Capitolo 10

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- Insomma Nicole sono tre giorni che non esci di casa!

- Annabeth adesso basta! Ti ho già detto che ho mal di testa!

- Tsk! Si certo, e in questi giorni ancora non ti è passato?

- Esatto! Adesso ti lascio. Usciremo insieme un'altra volta.

Senza nemmeno darle il tempo di rispondere, la ragazza attaccò il telefono in faccia all'amica, per poi distendersi sul suo letto dalle coperte azzurrine. Erano passati ben tre giorni dall'ultima volta che aveva messo piede fuori casa, tutto era iniziato da quel dannato biglietto anonimo, trovato ai piedi delle due tombe.

Da allora non aveva mai smesso di farsi paranoie e pensieri continui su quello che avrebbe potuto accaderle. Era perfettamente sicura di chi fosse stato a lasciarle quel messaggio, e la cosa la turbava non poco. Ovviamente nessuno sapeva realmente cosa le stava accadendo, i suoi avevano persino insistito sul farla rimanere a casa loro per un altro pò di tempo, ma lei non ha voluto sentire ragioni.

Per quanto riguarda il lavoro, sarebbe ritornata dopodomani, aveva convinto il suo capo a farsi dare qualche giorno di ferie a causa di una forte emicrania. Per fortuna, dopo molti tentativi acconsentì. Si sentiva una vera codarda a comportarsi in questo modo, ma proprio non poteva farne altrimenti.

Si convinse del fatto che le sue fossero solo preoccupazioni inutili e che fra qualche giorno tutto sarebbe ritornato alla normalità. Si disse che per rilassarsi avrebbe ascoltato prima un po di musica e poi si sarebbe preparata un bel piatto di spaghetti. Così prese il suo cellulare e cliccò sulla prima playlist che le capitò a tiro.

***

L'acqua calda le scivolava lungo tutto il corpo, mentre le risciacquava i capelli color biondo cenere dallo shampoo alla vaniglia che aveva utilizzato. Era stata una giornata abbastanza tranquilla dopo tutto, si era presa finalmente del tempo per se stessa, cosa che non faceva da un bel pò. Dopo aver richiuso il getto della doccia prese un accappatoio e velocemente lo indossò, subito dopo prese un asciugamano e con esso iniziò a tamponare le punte gocciolanti dei capelli.

Si avvicinò ad una mensola bianca attaccata al muro, con l'intenzione di prendere il pettine, ma appena mosse il braccio per prendere l'oggetto desiderato, scosse dietro esso un pezzo di carta rovinato. Incuriosita lo aprì e ne lesse il contenuto.

Hey, credevi forse di esserti liberata di me? :D Stai in guardia ragazzina...

La ragazza lasciò cadere il biglietto a terra, con ancora la mano tremolante. Come accidenti aveva fatto ad entrare in casa? Non aveva mai lasciato l'appartamento dopotutto... Il suo istinto le disse di nascondersi da qualche parte, e nel panico più totale fece la cosa più insensata che potesse fare, nascondersi nell'armadio. Chiuse di corsa le ante, mentre il suo cuore accellerava sempre di più. Proprio li dentro riuscì a scorgere un'altro biglietto.

Sei così prevedibile... Non hai imparato niente dall'ultima volta? È inutile nascondersi.

Un'improvvisa angoscia crebbe dentro di lei, quando una mano le sfiorò la spalla da dietro e si avvicinò al suo orecchio.

- Non sei contenta di rivedermi? Mh? Io sì.

Sick Game • JeffTheKillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora