Noi anni 60, il vento in faccia e le storie strane, noi anni 60.
Lui era solito portare sempre quella camicia bianca con delle strisce verticali bordeux, o rosso vino. La barba, la sua barba e la cartella, tutta roba d'arte pensò Roxy.
Roxy aveva sempre il vento in faccia e le sue storie erano tutta roba strana. Roba psichedelica, se la raccontava faceva andare in tilt il cervello. Se ascoltavi Roxy ti perdevi nei suoi discorsi, sembrava recitasse la letteratura in poesia. Roxy era tutta a modo suo e lui, lui forse per questo la fissò in quel lungo corridoio.
La festa era finita da poco, avevano fatto una lotta d'acqua tra amici e l'odore di sigaretta era tra i capelli bagnati.
Alla fine di due sguardi cosa c'è?
Due parole.
Lui baciò sulla guancia lei, la consapevolezza di non poter mai più vederla, un arrivederci.Roxy si fece di cocaina nel pomeriggio.
Andò in un cinema da sola e versò lacrime per un film d'amore.
Notte fonda,
luna piena, un barbone dorme in un angolo. La cosa che più colpì Roxy fu... Il vaso con il fiore giallo che il barbone aveva accanto a sé.
Quell'uomo era solo, al freddo della notte, esposto agli amici delle tenebre.
Roxy lasciò una monetina e svoltò l'angolo.
Scrisse lettere d'amore sui muri delle strade, scrisse aforismi nei seguenti giorni Roxy.
Scendeva a mare a piedi nudi, faceva l'eremita pomeriggi in un bosco, leggeva gli astri, parlava con la gente morta, si drogava.Roxy scrisse una frase in un pezzo di muro vicino all'angolo del barbone:
"Noi anni 60"
Roxy svoltò l'angolo e lui era l'orizzonte della notte.
Fermi immobili, cosa stavano aspettando?
Forse gli anni 60 del tempo fa, forse erano quadri, capolavori e arte.