Chapter 5.2

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"Zia Feli, sono a casa!" urlai quando entrai dalla porta. Mia madre era partita per un viaggio di affari proprio questa mattina ed io ero leggermente delusa dal fatto che non avessimo ancora passato un po' di tempo insieme. Sapevo che comunque presto o tardi sarebbe successo.

"Oh, benvenuta a casa cara" mi accolse zia Feli apparendo in cima alle scale sorridente "Ti ho preparato dei cornetti di brioche per la merenda di questo pomeriggio. Come è andato il tuo primo giorno di scuola?"

Pensai a tutti gli eventi che erano accaduti solo questa mattina e dissi la parola che l'avrebbe fatta preoccupare di meno "Movimentato" replicai quindi. La schiena mi doleva e sussultai per il dolore quasi improvviso. Per finire la fitta la fitta alla spalla era ancora più dolorosa della schiena.

"Zia Feli, vorrei veramente assaggiare le tue brioche ma ho la schiena a pezzi. Non è che c'è del Sale di Magnesio?"

"Dio cara, ho cinquantatré anni e tu ti lamenti della schiena ancora prima di me? È nel retro" lei si girò, probabilmente andando a prendermi il Sale prima di tornare a svolgere le faccende domestiche.

"Aspetta zia Feli. Potrei andare a prenderlo io" le dissi e lei si congelò sul gradino. "Sei sicura, Honey?" mi chiese e riuscii a sentire la preoccupazione nella sua voce. "Yeah. In teoria è tutto come l'ho lasciato questa mattina, giusto?"

"Giustissimo. Fai solo attenzione per favore. E non andare nella foresta" mi disse severamente. Io ridacchiai. Me lo diceva ogni volta quando ero più piccola. Non aveva bisogno di ricordarmelo. Quel bosco mi faceva tremare dalla paura.

Aprii con cautela la porta che portava al giardino. L'aria era fredda, e mi faceva venire i brividi. La pelle d'oca mi costellava ormai la pelle e mi strinsi nelle spalle, provando a riscaldarmi. Mi sorpresi ad osservare il bosco. Mi aveva sempre fatto chiedere cosa si nascondesse nelle profondità degli alberi e della nebbia. Mi chiesi perché mia madre non avesse mai messo una recinzione per difendersi dagli animali che un giorno decideranno di sconfinare nella nostra proprietà.

All'improvviso, vidi qualcosa sfrecciare nella foresta. Essendo me, mi congelai. Era qualcosa che facevo spesso quando qualcosa di minaccioso succedeva ed io ero da sola. Comunque, come guardai di nuovo le fronde degli alberi, non trovai niente. Solo la stessa nebbia e la stessa tenebrosa oscurità. Probabilmente avevo di nuovo le allucinazioni. Risi di me stessa essendo così stupida e continuai a camminare in direzione dello sgabuzzino.

Quando stavo per aprire la porta dopo averla sbloccata, sentii un ringhio e qualcosa scontrarsi contro i rami più bassi del bosco. Lasciai la chiave di botto e mi guardai intorno frustata. Che diavolo era quello? Pensai. Girai lo sguardo a in tutte le direzioni, questa volta sperando di avere le allucinazioni.

Ma, come sempre, la sfortuna mi perseguita. Il respiro mi si mozzò in gola quando vidi un grosso grigio animale uscire dalla foresta. Comunque fosse, era troppo grande per essere un lupo, ma troppo piccolo per essere un orso. E sicuramente non assomigliava a Orso Yoghi. Chiamatemi pazza, ma secondo me di fronte avevo un lupo mannaro.

Ero scossa dalla paura nel mentre il grosso lupo avanzava verso di me lentamente. Provai a ragionare razionalmente, prima di essere completamente sopraffatta dal terrore. Troppo tardi, pensai, ed iniziai a correre in direzione della mia casa. Il lupo ringhiò e lo sentii dietro di me. Provai ad urlare in cerca di aiuto, ma nessuno poteva sentirmi. Neanche Zia Feli, che stava probabilmente facendo la lavatrice e rattoppando vecchi vestiti. Non avendo neanche per l'anticamera del cervello che io stessi per morire.

Mi girai per vedere il lupo guadagnare terreno. Non avevo ancora imparato da Scary Movie a non guardarmi mai indietro? Evidentemente no. Il Fato sembrò odiarmi ancora di più quando nella corsa inciampai su un sasso e caddi. Sentii le lacrime cadere sulle mie guance, incontrollate. Ormai, aspettavo la morte rassegnata. In una manciata di secondi, il lupo grigio mi aveva atterrato a terra. Il suo peso mi stava soffocando. Ed era niente comparato alla sua furia.
Urlai quando sentii i suoi denti affondare nella mia spalla. Il dolore era insopportabile e le lacrime mi impregnavano gli occhi.
Prima che l'oscurità mi sommergesse, alzai lo sguardo per perdermi in quei grandi occhi blu profondo che mi fissavano. Dov'è che li ho visti prima? Mi chiesi. Comunque, prima di poter rispondere, avevo già lasciato che il buoi mi avvolgesse.

Autore
Con un po' di ritardo. Ma sono in uscita didattica e il tempo è proprio poco😆
Che vi piaccia come è piaciuto a me. Buon lunedí
Kya

Marked by the Alpha (Italian translate)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora