CAPITOLO 15

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UNA SETTIMANA DOPO

SCARLET POV.

Era ormai passata una settimana da quella notte, erano ormai passati sette gironi da quando Kim mi aveva rivelato il rapporto tra quei due ragazzi.

<Carter e Leonard sono cugini> ripenso alle sue parole e rabbrividisco, incredula. Non riuscivo ancora a capacitarmene, non riuscivo ancora a capire come era possibile un collegamento tra i due, un solo indizio che mi avrebbe fatto pensare ad una relazione familiare tra i due. Mai niente.

Erano sette giorni che non lo vedevo, erano sette giorni che mi chiamava ed io prontamente non gli rispondevo. Forse troppo orgogliosa, o forse, solamente troppo dispiaciuta da tutto quello che era successo. Non si era mai presentato sotto casa mia, non mi era mai venuto a cercare di persona, solo chiamate e quelle non bastavano. Non bastavano per mettere apposto un rapporto, che non era quasi mai iniziato. Mi mancava Carter, ma non il lato che avevo visto quella sera.

Era una settimana che ricevevo almeno cinque messaggi al giorno da quell'essere ripugnante. Erano sette giorni che tremavo ogni volta che sentivo il mio telefono squillare e vedevo il nome di Leonard comparire sul display. Erano sette giorni che ero sotto stretto controllo di Kim. Solo lei ne era a conoscenza, ed andava bene così, mi stava bene così. L'avrei combattuta da sola la mia battaglia, come avevo sempre fatto, come avrei sempre fatto. C'era stato un momento che avevo pensato di dirlo a Carter, di farmi aiutare così come mi aveva detto Kim. Poi però, avevo ripensato alle sue parole troppo aggressive, al suo fare così rude, e questa opportunità era svanita. Ormai Kim ci aveva rinunciato, ogni giorno mi aveva ricordato di dirglielo, ogni giorno mi aveva scongiurato di farlo, ed io ogni giorno le avevo fatto promettere di non proferire parola con nessuno, tantomeno con lui. Tantomeno con lui, o il suo migliore amico, ora che era diventato anche il suo ragazzo.

Mi dirigo verso il mio armadietto per portare i miei libri ed uscire finalmente da quella scuola.

"Scar tutto bene? Novità?" la sento ripetere per l'ennesima volta in una mattinata. Alzo gli occhi sbuffando e guardo la mia migliore amica dritta nei suoi, per fulminarla.

"Kim sto bene, basta assillarmi." le confesso chiudendo l'armadietto dietro di me.

"Ok, scusa se mi preoccupo per te" mi dice avanzando nella mia direzione. "E comunque glielo devi dire" mi esaspera ogni volta. Avevo torto, non si arrenderà mai.

"Strano che non me l'avessi ancora detto oggi, mi mancava sai?" le dico sarcastica, continuando a camminare in direzione dell'uscita. Passeggiamo per il vialetto di fronte alla scuola e solo in quel momento lo noto lì, appoggiato alla sua auto. Era da tanto che non lo vedevo, era da tanto e mi era mancato. Mi vede e subito incrocia il mio sguardo. Mi era mancato. Mi erano mancati i suoi occhi verde smeraldo, che si confondevano perfettamente con i miei color nocciola, mi era marcato il sorriso che stava accennando nel vedermi, mi era mancato il suo viso pronunciato ed i suoi capelli castani. Mi era mancato lui, ed anche se era difficile da ammettere, era vero.

"Vai da lui" mi spinge la mia migliore amica dalla schiena, ed io non posso fare altro che seguire il suo consiglio, attratta come una calamita da quel ragazzo, attratta come una calamita dai demoni e dalle sue tenebre.

Avanzo verso la sua figura e lo vedo irrigidirsi non appena mi ha davanti. Spero abbia delle scuse plausibili, spero trovi qualcosa di molto valido e convincente per farsi perdonare.

"Ciao" mi dice... in imbarazzo? Carter Levy in imbarazzo?

"Ciao" gli dico senza aggiungere altro. Non dovevo aggiungere altro.

ETERNAMENTE TUADove le storie prendono vita. Scoprilo ora