Erano passate tre settimane da quando a Nicole fu affidato l'incarico di occuparsi di Jeffrey Woods, l'assassino seriale noto con lo pseudonimo di Jeff The Killer. Si incontravano tutti i lunedì alle 11:00, puntuale come un orologio svizzero sempre nella solita stanza, e da li cominciava la seduta.
Come ad ogni inizio settimana, la ragazza si affrettò a varcare la porta del terzo piano e iniziare subito con la terapia. Questa volta però, Nicole aveva notato qualcosa di strano nel ragazzo davanti a sé. Era come se nel suo sguardo avesse scorto un velo di nervosismo, cosa da non sottovalutare affatto. Era un individuo estremamente volubile, andava preso con le pinze.
- Buongiorno Jeff. Come ti senti oggi?
Si avvicinò alla sedia. Non udì alcuna risposta da parte sua, sembrava una bambola di pezza. Però il suo sguardo, come sempre, non lo distoglieva mai dalla sua figura. Quasi come a volerla tenere sotto controllo, sotto il suo di controllo.
- A quanto pare oggi non sei di buon umore.. - Nicole rifletté se fosse quello il momento adatto per parlare di quella determinata cosa. Era da qualche giorno che ci pensava, ma d'altro canto prima o poi avrebbe dovuto affrontate l'argomento.
- Ascolta Jeff, oggi voglio chiederti di ritornare ad un discorso avvenuto nel nostro primo incontro.
Il killer assottigliò lo sguardo, riducendo gli occhi a due fessure - Parlare della mia famiglia? Un'altra volta?!
Lo vide chiaramente innervosirsi, ma decise comunque di continuare. Mossa azzardata.
- Precisamente... di una persona in particolare - Continuò a osservarlo - Credo che sia stato qualcuno di molto importante per te.
All'udire di quelle parole, Jeff sogghignò.
- Oh! Adesso è tutto chiaro... stiamo parlando di lui - Non serviva di certo specificare.
- Esattamente. Ti va di parlarmi del vostro rapporto? Andavi d'accordo con tuo fratello.. Liu giusto?
Al solo udire quel nome, il volto di Jeff si tramutò in un espressione furiosa, le cicatrici sul suo viso si distorsero orribilmente.
- Ma che cazzo glie ne può fregare a lei di che rapporto avevo con mio fratello?! - Lo sentì chiaramente agitarsi da sotto il tavolo, le gambe della sedia sfregavano il pavimento in un rumore estremamente fastidioso.
- Ti chiedo il favore di restare calmo.. Era una semplice domanda.
- Una semplice domanda? Ne ho sopportate abbastanza non crede? - Le si avvicinò di poco - Nessuno, e dico nessuno... può intromettersi nel mio passato.
Il killer continuò ad avvicinarsi pericolosamente e solo in quel momento Nicole si accorse di qualcosa che le ghiacciò il sangue nelle vene, le manette ai suoi polsi erano aperte.
- Ma come diavolo ha fatto?! - Pensò impanicata - A-allontanati...
- Perché? Altrimenti che cosa succede? - Allungo una mano e le strinse il braccio in una presa ferrea, facendola sussultare.
- Ci metto un minuto a chiamare le guardie. Sono fuori la porta e se non mi levi subito le mani di dosso, ti giuro che per te non finirà tanto bene - Il suo tono volle comunque risultare autoritario. L'altro ormai era arrivato a scavalcare il tavolo.
- Uh.. beh, non si può di certo negare che ha fegato dottoressa.. ma non le servirà a molto.
Era ad un palmo dal suo viso, poteva scorgere nei suoi occhi verdi il riflesso della paura, cosa che lo mandò in visibilio. Da quanto tempo ormai non osservava nelle iridi di qualcuno il terrore più nudo e crudo? Troppo. Decisamente troppo per i suoi gusti.. e i suoi bisogni.
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Sick Game • JeffTheKiller
Fanfic[IN REVISIONE: I CAPITOLI CON IL SEGNO ✔️ SONO STATI CORRETTI E PRESENTANO UNA SCRITTURA PIÙ ACCURATA] In un gioco malato dove il tempo e la vita contano più di ogni altra cosa, dove la tua sanità mentale è messa a dura prova dal più sadico degli as...