Sei per me un'inquietudine segreta.
A volte mi allontani il sonno
La tua poetica fragilità a volte lo so che sfiorisce, e polverizzi le stelle in maniera elegante
Ma
Piangi, si piangi bambina fino a non sentire più le guance.
Brucia la sabbia di un deserto lontano, lo vedo con la coda di un occhio cieco, fuori si sente il freddo, ma resta comunque freddo come l'abisso.
Sto chiuso in una cella d'isolamento, sbarre, ombre, sangue nel petto
C'è un delirio, roba psichiatrica che forma prende nell'ombra di un cemento senza rivestimento
Sà di tormento
Tormento salato che pizzica lacrime di un vecchio cieco senza pupille che non sa piangere.Clara -( Siracide 42,14)