Buonanotte

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Non tanto le parole,
quanto i silenzi,
che mi facevano sentire a casa.
Quei sorrisi accennati,
sguardi d'intesa alle spalle materne.

Non tanto gli abbracci,
quanto quella carezza
al retrogusto di caffè, consumato in un silenzio complice.

Io che aspettavo l'arrivo di Morfeo
Tu che eri scivolato via dal suo abbraccio, silenzioso e leggero.

"Buonanotte, topina"

"Buon lavoro, papà, stai attento"

Un caffè, una carezza, la porta chiusa.

E l'insonnia faceva meno paura.

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