Amati

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Mi svegliai distrutto, la testa che scoppiava. Mi ero addormentato a fatica, verso le cinque del mattino, dopo aver ascoltato attonito la confessione del mio migliore amico, nonché Alpha del branco.
Non era stata la confessione in sé a turbarmi.

Eravamo amici da sempre, gli ero sempre stato vicino e lo conoscevo meglio di chiunque altro, niente avrebbe potuto cambiare questa cosa.

Ad avermi turbato era il suo stato emotivo. Devastato da quello che percepiva come un malessere, un disagio. Tormentato dal non capire cosa ci fosse di sbagliato in lui, quando niente in lui era sbagliato.

Mi alzai a sedere sul letto, prendendomi la testa fra le mani. Improvvisamente mi si strinse lo stomaco. Come potevo aiutarlo? Sapevo cosa stesse passando, io stesso avevo dovuto affrontare i suoi dubbi.

Io e Lucas eravamo cresciuti insieme. Ero stato scelto come suo Guardiano pochi mesi dopo essere nato. Lui mi è maggiore di qualche anno, la mia appartenenza al suo Clan si è rivelata tramite la comparsa del sigillo della Casata, alla base del mio collo. Noi Guardiani proteggiamo il branco che ci è stato affidato, affiancandone l'Alpha, consigliandolo, guidandolo.

Il legame Alpha e Guardiano è complicato. L'Alpha ha solitamente una personalità aggressiva, dominante. È territoriale, possessivo e non sopporta essere avversato. Il Guardiano deve affiancarlo insegnandoli a dominare il proprio carattere e fare uso della sua forza, sia fisica, che personale, solo se e quando necessario.

Lucas, oltre a questo, era anche insofferente alle regole, indisciplinato, amante della fuga, curioso e maledettamente testardo. Ancora adesso non avrei saputo dire quante volte fossi stato punito a causa sua. Veniva da me, si scusava, a volte addirittura piangeva -minacciandomi di morte, se qualcuno fosse venuto a saperlo- ed il giorno dopo tutto ricominciava da capo.

Quando i suoi genitori avevano minacciato di cambiargli Guardiano, allora Lucas si era calmato. Aveva iniziato ad ascoltarmi, ad ascoltare i suoi insegnanti, a prendere sul serio il suo ruolo all'interno della famiglia e addirittura si era fidanzato un paio di volte.

Ecco, quella per me non era stata una grande vittoria. Non nell'immediato, almeno. Perché la prima volta che mi aveva presentato la sua fidanzata, una stupida ninfa di lago, avevo capito. Capito che forse, per me, Lucas era più che l'Alpha che mi era stato affidato.

Era stato un fulmine a ciel sereno. Mi ricordo che guardai lui, che mi sorrideva, la mano di lei sul suo braccio, la mano di lui sulla sua e poi nuovamente lui. Sentii il cuore sprofondare nel petto e un forte senso di nausea assalirmi. Avevo la febbre? Stavo sentendomi male?

La risposta arrivò in pochi secondi. No. Sarebbe stato meraviglioso avere la febbre, o sentirsi male, avere un infarto e magari, chissà, morire.

Invece no. Niente di tutto questo. Ero solo innamorato.

Innamorato di Lucas.

Sorrisi teso, dissi che ero felicissimo di conoscerla e che mi dispiaceva doverli lasciare, ma non mi sentivo particolarmente in forma. Feci in tempo a rassicurare un preoccupatissimo Lucas e scappare in camera mia.

Mi misi a sedere sul bordo del letto, sbuffando pesantemente.

Ricordando come mi fossi sentito a quel tempo, mi preoccupai per Lucas. Io avevo potuto fare conto sui miei genitori. Avevo chiesto di potermi allontanare un paio di settimane. Avevo fatto ordine nei miei pensieri, fatto tesoro dei miei sentimenti, per tornare ad affiancare con più forza il mio Alpha.

I miei avevano spiegato che avrei dovuto presenziare ad una adunanza straordinaria, indetta per i giovani Guardiani, che dovevano affiancare il successore di un Alpha anziano.

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