Happy
Pharrell Williams
L'ufficio del professore era estremamente classico, una scrivania in mogano scuro, la sedia girevole in pelle e alle pareti color seppia, vi erano appesi vari attestati e stampe retrò. Mi adagiai sulla poltrona di fronte a lui e inziai a torturarmi i pollici.
<<Allora signorina... sono abbastanza di fretta oggi, da cosa vogliamo inziare... mi parli di un argomento a sua scelta, va bene?>>
Non potevo crederci, forse stavo sognando. Strabuzzai gli occhi incredula << che c'è? L'ho messa in difficoltà?>> mi chiese inclinando la testa verso sinistra.
<<No no mi scusi... inizierei parlando dello scenario utilizzato nel 1900 per le opere cinematografiche...>> risposi sicura.
Iniziai a il mio soliloquio e onestamente anche a tirare fuori tutto ciò che mi veniva in mente per non smettere mai di parlare, quando stavo però per esaurire il repertorio che avevo sfoderato il professore mi bloccò; << Si, può bastare credo che un bel 30 non glielo possa togliere nessuno.>>
Mi sorrise digitando sul computer il voto e io stavo seriamente iniziando a pensare che forse questo era un sogno da cui ancora mi dovevo svegliare stavo per darmi un pizzicotto da sola ma evitai per non sembrare ancora più rincoglionita del normale.
<<La ringrazio>> conferma il il mio bellissimo 30 e uscii con una felicità che non ricordavo di aver mai provato, nemmeno quella volta che con i miei andammo a Disneland Paris e abbracciai Topolino.
Una volta uscita dall'aulaancora emozionata vidi Harry seduto su una sedia nel corridoio intento aguardare lo schermo del suo cellulare.
Lo chiamai <<Heey>> velocizzai il passo per raggiungerlo.
Lui alzò la testa e incontrò i miei occhi alzandosi in piedi.<<Com'èandata?>>
Non risposi, lo abbracciai e quasi non cademmo visto che Harry non aspettandosiquel mio gesto traballò, ma ricambiò subito.Forse, sicuramente, era un gesto esagerato ma ero troppo entusiasta e non avevo intenzione di privarmi di quello che intendo fare solo perché magari me ne sarei pentita da li a poco.
Harry era più alto di me, non esageratamente ma quel che basta per costringermi ad alzarmi sulle punte dei piedi, il suo profumo mi solletica le narici, odora di tabacco ma anche di colonia, avevo seriamente paura di poter restare così per sempre ma decisi di sciogliere quell'abbraccio a malincuore.
<<NON CI CREDERAI MAI>> gli dissi.
<<MI HA CHIESTO UN ARGOMENTO A PIACERE! TI RENDI CONTO?!>> stavo decisamente urlando.Harry in primo momento sembrò incredulo poi scoppiò a ridere. <<Non ciposso credere>> disse scuotendo il capo.
<<NEMMENO IO!>> mi decisi finalmente ad abbassare la voce mentre iniziammo a scendere le scale.
<<Dammi un pizzicotto ti prego>>chiesi seria e lui non se lo fece ripetere due volte
<<Ahi, mi hai fattomale>> gemetti massaggiandomi il punto in cui mi aveva pizzicato.
<<Hey me l'hai chiesto tu! >> disse alzando le mani per discolparsi.
Alzai gli occhi al cielo facendomi scappare una risata. Arrivati all'uscitaHarry mi annunciò di dover iniziare un turno in caffetteria e in realtà era giàin ritardo così mi salutò e mi diede le spalle iniziando ad allontanarsi.
Stavo giusto per andarmene quando mi tornò in mente che avevo un drink da offrirgli.
<<Harry>> lo raggiunsi <<Allora per stasera? Ho un drink da offrirti se te lo fossi dimenticato>> gli riferii un po' in imbarazzo.

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Mask off - H.S
Fanfiction•Audrey aveva paura di pungersi, le era successo già troppe volte, questo l'aveva portata a rinchiudersi da sola nel suo piccolo mondo fatto di film e serie tv. A stravolgere la sua vita fu la decisione di arrampicarsi su un albero chiamato Harry...