È difficile scrivere quando non trovi le parole. Da dove li prendi? Posso solo descrivere in modo pazzesco questa lettera.
La lettera ad un padre lontano.
Io di perfetto non ho proprio niente, forse lo divento solo se ho la consapevolezza di saperti qua, vicino, in mezzo alla gente anche se non con me.
Mi basterebbe sapere che esisti, e che è lo stesso il profumo che indossi.
Oggi vorrei che non venisse il domani, ripetiamo di nuovo ieri, e ieri ancora. Ripetiamo la settimana precedente, tutto daccapo ogni giorno.
Ripetiamo la risata fino a perdere la voce, fin quando non era la vita a decidere per noi.
Ripetiamo la risata e decidiamo di vivere con niente, con poco o forse con tutto perché eravamo insieme.
Posso dimostrare di essere un vincente se da stasera, al calar della sera, non ti ho più vicino?Clara