Jeff si avvicinò alla ragazza con passo lento e deciso. Tra le mani il suo coltello sbrilluccicava del sangue delle sue vittime precedenti e i suoi occhi erano stracolmi di follia. Nicole indietreggiò, ma andò a sbattere contro il muro della catapecchia.
Ormai era sfacciata.
Era ad un passò da lei, ma proprio nel mentre stava per accoltellarla, il viso del killer si contorse in una smorfia di dolore, cadendo a terra. Si portò una mano sul braccio sinistro, e solo ora Nicole si accorse che la sua manica era completamente ricoperta di un rosso scarlatto.
Il suo sangue era mischiato con quello delle sue precedenti vittime, mentre lui nel frattempo si era rannicchiato a terra per il dolore. Una scena allucinante!
- Tu stai sanguin..
- NON TOCCARMI!!
Jeff cercò invano di alzarsi, ma con scarsi risultati. Nicole non sapeva cosa fare.. Da un lato avrebbe potuto scappare, ma dall'altro...
Un luccichio proveniva dalla tasca della sua felpa, e guardando meglio notò subito che era... La chiave! La prese, aprendo così la catena che aveva alla caviglia, liberandosi, poi guardò Jeff, che non riusciva a muoversi per il troppo dolore. Perdeva ancora sangue. Non sapeva nemmeno lei perché, ma senza pensarci due volte prese un secchio che stava lì vicino e lo riempì con dell'acqua piovana, poi prese una vecchia garza e un fazzoletto che aveva in tasca.
- M-Ma che cazzo stai facendo?! Ti avevo detto di non..
Subito un brusco movimento col braccio lo fece sussultare, facendolo contorcere dal dolore.
- Chissà come avrà fatto a tornare qui come se nulla fosse.. Infondo ci sarà abituato a questo tipo di "incidenti."
Nicole iniziò a bagnare la ferita cercando così di ripulirla, e subito dopo la coprì con la garza in maniera da non far uscire altro sangue. Dopo circa qualche minuto il ragazzo iniziò a respirare di nuovo regolarmente ed a calmarsi, anche se era ancora troppo debole per alzarsi.
Nicole corse vicino al vecchio tavolo di legno cercando alla svelta qualche soldo. Subito dopo aprì la porta ed uscì, guardò Jeff per l'ultima volta, troppo impegnato a cercare di controllarsi per capire cosa stava succedendo intanto. La porta si chiuse lentamente e subito la ragazza iniziò a correre a perdi fiato, cercando di trovare disperatamente un taxi che la riportasse a casa. Era mattina molto presto, ma per fortuna ne trovò uno.
- Mi scusi! - Urlò attirando la sua attenzione.
Il tassista si girò. - Ehm.. Salve. - Disse l'uomo guardandola dalla testa ai piedi.
Era spettinata, i vestiti impolverati ed era senza scarpe, inoltre aveva l'affanno per la troppa corsa.
- Le serve aiuto?
- Si! La prego può dirmi a quanto dista la città di New York?
- New York eh? Mh.. Vediamo... Direi circa una ventina di kilometri.
- Ah.. Capisco. - Non credeva si fosse allontanata tanto.
L'uomo continuava a guardarla incerto, fino a quando non scorse un dettaglio a cui non aveva ancora fatto caso.
- Hey aspetta un attimo!
- Mh.. Sì?
- Ma tu per caso non sei Nicole Tomhson?? La ragazza che tutti stanno cercando?? La psicoterapeuta del famoso Jeff The Killer???
- Cos.. Ehm sì! Sono io!
- La gente ti stava già dando per morta! Con quel mostro alle calcagna poi..
- Bhe..
- Per l'amor del cielo! Che aspetti? Salta su! Ti porto in commissariato!
- Davvero?? La ringrazio molto! Quanto le devo?
- Oh non preoccuparti! Per questa volta farò un eccezione.
- No! Ma davvero, non c'è bisogn..
- Niente storie! Ne hai già passate abbastanza. Adesso sali!
- O-Okay! Grazie..
Nicole obbedì e si sedette nei posti di dietro, poggiando la testa sul finestrino. La macchina partì e intanto da fuori avevano cominciato a scendere piccole gocce di pioggia dal cielo. Rimasero in silenzio per tutta la durata del tragitto, l'uomo credeva bene che la ragazza non aveva tanta voglia di parlare, avrebbe già dovuto rispondere a troppe domande nella centrale di polizia.
Nicole iniziò a pensare. Adesso era salva, stava per tornare a casa, ed era lontana da quel dannato killer. Allora perché si sentiva così strana? Era come se non si sentisse del tutto sicura della sua scelta. Eppure.. Lui la stava per uccidere, l'aveva costretta a seguirlo, l'aveva imprigionata.
Non sapeva ancora che però... Presto sarebbe ritornata sui suoi passi.
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Sick Game • JeffTheKiller
Fanfic[IN REVISIONE: I CAPITOLI CON IL SEGNO ✔️ SONO STATI CORRETTI E PRESENTANO UNA SCRITTURA PIÙ ACCURATA] In un gioco malato dove il tempo e la vita contano più di ogni altra cosa, dove la tua sanità mentale è messa a dura prova dal più sadico degli as...