Stranger

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Make it rain
Ed Sheeran

Ore 7.00am

Come ogni mattina la mia fastidiosa sveglia stava suonando, ormai odiavo con tutto il mio cuore quel gallo immaginario che ogni giorno da un anno a quella parte mi strappava dalle braccia di Morfeo.

La spensi e iniziai a prepararmi psicologicamente a un'altra noiosa giornata universitaria. Avevo iniziato da pochi mesi il secondo anno e già non ne potevo più.

Non fraintendetemi amavo l'università e cosa stavo studiando è la mia passione, ma odiavo l'ambiente. Qui purtroppo non era come il liceo, le amicizie sono più superficiali, vi conoscete, vi salutate un paio di volte e poi addio, sconosciuti come prima.

Non ho molte persone con cui trascorrere il tempo, quasi nessuna. L'unica persona che ho al mio fianco e speravo avrei avuto per sempre è la mia migliore amica Rebecca.
Lei purtroppo frequentava un altro corso ma spesso ci incontriamo per un caffè e per aggiornarci sulle ultime novità...

<<Audreeey!>>

Era la voce di mia madre che mi svegliava completamente dallo stato di dormiveglia in cui ero caduta.

<<Amore perderai il treno se non ti sbrighi.>>

<<si mamma lo so, stavo giusto uscendo.>>

<<E la colazione?>> mi chiese apprensiva.

<<Sai che non la faccio mai.>>

<<Sai che invece dovresti.>>

<<Basta mamma non incominciamo, finisce che perdo la prima lezione di storia del cinema.>>

<<Va bene>> si arrese <<ma prenditi almeno un caffè quando arrivi, e soprattutto vedi di fare nuove amicizie, sono stanca di vederti sempre da sola in camera a dormire.>>

Il buongiorno caloroso che mi aveva dato mia madre mi aveva congelata più delle temperature ormai bassissime di novembre.

Ci pensava sempre lei a farmi fare una doccia fredda di verità. Voleva che avessi più amici. Beh sai mamma,anche io lo avrei voluto, ma non ci riuscivo.

Fin dalle elementari sono sempre stata una bambina solitaria, ma non perchè lo volessi. Andavo d'accordo con tutti in classe ma evidentemente non ero abbastanza. E mi sono sempre sentita così nella vita, come se avessi qualcosa in meno a tutti.

Infilai le cuffiette uniche mie compagne di avventure nel treno, e attivai la riproduzione casuale.

Make it rain, di Ed Sheeran. Mentre mi beavo della sua voce intravedo il treno in lontananza e dopo una breve corsetta che era stata comunque in grado di farmi perdere il fiato, ero nel vagone.

Trovai subito un posto anche se era affollatissimo. Uno dei lati positivi di viaggiare da soli era che quasi sempre trovavi un posto per te. Mi sedetti e guardai fuori dal finestrino, stava iniziando a piovere. Bravo Ed ci sei riuscito.

Scesi e mi apprestai ad andare alla metro, non avevo proprio voglia di bagnarmi visto che intelligentemente avevo dimenticato l'ombrello come spesso accadeva. Mi sembrava quasi di sentire mia madre urlare: "te lo ripeto sempre di portare l'ombrello".
Sfortunatamente anche altre 400 persone avevano avuto la mia brillante idea e mi ritrovai a dover aspettare la prossima corsa. Non ero già abbastanza in ritardo.

Appena arrivò, mi fiondai dentro e mi sedetti anche se era solo una fermata la mia, ma vista la scarpinata che mi aspettava me lo meritavo. Al segnale acustico che indica la chiusura delle porte, sospirai contenta, quando senti però, le porte bloccarsi ed entrare un ragazzo, visibilmente affannato.

Mask off - H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora