Verità

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Quella mattina il cielo era tinto di un colore plumbeo, e l'assenza del sole dava all'atmosfera una sensazione di opprimente cupezza, complici anche le nuvole che scure si ergevano minacciose nel cielo coprendo ogni frammento della volta celeste. Nonostante non ci fosse nemmeno un soffio di vento l'aria era fredda e pesante; il solo respirarla provocava brividi lungo la spina dorsale e la pelle diventava rigida come carta. Il paesaggio era tetro e sembrava soffrire della mancanza dei raggi incandescenti del sole che donava alle foglie degli alberi una tonalità da far invidia anche al più bello degli smeraldi. Il cinguettio degli uccelli, il gracidare delle ranocchie che sostavano sulle rive degli stagni e gli scoiattoli che correvano frenetici sui rami fu sostituito da un silenzio che nella sua quiete preannunciava l'avvenire di qualcosa, qualcosa di terribile. Ma di tutto ciò non importava nulla ad Greyjoy Kidd che tentava di avanzare nella folta e cupa radura, dopo essere riuscito miracolosamente a mettersi in piedi nonostante tutto il suo corpo protestasse per i residui del siero paralizzante che ancora circolavano ostinatamente nel suo organismo, rendendolo rigido come una statua di pietra e ad uscire da quel tempio in rovina; se non avesse usato i tronchi dei vecchi arbusti come appoggio probabilmente sarebbe caduto rovinosamente a terra ma, sarebbe stato disposto anche a strisciare, fanculo l'orgoglio. Il suo unico pensiero era solamente uno: prendere a calci nel culo quel figlio di puttana del Re insieme alla sua guardia del corpo fino a ridurli ad un ammasso indistinto di carne e organi, e riprendersi Law. Ricordava bene il momento in cui gli era stato portato via: aveva provato un malessere tale da destabilizzarlo interiormente, era come se gli avessero strappato una parte della sua anima, lasciando un vuoto che nemmeno i Sette regni avrebbero potuto colmare. Oltre l'incazzatura che sprizzava da tutti i pori Kidd era anche mortalmente preoccupato per il suo compagno; continuava a domandarsi per quale fottuta ragione Doflamingo avesse agito in quel modo vile, ma d'altra parte lui stesso aveva già notato atteggiamenti sospetti da parte del biondo verso lo Stark. Si diede mentalmente dell'idiota mentre continuava a traballare ed a trascinarsi nel bosco come un ubriaco. Sarebbe dovuto intervenire subito invece di perdere tempo a inveire e lanciare maledizioni a tutta la stirpe di quel fenicottero del cazzo,ovvero andare da lui con passo deciso e mettere le cose in chiaro fottendosene di avere davanti il re: Law era solo suo e se avesse nuovamente provato a toccare il moro con un solo dito lo avrebbe mandato a fare compagnia ai pesci, che dalle sue parti stava a significare essere gettato in mare con dei pesi addosso. << Dannazione...! >>. sputò incazzato quando sentì la gamba sinistra cedere per l'eccessivo irrigidimento del muscoli, portandolo a inginocchiarsi mentre con una mano si aggrappava e affondava le unghie nella corteccia spessa di un albero; aveva il fiato corto e la fronte imperlata da goccioline di sudore su cui era appiccicata qualche ciocca rossa, ma era deciso a ignorare la fatica che lo stava logorando, Law aveva la priorità assoluta e, saperlo tra le mani di quel deviato di Doflamingo gli diede la forza per tirarsi su e rimettersi in piedi nonostante il fastidioso formicolio agli arti: ci voleva ben altro per fermarlo. Improvvisamente sentì qualcosa muoversi in mezzo ai grossi cespugli poco distanti da lui e istintivamente avvolse le dita sull'elsa della spada riposta nel fodero legato sul fianco destro, ma anche quella piccola azione gli risultò difficile in quanto l'intero corpo si rifiutava di collaborare: che quel bastardo del primo cavaliere fosse tornato indietro per assicurarsi di non averlo più tra i piedi? lo avrebbe preso a calci nelle palle e poi gliele avrebbe tagliate e date in pasto agli animali della foresta. Quasi credette di avere un'allucinazione quando vide la folta chioma di Killer sbucare da quell'ammasso di foglie e rami, e inconsciamente si senti pervadere da una sensazione di sollievo,osservò il suo amico avvicinarglisi con aria preoccupata.

<< Kidd! per i sette inferi che fine avevi fatto? e perchè sei ridotto in questo stato pietoso?. >>. il biondo avvolse un braccio del rosso intorno al suo collo taurino e gli mise una mano sul fianco per aiutarlo a stare in piedi essendo palese il fatto che il Greyjoy non ci riuscisse da solo; aveva un mucchio di domande da porgergli.

Il Lupo e il KrakenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora