Un ragazzo, alto e moro, mi aiutò a tirarmi su e ad uscire da quella specie di incubo.
Io=" Non mi toccare"
R. 1="ma che caspio. Ogni volta che arriva un caspio di fagio succede sempre il finimondo"
R. 2=" Ma sta zitto Gally è normalissimo, lo hai fatto anche tu"
Quindi il ragazzo che mi ha aiutata si chiama Gally.
R. 2= "allora come ti chiami?"
Io=" N-non lo ricordo"
Dico spaventata.
R. 2="tranquilla tra poco lo ricorderai"
Faccio finta di tranquillizzarmi ma, in un momento di distrazione di quei ragazzi, raccolsi tutta la forza che avevo e feci uno scatto felino verso una porta.
Una grande, enorme porta di pietra mi si mostra a davanti.
Ad un tratto non tocco più terra con i piedi e, subito dopo, sentii tutta l erba solleticarmi fastidiosamente la faccia e intrecciandosi con i miei capelli biondi e ondulati.
Mi ci volle poco a capire cosa fosse successo.
Qualcuno mi aveva scaraventata a terra mettendoci tutta la forza che aveva per poi sbalzarmi a diversi metri da luiGally="dove credevi di andare eh? Ti credi così intelligente da poter andare la fuori senza farti uccidere eh? "
Io=" ahia... Merda.... Ah... La testa... "
G=" Allora dimmi, pive, chi ti credi di essere? Sei solo una stupida faccia da caspio, hai capito? "
R. 2="Hey Gally... Gally basta!"
G=" Ma hai visto cosa stava per fare? "
R. 2=" Si ho visto ma non è questo il modo... Scusalo ma a volte Gally è un po' aggrassivo"
Io=" Si ho notato! "
R. 2=" Come va la testa?! "
Io=" Fa male! "
Dissi toccando I la testa con una mano... In quel momento sentii un dolore lancinante per pervadere la testa fino alle spalle. In quel momento mi accorsi di aver toccato qualcosa di caldo e liquido e capii che stavo perdendo molto sangue.in quel momento Ebbi un capogiro:ho sempre odiato la vista del sangue.
Decisi di provare ad alzarmi da terra ma persi l equilibrio a causa della velocità con cui mi ero alzata e per la perdita di sangue.
Appena in tempo sentii le braccia del ragazzo cingermi la vita mentre mi diceva di stare attenta.
Fu così che mi riappoggiò a terra con dolcezza e mi tamponò la testa con un pezzo di stoffa.
Allora alzai lo sguardo sul ragazzo: era alto, esile, ma con delle forti braccia. Il suo volto era stupendo. Aveva degli occhi che ti ipnotizzavano di colore marrone scuro. Aveva una pelle morbida e le sue mani anche se esili, erano ferme e sicure.R. 2(Newt)="piacere io sono Newt e tu chi sei?"
Io="Ve-Veronica"
Newt="dai prova ad alzarti. Ti porto dai medicali"
Io="Chi sono? "
N=" tranquilla loro sono i nostri curatori Nn ti faranno del male"
Io=" ok".Passai tutta la notte in quella specie di 'infermeria'. Avevo lo stomaco sottosopra e una voglia di urlare x scaricare la tensione ma alla fine, dopo ore passate a girarmi e rigirarmi nel mio letto, riusciti ad addormentarmi.
verso le 3.00 di mattina qualcuno mi svegliò di soprassalto tappandomi la bocca con una mano.
Il panico prese il sopravvento ma cercai di restare calma e rilassata fin quando non sentii una voce.
Mi sembrava familiare.
Poi, quando la riconobbi, la paura si placò.
N="shh... Tranquilla sono io"
Mi tolse la mano dalla bocca
Io="che cavolo vuoi!? "
N=" Tranquilla non voglio farti del male. Non sono come gli altri radurai che ne approfitterebbero. "
Io=" allora cosa vuoi! "
N=" Vieni ti faccio vedere"
Lo seguii fuori dall infermeria.
Quella sera l aria era pungente e io, vestita solo con pantaloncini corti e canotta, venni percorsa da un brivido di freddo.
Andammo vicino la porta occidentale.
Solo dopo notai che Newt aveva portato con sé delle coperte.
Le stese affianco alla parete e mi invitò a sdraiarmi con lui a guardare le stelle.
All inizio ero un po' titubante ma, alla fine, vedendo che Newt insisteva, mi stesi affianco a lui.
Dopo qualche minuto, mi cinse il fianco con il braccio destro e mi tirò più vicino a lui.
Io appoggiai la testa alla sua spalla e mi addormentai sentendolo coprirmi con una coperta e baciarmi la guancia.
Non avevo mai conosciuto un ragazzo gentile come lui e, in quel momento, provai una sensazione strana. Avevo le farfalle allo stomaco.
Non avevo mai provato una sensazione così per un ragazzo da quel che ricordo.
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Maze Runner: Una vita nel labirinto
أدب الهواةEra tutto buio. Non riuscivo a vedere niente. Non ricordo niente, neanche il mio nome. La stanza in cui mi trovo inizia a traballare e a salire. Mi faccio prendere dal panico. Non potevo immaginare che oltre quella grande botola aveva inizio la mia...