Forse il passato è come un'ancora che ci trattiene

50 3 0
                                    

La testa gli vorticava dolorosamente, come se qualcuno gli fosse passato sopra con una carrozza, con tanto di cavalli; lui non era tipo da cedere alle provocazioni degli altri, lo riteneva un qualcosa da ignoranti senza materia grigia, ma allora perchè si era ritrovato a fare a gara con quel pel di carota a chi beveva più idromele? oltretutto stava anche perdendo. Dopo il quinto boccale la sua coscienza aveva iniziato a farsi meno lucida, invece il rosso sembrava perfettamente lucido e beveva il sesto boccale come se fosse ancora al primo. E il rosso, vedendolo in difficoltà nello svuotare l'ennesimo boccale ripieno non volle perdere l'occasione di sfotterlo.

<< Che ti succede Stark, sei già pieno? non avevi detto che mi avresti battuto o erano solo chiacchiere le tue? >> sghignazzò divertito il rosso, bevendo il boccale che aveva davanti.

<< Chiudi quel buco dentato o ti faccio ingoiare tutto il boccale. >>

<< Ma come siamo sboccati principino, mammina non ti ha insegnato le buone maniere? >>

Law sentendo quelle parole perse quella poca lucidità che cercava di non far dissolvere come il resto della sua razionalità che era andata bellamente a farsi fottere; con un gesto rapido si allungò verso il rosso e tirò fuori un pugnale che aveva nascosto nella manica dell'abito, puntandoglielo alla gola.

<< Non osare pezzente...prova solo un'altra volta a nominare mia madre e giuro che ti apro dalla gola fino alle palle. >>

Kidd rimase a fissarlo in silenzio, palesemente sorpreso e turbato da quella reazione: vedere il moro perdere la sua compostezza e assumere quello sguardo di malcelato odio lo lasciò perplesso; che cavolo! la sua voleva essere una battuta non un insulto. Quel coglione era decisamente andato con il cervello, ma non aveva perso la sua agilità: se solo avesse fatto un passo falso lo avrebbe sicuramente sgozzato.

<< Non ti agitare Stark, per quanto mi piaccia prenderti per il culo non avevo intenzione di offendere nessuno all'infuori di te quindi...che ne dici se ti calmi? >>

Law non si mosse neppure di un millimetro, e non sembrava avere l'intenzione di spostare la lama che faceva una leggera pressione sulla pelle di Kidd; quest'ultimo si appuntò in testa di non provocare troppo il moro quando era ubriaco, meglio evitare scenate simili in futuro.

<< I tuoi non saranno felici di sapere che il loro figlioletto si è dilettato nello sviscerare qualcuno, ne rimarrebbero sconcertati. >> rispose pacato il rosso, aggiungendo mentalmente "a meno che non siano anche loro fuori di testa come te"

Law sgranò gli occhi irrigidendosi. Lentamente ritirò il pugnale e tornò a sedersi, tenendo lo sguardo basso. Dopo un paio di secondi sbuffò sconsolato e il rosso si aspettò un'altra scenata ma non che Law iniziasse a parlare, seppur a voce molto bassa.

<< Non ha importanza quello che faccio al di fuori di casa mia, semplicemente perchè non ho nessuno che se ne preoccupi. >> fece una pausa, come se gli costasse dire tutto ciò. Se fosse stato lucido non avrebbe mai parlato della sua famiglia con nessuno, perfino con Penguin...era un argomento troppo spinoso. Ma ora la sua capacità di controllo era assopita e l'amarezza che si portava dentro sin da quando era bambino poteva emergere indisturbata.

<< Mio padre non ha mai mostrato un briciolo di affetto o interesse nei miei riguardi; si aspettava che io crescessi seguendo le rigide regole della nostra casata...imparare a combattere, regnare nel nord, a farmi temere e rispettare usando la forza se necessaria...non sono mai stato un figlio obbediente quindi venivo punito spesso...rinchiuso nelle mie stanze o anche nelle segrete a volte, e non si risparmiava nemmeno con la punizione fisica; ordinava alle guardie di picchiarmi perchè lui non voleva farlo...oppure semplicemente non voleva nemmeno toccarmi...doveva proprio odiarmi. >>

Il moro fece un sorriso amaro, rivivendo la scena nella sua mente; proprio a causa di quelle percosse ricevute nella sua infanzia aveva sviluppato un forte distacco ed evitava accuratamente il contatto fisico, temendo che il solo venire toccato da qualcuno potesse causargli quel dolore che aveva provato tante volte sulla sua pelle. Il rosso se ne stava in silenzio ad ascoltare e a guardare ogni espressione che assumeva il ragazzo di fronte a lui, intuendo cosa passava nella sua testa in quel momento. La voglia di prenderlo in giro era completamente andata a quel paese e lui non riusciva a capire il perchè: provava forse pena per quel disgraziato? non sia mai! lui che nemmeno guardava i poveri sul ciglio della strada che morivano di stenti o animali che venivano torturati e poi uccisi dal sadico di turno, non poteva avere compassione per qualcuno, meno che per quello Stark. Ma allora perchè non lo aveva ancora interrotto dandogli della femminuccia ? Law intanto alzò lo sguardo verso di lui: aveva gli occhi lucidi, forse per l'alcol o per qualcos'altro..

<< Il pensiero di buttarmi dalla torre più alta di Grande Inverno mi ronzava intorno continuamente, e lo avrei fatto se non fosse stato...per mia madre. Lei era...ohh...una persona davvero speciale: ogni volta che venivo punito lei arrivava da me, accogliendomi tra le sue confortevoli braccia e in un attimo...tutto il dolore spariva...mi sussurrava all'orecchio che era tutto finito, che il suo calore e il suo amore mi avrebbero guarito ogni volta ne avessi bisogno; lei mi curava le ferite che subivo, era un'esperta conoscitrice della medicina, cosa che ho ripreso da lei, essendo anche io un appassionato di anatomia umana e altro...era molto amata, sia da ricchi che poveri...aiutava i più bisognosi senza volere nulla in cambio, e io la ammiravo per questo...amava me e mia sorella più della sua stessa vita...mi chiedo se mio padre l'abbia mai amata...non meritava di avere una donna come mia madre al suo fianco..non faceva altro che sminuirla e umiliarla...una volta la difesi dai suoi insulti e...pagai a caro prezzo quel gesto. >>

Kidd sentendo come il moro parlasse di sua madre al passato capì che evidentemente lei non... << Quando ho compiuto 11 anni...la notte stessa...mia madre sparì nel nulla...l'ultima volta che la vidi, fu prima di addormentarmi, venne a darmi il bacio della buona notte ma...fu strana: mi guardava preoccupata e con gli occhi lucidi...mi ripeteva che dovevo prendermi cura di mia sorella e di Grande Inverno e che mi amava più della sua vita. Io non capì...le sue parole...e quando mi risvegliai la mattina seguente...lei non c'era più. Mio padre disse che mia madre era fuggita, che ci aveva abbandonati; non gli ho mai creduto, ho sempre sospettato fosse lui l'artefice della sua sparizione ma non ho mai avuto delle prove concrete; mia sorella pianse per 3 giorni...io non versai neppure una lacrima. Il dolore che provavo era più forte della mia disperazione...da quel giorno non sorrisi più, non mi attaccai più a nessuno e non mi feci nemmeno più toccare, neppure da mia sorella. >>

Calò il silenzio. Nessuno dei due sembrava aver qualcosa da dire. Kidd semplicemente non sapeva come comportarsi a quella confessione non voluta.
Mai poteva immaginare che il comportamento bastardo del moro non era altro che un meccanismo di difesa, una barriera per poter tenere ogni cosa fuori dal suo cuore; di nuovo fu Law a parlare:

<< Sai...a Grande Inverno c'è un famoso detto..."Forse il passato è come un'ancora che ci trattiene" un qualcosa che ci tormenta fino a quando non esaleremo l'ultimo respiro. >>  

Il Lupo e il KrakenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora