SCARLET POV.
Mi alzo con fatica dal mio rifugio preferito. Mi alzo con fatica anche per le poche ore di sonno che avevo dormito. Da quando ero tornata a casa, avevo chiuso occhio un'ora per essere ottimisti. I restanti minuti li avevo passati a pensare, a rammentare le frasi che avevo sentito pronunciare dalla sua bocca. Quelle stesse frasi che mi avevano abbattuta, mi avevano fatto cadere, cadere ancora una volta. Non mi capacitavo neanche io del legame che avevo visto tra noi, non mi capacitavo neanche io dei miei sentimenti troppo frettolosi. Mi aveva attratto come una calamita, dal primo momento che avevo incontrato i suoi occhi, dal primo momento che mi ero avvicinata a lui, dal primo momento che mi aveva sorriso e mi aveva baciata.
Ero delusa, ero frustrata e delusa. Non ero arrabbiata con lui, ma delusa del suo comportamento e delle sue parole taglienti, parole dure che aveva sputato senza il minimo tatto.
Scendo le scale coprendomi le parti scoperte del mio corpo con un plaid e mi dirigo in cucina. Era possibile avere così freddo ad inizio ottobre? Mi sento la testa pesante e pulsante, mi sento le gambe cedermi prima di riuscire a sedermi sullo sgabello presente in quella zona.
"Buongiorno tesoro, ti senti bene? Hai una faccia..." e non aveva tutti i torti, non avevo un gran bell'aspetto quella mattina, e l'ultima cosa che avrei voluto, era uscire per andare a scuola e sentire quella moltitudine di parole uscire dalla bocca dei miei professori.
Vedo mio padre avvicinarsi a me ed accostare la sua mano alla mia fronte. Solo ora, al suo tocco, sento la sua mano gelata e la mia fronte bollente. "Tu hai la febbre signorina" mi dice controllandomi il viso. Ero riuscita ad uscire di casa ed a tornare senza farli preoccupare, senza farli insospettire o capire qualcosa. Non sapevo neanche io come c'ero riuscita ma era successo. Doveva andarmi bene una cosa su tante, almeno una.
Decido di ritornare in camera mia e dedicare una giornata solo a me stessa, senza stress o persone che potevano darmi preoccupazioni. Sento il cellulare squillare per la centesima volta e non mi stupisco quando leggo il suo nome sul display del telefono. Non gli avrei risposto per nessuna ragione al mondo. Aveva giocato ed aveva fatto il furbo? Ora si prendeva le sue conseguenze. Rifiuto l'ennesima chiamata di Carter e la cancello subito dopo, per non aver nessuna traccia e nessun ripensamento.
Ritorno sotto le coperte del mio letto e prendo il termometro per misurare la temperatura. 38,5 dava. Lancio l'oggetto sul comodino e mi rigiro nel letto, prendendo il telefono e chiamando Kim.
"Buongiorno dormigliona, ti sto aspettando, dove sei?" mi chiede sorridente.
"A casa, ho la febbre" gli dico senza neanche pensarci.
"E' successo qualcosa oltre quello? Ti sento strana" prosegue senza neanche una mia parola in più. Come faceva a capirmi così bene?
"Può darsi" sussurro non volendo più vedere nessuna lacrima sulle mie guance. Avevo pianto troppo, ora dovevo reagire.
"Aspettami, sono lì tra due minuti" Non mi da il tempo di controbattere che ha già chiuso la chiamata. Avevo già detto che era testarda? Beh si, lo era, ed anche molto. Non sarei riuscita a farle cambiare idea neanche se avessi voluto. In quel momento però non volevo, avevo solo bisogno di lei, delle sue braccia che mi stringevano per tranquillizzarmi e del suo sorriso caldo per calmarmi. Solo lei e nessun altro.
Sento i miei genitori uscire di casa alle 8 in punto e dopo qualche minuto avverto una porta aprirsi e l'urlo della mia migliore amica subito dopo. La sento salire le scale ed aprire velocemente la porta, facendomi sussultare.
"Kim sei impazzita? Prossima volta spaccherai la porta" le dico sorridendo. Il primo sorriso che facevo da quelle parole. Dalle sue parole.
"Era questo che volevo fare, volevo farti sorridere e ci sono riuscita" dice sorridente, sedendosi vicino a me ed abbracciandomi.
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ETERNAMENTE TUA
Romance#3 in "racconto" #3 in "lottare" Scarlet Jons, una ragazza amante della semplicitá, della normalità ma sopratutto dell'amore. Una ragazza che però non si fida di nessuno, men che meno di lui. Carter Levy, un ragazzo misterioso, cupo e con un passato...