << Non c'è niente da fare, Kidd è iperprotettivo con sua sorella, non gli permetterà mai di sposare Ace anche se è un suo caro amico. >>

Andarono avanti per altri 5 minuti fino a quando Ace, palesemente irritato per essere stato ignorato si avvicinò ai due litiganti e allontanò Bonney dalla testa del rosso ( Law esultò).<< Basta voi due! stiamo perdendo tempo inutilmente, innanzi tutto io non ho mai detto di voler sposare lady Greyjoy quindi calmati Kidd. >> Per la gioia di tutti il rosso smise di dimenarsi tra le mani del suo servitore, e si limitò a scrutare sospettosamente il moro vicino a lui; tuttavia Ace non potè evitare di incrociare gli occhi colmi di dispiacere di Bonney, l'ultima cosa che voleva era rendere triste la sua migliore amica, lui che era sempre abituato a vederla sorridere. Forse doveva discutere di quella faccenda solo con lei, in privato. Inoltre non voleva far arrabbiare suo fratello, anche lui era un prezioso amico dopotutto.

Il Baratheon prese parola: << Credo che dovremmo discuterne io e Bonney da soli, vi faremo sapere al più presto ma, per il momento il piano per annullare la cerimonia tra Lady Greyjoy e Lord Stark è annullato. >> Detto ciò salutò Kidd con un abbraccio, prontamente ricambiato ( sotto lo sguardo ostile di un certo Lord dagli occhi di ghiaccio), prese per mano Bonney e risalirono le scale tornando al piano di sopra. Nami e Robin si ritirarono per tornare ai loro doveri ( nessuno seppe a cosa si riferirono). Anche Kidd, Law e i rispettivi servitori si avviarono verso le scale per risalire. Quando tornarono nel corridoio Killer e Penguin decisero di tornare nelle rispettive stanze, seguiti dai due Lord che camminavano dietro di loro a una certa distanza; Kidd decise di approfittare di quell'attimo: afferrò per una manica il moro che si trovava leggermente più avanti facendolo voltare e stampandogli un bacio sulle labbra, rapido ma deciso.

<< Io e te non abbiamo ancora finito Stark, che ne dici se andassimo in camera mia? >> gli sussurrò nell'orecchio.

Law lo guardò con sarcasmo << Perchè non ci porti il tuo migliore amico? ho visto che siete molto in sintonia. >>

<< Siamo solo amici d'infanzia, non dirmi che sei geloso? >> gli rispose lascivamente il rosso. << tranquillo, ho occhi solo per te. >> aggiunse quasi ridendo, anche se in realtà quelle parole celavano la pura verità. Forse inconsciamente il rosso non se n'era accorto ma, quando era in compagnia del moro si sentiva bene, rideva e scherzava come se si conoscessero da una vita intera,e quando i loro corpi si sfioravano si sentiva davvero completo, come se avere solo accanto l'altro non gli facesse desiderare altro, e quando Law non era nei paraggi non faceva altro che pensare a lui, la sua assenza lo rendeva instabile e inquieto. Ma mai lo avrebbe ammesso di fronte all'altro, il suo orgoglio glielo impediva, anche se il non poterlo dire aveva il suo peso. Si chiese cosa provasse invece il moro nei suoi confronti.

<< Io non sono geloso capelli rossi, vai a farti fottere. >> il giovane lupo si liberò con uno strattone dalla presa dell'altro senza distogliere lo sguardo dagli occhi da quelli de Kidd, non voleva mostrarsi debole. Nessuno dei due parve accorgersi di essere rimasti fermi nel bel mezzo del corridoio mentre i due servitori li osservavano da lontano con malcelata noia.

Il Lupo e il KrakenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora