Chapter 10

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Non risposi al bacio, impietrita. Shock non poteva descrivere la situazione in cui mi trovavo. Sapevo di avere gli occhi fuori dalle orbite.

Le labbra di Weston erano morbide e calde contro le mie. Come il mio cuore ci teneva a sottolineare, si adagiavano perfettamente alla forma delle mie. Le sue dita, prima sul mio viso, scivolarono lente verso i fianchi, facendomi sentire completa. Era come se finalmente avessi trovato il pezzo mancante del mio puzzle.

Mi sentivo in estasi, ma realizzare che per lui fosse soltanto uno scherzo fu una doccia fredda. Anzi: ghiacciata. Lo spinsi via mettendogli le mani sul petto e mi toccai le labbra. Lo guardai, sperando che qualcuno lo pugnalasse alle spalle, come la sensazione che stavo provando. Tantissime lame dirette al mio cuore.

"Sei un rompicoglioni e un esaltato se pensi che ti perdoni così facilmente" ruppi il silenzio imbarazzante che si era creato tra di noi. Lo vidi sul punto di dire qualcosa, ma lo stoppai sul principio "Penso che il nostro problema al momento è capire chi stia cercando di uccidermi". Rabbrividii al pensiero, guardandomi improvvisamente intorno con circospezione.

"Chi è Silver Bullet?"

"Vorrei sapere anche io la risposta". La sua voce trasudava veleno. Lui mi guardò negli occhi, azione che non aveva ancora avuto il coraggio di fare. "Danny, non preoccuparti. Ucciderò quel bastardo. Tu non azzardarti a camminare da sola comunque. Ho bisogno di tenerti d'occhio. Non è sicuro per te. Chiamerò Jarred - non avrei mai pensato di dirlo - e chiederò il suo aiuto".

La sincerità che trapelava dalla sua voce mi fece calmare. Mi fidavo di lui. Era bizzarro, eppure non riuscivo a farne a meno. "Perché sta cercando questa persona di uccidermi, comunque? Possono i licantropi essere feriti dai proiettili d'argento? Ho intuito che a questa persona piace utilizzarli"

"Non lo so, Danny. Silver Bullet sa qualcosa di te che ancora noi non sappiamo. Lo farò fuori comunque. O lei. I proiettili d'argento non ci feriscono gravemente, a meno che se puntati al nostro cuore. Altrimenti, se colpisce altre parti del corpo dei licantropi in poco tempo guariamo. Gli unici fattori per cui possiamo morire è uno sparo al cuore oppure per l'età"

"Perch-" non finii di formulare la domanda perché il mio telefono squillò. Gesticolai a Weston di aspettare un momento.

"Pronto" risposi al cellulare.

"Danny? Danny dove diavolo sei?" la voce di mio fratello Darren tuonava attraverso la cornetta "Ti stiamo aspettando da-"

"Darren calmati. La libreria per questa sera chiude più tardi e quindi mi sono fermata a cercare altri libri per le prossime ricerche?" mentii "Comunque sto arrivando". Gli attaccai prima che potesse rispondermi.

Iniziai a correre in una direzione qualsiasi, quando Weston mi afferrò il braccio. "Danny, non puoi andare in giro da sola, specialmente a quest'ora della notte. Ti accompagnerò io. In più dove credi di andare? Hai dimenticato che siamo nel bel mezzo della foresta?"

Invece di afferragli la mano, presi un passante della cintura dei suoi jeans. Non avevo intenzione di dargli il mio perdono così presto. Ma ne avevo bisogno. Bisogno di lui.

Mi spinsi verso le sue calde labbra, facendole scontrare con irruenza. Era come se avessi aperto il mio cuore. Il dolore restava, oh sì, ma avevo trovato un ottimo rimedio.

Non volevo pensarci per ora. Non volevo neanche sapere chi tentasse di uccidermi e perché.

Solo lui.

***

Weston mi lasciò all'incrocio della strada dove Fryo si trovava. Non voleva che Darren e Kelly lo vedessero. Crederci o no, ringraziai Weston per avermi salvato la vita. Prima che ognuno prendesse la propria strada, ci scambiammo i numeri di telefono in caso d'emergenza.

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