Gli alberghi non mangiano le persone.
Lo so per certo. Ho dormito in centinaia di alberghi e non mi sono mai svegliata ricoperta di salsa barbecue e con segni di morsi addosso.
Eppure, con una certa freddezza, mi ritrovavo a constatare che ciò che stavo guardando, era ciò che restava del mio migliore amico. Ovvero una specie di guscio di carne a forma di essere umano, ricoperto da qualcosa che speravo, desideravo ardentemente, fosse salsa barbecue. Le altre ipotesi erano tutte talmente raccapriccianti, che il mio cervello le scartava a velocità inaudita, sebbene il concetto di base restasse lo stesso: materia organica.
Presi un respiro profondo, poi mi girai a guardare mia sorella. Era una statua di sale -colore verdognolo- ma sembrava respirare.
"Calma", dissi al nulla.
"Qu-quel-lo!", riuscì a sillabare mio cugino Giulio.
"Sì", mi limitai a rispondere.
"Calma", dissi ancora.
"Ma anche no!", esplose mia sorella "quella specie di...salsiccia mangiucchiata...è Sandro!".
"Secondo te è salsa barbecue?", chiesi sotto shock, facendo calare un silenzio di gelo. Giulio fece il gesto di schiaffeggiarmi, ma gli fermai la mano.
"Non adesso, quando perderò lucidità davvero".
La sera prima c'era stata una festa nella sala dell'albergo abbandonato -in realtà abitatissimo- e quasi tutti noi ragazzi eravamo rimasti a dormire lì, chi perché troppo ubriaco, chi perché pigro.
Noi eravamo decisamente pigri.
Sandro aveva riso tutta la serata, sbeffeggiando quelli che avevano paura di dormire nella famosa stanza 118 -ma dai! - perché si diceva che la stanza mangiasse le persone.
Parliamone.
La nostra versione era che, negli anni dall'ottanta al novantadue, l'albergo fosse stato base di un serial killer emulo di Lecter, che era poi sparito, contemporaneamente ai fenomeni di cannibalismo della stanza.
Ma.
Sandro, scettico all'ennesima potenza, invece di limitarsi ad esporre questa teoria, aveva ribadito per tutto il tempo come fossero tutte baggianate, come chi credesse a queste cose fosse un povero imbecille e che la stanza 118 di maledetto aveva solo l'odore, dato che, con la scusa che nessuno ci dormiva, veniva pulita una volta sì e cinque anni no.
Avevamo comunque suggerito a Sandro di non esagerare. Certo, al novanta per cento erano assurdità...ma c'è sempre quel dieci per cento che ti frega, no?
Ecco, davanti a noi avevamo un evidente quanto irriconoscibile dieci per cento.
"Calma".
"Se dici calma un'altra volta t'ammazzo", ringhiò mia sorella "chi può essere stato?".
"Dai segni dei morsi un T-Rex", dissi.
"Dobbiamo scoprire chi è stato", esordì mia sorella.
"Ma anche no!", asserii.
"Non siamo mica degli agenti dell'FBI!", concordò Giulio.
"Shhh".
Gelo.
"Troppo rumore", disse ancora la voce di...Sandro?
"La salsiccia ha...p-parlato", sussurrò inorridito mio cugino. Lo fulminai.
Deglutimmo indietreggiando, sentendo però la serratura scattare.
Qualcosa emerse da sotto il letto, ergendosi imponente davanti a noi.
Qualcosa con molti occhi e troppi denti.
Ormai eravamo spalmati contro la porta. Inorriditi.
Quella cosa senza senso, si avvicinò, colando qualcosa di molto simile alla sostanza che rivestiva Sandro. O ciò che ne rimaneva, comunque.
Ed io, stupidamente, mi trovai a sperare ancora che quella fosse salsa barbecue.
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Concorsi, OS e Storie brevi
Kort verhaalRaccolta di varie One-shot didiversi generi e diversi periodi, sia per le challenge di Wattpad, sia per puro piacere personale :D Le ho raccolte tutte qui, anche se per un po' saranno ancora sul profilo "sciolte" Baci baci