CAPITOLO 9

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SCARLET POV.

Salgo le scale prima di farmi scoprire dai due ragazzi ed aspetto Carter in camera sua. Mi sdraio nel letto e solo in quel momento noto il buio fuori dalla finestra: possibile che era già passata una giornata? Prendo il mio cellulare e notando l'orario, digito un messaggio a mia mamma per tranquillizzarla e dirle che avrei dormito da Kim anche quella notte. La mia solita scusa per non trovarmi due genitori impazziti e furiosi al mio ritorno. Leggo il suo messaggio di risposta che non tarda ad arrivare, e mi getto sul letto senza chiedere il consenso.

Sento gli occhi pesanti, e prima di addormentarmi, mi accorgo solo di una mano leggera tra i miei capelli. E mi addormento così, mentre lui gioca con essi.

. . .

Sento le sue mani su di me, sento i suoi occhi sul mio corpo e le sue braccia possenti che cingono il mio bacino per farmi avvicinare. Vedo il suo volto ricoperto solo da una maschera e le sue mani coperte da un paio di guanti.

Cerco di allontanarmi ma invano, cerco di urlare ma invano, cerco una via di fuga ma invano. Come c'ero finita in quel vicoletto? Come era potuto succedere tutto questo? Cosa stava per succedere?

Sento le lacrime uscire dagli occhi e cadere involontariamente sulle mie guance rosse, rosse per la paura, per il timore, per la preoccupazione. Continuo a fissarlo e noto i suoi occhi fiammeggianti, bramosi e desiderosi. Continuo a fissarlo e noto quel sorrisetto sul suo volto.

Mi faceva schifo lui e quel vigliacco che aveva al suo fianco. Mi faceva schifo il genere maschile, mi facevano schifo tutti. Mi sentivo impotente, stanca e addolorante mentre le scene più brutte mi si presentavano davanti al volto.

Un vicoletto buio. Era bastato solo quello a distruggermi. Era bastato solo quello a farmi cadere in mille pezzi, a farmi cedere.

. . .

Mi sento strattonare e mi sveglio di scatto, alzando il busto per lo spavento. Era stato solo un incubo. Ancora una volta il mio peggiore incubo. L'incubo che ritornava a farmi visita quasi ogni notte, che non mi lasciava vivere, che mi voleva distruggere ed annientare. Mai avrei dimenticato quella notte, mai avrei rimosso quelle immagini dalla mia mente. Quel vicoletto buio era tutto quello che di più orribile mi poteva capitare.

"Piccola che succede? Stai grondando di sudore" è la voce di Carter che mi riporta alla realtà, che mi fa stare di nuovo bene, che mi fa vivere ancora. Mi fiondo tra le sue braccia, non curandomi dello stato in cui ero. Mi fiondo tra quelle ancore di salvezza, perché sapevo che lui c'era e ci sarebbe stato.

"Stai tranquilla piccola, è stato solo un brutto sogno. Stai tranquilla, ci sono qua io" lo sento accarezzarmi i capelli, lo sento consolarmi e sussurrarmi all'orecchio. Lo sento mio.

"Non mi lasciare Carter ti prego" lo stringo ancora di più pensando al peggio, pensando che non potesse mantenere quella promessa che gli avevo appena chiesto.

"Scar sono qua, non vado da nessuna parte. Ora dormi" lo vedo raggomitolarsi affianco a me e, subito dopo sospirare "Mi racconterai un giorno cosa ti tormenta così tanto?" mi chiede con il cuore aperto.

"Solo se lo fai anche tu" gli dico guardandolo dritto negli occhi, in quelle iridi verdi. Ed era vero, volevo sapere tutto di lui, volevo proteggerlo, volevo portarlo alla luce, volevo farlo uscire dalle tenebre in cui era ed in cui pensava di rimanere per l'eternità. Volevo viziarlo, volevo stargli accanto, volevo prendermi cura di lui, come non avevo mai pensato di fare con nessuno.

Si avvicina a me lasciandomi un bacio a fior di labbra e subito dopo mi cinge il bacino incitandomi nell'addormentarmi.

Sento solo una frase prima di cadere in un sonno profondo "Io e te per sempre bimba" mi aveva detto pensando che non sentissi, pensando che stessi già dormendo. "Eternamente tua" avevo pensato prima di chiudere gli occhi e lasciare il mondo reale, per entrare nel mondo dei sogni.

ETERNAMENTE TUADove le storie prendono vita. Scoprilo ora