Giorno di Bucato

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"Quindi sta a te", dice mia sorella, le mani sui fianchi, alludendo al turno di bucato. Stronfio, ma ho già saltato due turni, perciò afferro la cesta dei panni avviandomi giù in stireria.

La stanza profuma di lavanda.

Poso la cesta, iniziando a dividere i panni canticchiando.

"Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale...a vedere cosa fanno le belve ferociii...e gridare aiuto, aiuto è scappat-".

Rumore.

Trattengo il respiro, poi scuoto la testa.

Riprendo a cantare, un po' meno convinta.

"Vengo anch'io -no tu no- veengo anch'io-".

Rumore.

Deglutisco.

Se ci fosse un mostro lo vedrei giusto? Insomma, la stireria non è un castello.

"Chi c'è?"

Idiota – mi apostrofa la mia coscienza -lo sanno tutti che non si chiede mai chi c'è...eppure ne hai visti di film horror

Ha ragione, ma ormai...sento nuovamente quel rumore.

Con la coda dell'occhio vedo un movimento alla mia destra.

Inspiro profondamente afferrando il primo oggetto a portata di mano. Un bruschino da panni. Sospiro. Cosa ci faccio con questo? Lo striglio?

Beh, la base è di legno....

Mi metto con le spalle alla lavatrice, osservandomi intorno guardinga. Sento un suono. Un fischiettio leggero.

Fischiettio?

Deglutisco, chiudo gli occhi e mi faccio coraggio.

Mi acquatto stile cacciatrice, o marines, a seconda, armata del mio fido bruschino.

Guardo sotto il mobile dei detersivi. Niente.

Guardo sotto il mobile dei panni da stirare. Niente.

Ma i niente non fischiettano, giusto?

"Non voglio farti del male".

Nemmeno tu a me, spero – aggiungo nella mia mente.

Sento un movimento furtivo alle mie spalle e mi giro velocissima, vedendo due occhietti verdi, che subito spariscono dietro l'asciugatrice.

Oh.

Beh, quegli occhietti verdi non sembrano pericolosi. Nemmeno un cane, un pagliaccio e una bambola dovrebbero esserlo, ma....

Decisamente leggo troppo.

"Perché non esci da lì sotto?", mormoro con dolcezza. Ottengo un flebile fischio, così mi viene un'idea.

Emetto un fischio breve e deciso.

Mi risponde un fischiettio incerto. Sorrido.

Picchietto leggermente sul pavimento. Fischiettio.

Lo faccio ancora e vedo affacciarsi i due occhietti verdi, l'espressione incerta. Picchietto nuovamente.

Vedo un piccolo...zoccolo?

Zoccolo?

Sbatto le palpebre un paio di volte, devo avere le allucinazioni. Quello è un...cavallino? Il piccolo si fa timidamente avanti.

Oh.

Un cavallino con...sono ali quelle?

Si avvicina piano guardandomi curioso. Poi mi da un colpetto con il muso.

"ODDIO!", sento gridare mia sorella alle mie spalle "cosa è quello?".

Il cavallino squittisce e si nasconde.

"Vorrei saperlo anche io", sorrido incerta.

"Era un cavallino...alato?", mormora incredula.

Sentiamo fischiettare timidamente. Vediamo il cavallino avvicinarsi, inclinare la testa e fissarci incerto.

"Abbiamo...un...ippogrifo in stireria?".

"O qualcuno ha inzuppato di LSD i nostri vestiti", suggerisco stupidamente.

Mi fulmina.

"Abbiamo un ippogrifo in stireria", soffia scioccata.

"Sì. E questo può voler dire solo una cosa", affermo seria.

"C-cosa?".

"Niente bucato!!!", urlo contenta, facendo sospirare sconfitta mia sorella e cinguettare contento il mio nuovo amico.

Evidentemente anche a lui non piace fare il bucato.

"Marta".

"Mhm?", accarezzo il piccolo.

"Per caso hai lasciato aperto uno dei bestiari di nonna?".

Ops.

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