Non c'erano state avvisaglie.
I telegiornali non ne avevano parlato, i tele-predicatori non avevano annunciato la fine del mondo, invitando tutti a pentirsi dei propri peccati.
Nessuna isteria di massa, nessun capo di Stato rifugiato in qualche bunker. Nessun fanatico di survivalismo che si gongolava della propria lungimiranza.
Era semplicemente successo.
Eravamo andati a dormire con la consapevolezza che il giorno dopo il sole sarebbe sorto e, semplicemente, non era successo.
Avevamo alzato tutti lo sguardo al cielo, sperando in una eclisse, nonostante sapessimo non fosse così.
Il Sole non splendeva. La luce semplicemente non c'era.
Naturalmente il freddo non arrivò subito. C'era voluto qualche tempo, perché la Terra divenisse un immenso ghiacciaio oscuro.
Le persone, inizialmente, si lasciarono rassicurare dai politici, come sempre, ma era durato poco. In queste situazioni, sono sempre i predicatori della morte a prendere il controllo, creando orde di adepti, convinti che Dio, o chi per lui, li guidi attraverso la voce dello psicopatico di turno.
Fu perciò piuttosto comodo essere una squadra d'élite specializzata nel 'ripristino dell'equilibrio di'...beh, tutto.
A voi il compito di tradurre in parole povere.
Il vantaggio di essere quel tipo di professionisti, consisteva nell'essere in contatto con tutti gli organi militari e scientifici del pianeta. Se poi alcuni degli uomini al comando erano amici o fratelli, ancora meglio.
Questo spiega perché, in quel momento, fossimo in uno dei laboratori di ricerca più famoso del globo, il cui nome, ovviamente, non vi direbbe niente.
Li scienziati, cercavano ancora di capire cosa fosse accaduto e, quando arrivammo, la base era in fermento.
Quando ci videro, il capo dell'equipe si avvicinò a grandi falcate, per poi lasciarmi andare un sonoro schiaffo.
"Grazie, sorellina", dissi massaggiandomi la guancia.
"Di niente idiota! Sono giorni che cerco di contattarvi!".
"Lo so. Abbiamo avuto problemi lungo il tragitto". Mi guardò preoccupata.
"Ci siamo tutti", dissi tranquillizzandola.
"Avete capito cosa diamine sia successo?", chiesi.
"Purtroppo...potremmo", sospirò invitandomi a seguirla.
Ci condusse nella sala proiezioni.
"Guarda", indicò l'ingrandimento di una sezione dello spazio vicino al sole.
"Ma cosa", chiesi stupefatto, fissando un oggetto vicino al sole.
"È...quella forma non è naturale".
"No, non lo è", confermò "abbiamo riscontri dai laboratori delle città inferiori".
"Le Sotterranee del primo livello?", chiesi, lei annuì.
Per sopravvivere, la soluzione logica era stata spostarsi verso la fonte di calore più vicina. L'interno del pianeta.
Le città si svolgevano sottoterra. La superficie del pianeta era un luogo freddo e refrattario alla vita.
Le Sotterranee, costituivano di tre livelli, di cui il più importante il terzo, adibito interamente alle colture idroponiche, essendo più vicino alla fonte di calore.
La realtà, incredibilmente, non rispecchiava le visioni apocalittiche hollywoodiane. Non mangiavamo pappette proteiche, né indossavamo vestiti di iuta. La mano di mia sorella sulla mia, mi risvegliò dai miei pensieri.
"Gabriel", sussurrò tremante, indicandomi un'ulteriore ingrandimento. Sussultai.
"Non...è un fottuto scherzo! U.S.S. Enterprise?", balbettai.
"Ma...è impossibile!", dissi sconvolto.
"Spiegalo a loro", indicò alle mie spalle.
"Lunga vita e prosperità".
Era lui.
Non potei evitarlo.
Sollevai il sopracciglio, sperando che non mi uccidesse, offeso. Ne sarebbe comunque valsa la pena.
"Abbiamo delle spiegazioni da darvi".
Cazzo, sì!
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Concorsi, OS e Storie brevi
Short StoryRaccolta di varie One-shot didiversi generi e diversi periodi, sia per le challenge di Wattpad, sia per puro piacere personale :D Le ho raccolte tutte qui, anche se per un po' saranno ancora sul profilo "sciolte" Baci baci