Capitolo 12 - un pesce rosso in una vasca di squali

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Il piede di Luke si appoggiò sull'acceleratore, girò la testa verso la strada, ma con la coda dell'occhio continuò a guardare Madison. Le braccia erano incrociate timidamente sul suo ventre. Si rannicchiò attaccata alla portiera, cercando di sfuggire allo sguardo di Luke che la cercava. Guardava in giro mentre pensava al motivo che l'avesse spinta di togliersi il vestito di dosso.
Non guardarmi, non guardarmi, non guardarmi.
Lo sguardo le si posò sulla strada; seguiva la linea bianca lungo l'asfalto, cercando di non pensare che di fianco a lei ci fosse un bellissimo ragazzo a petto nudo che la guardava.
"Hai freddo?"
Madison si girò verso Luke. La luce dei fari delle macchine che passavano sulla corsia di fianco gli si rifletteva negli occhi blu. Teneva le mani salde sul volante mentre quelle di Madison cercavano di riscaldarsi sfregandosi sulle braccia.
"Un po'."
Il biondo accostò sul ciglio della strada e si slacciò la cintura. Sorrise a Madison e si affacciò nella parte posteriore dell'auto in cerca di qualcosa. La mora guardò la schiena nuda di Luke. I pantaloni neri gli scesero leggermente facendo intravedere un paio di boxer viola.
"Belle mutande!"
Rise mentre girava di nuovo la testa verso il finestrino, come se si vergognasse delle parole che aveva appena detto. Luke si tirò un po' indietro, tenendosi in equilibrio grazie alle mani aggrappate ai sedili. Fece un mezzo sorriso.
"Hey, cos'hai contro le mie mutande?"
"Niente, niente" rispose alzando le mani.
Luke si mise una mano nei capelli biondi e ritornò di nuovo nella posizione di prima. Si mise tra i due sedili anteriori e frugò di nuovo tra le cianfrusaglie.
"Dev'essere qui da qualche parte" sbuffò.
"Ma cosa cerchi?"
"Una felpa, hai detto che hai freddo."
Madison fece un sorriso e scosse la testa. Si avvicinò a Luke e gli posò una mano sulla schiena, facendolo rabbrividire.
"Cristo, sei gelata."
"Scusa" disse spostando la mano.
Dopo cinque minuti di ricerca finalmente Luke trovò la sua felpa nera, abbandonata lì dietro da ormai un paio di mesi.
"Trovata."
Si mise seduto sul sedile ed aprì la felpa a Madison. "Tieni, ti aiuto a metterla."
La ragazza sorrise di nuovo. La dolcezza di Luke la stupiva sempre più. Non pensava fosse un ragazzo così dolce. Infilò prima un braccio, poi l'altro.
"Grazie."
Si allacciò la felpa fino al collo e si voltò. Luke la guardava stregato, come se non avesse mai visto niente di più bello. Mosse il piercing al labbro con la lingua, facendo scorrere i suoi occhi su tutto il corpo di Madison, coperto dalla sua felpa troppo grande.
"Perché mi guardi così?"
Il biondo mise una mano sulla guancia della ragazza ed avvicinò la bocca al suo orecchio.
"Perché sei bellissima."
Madison scosse la testa e spinse via Luke dolcemente. Ma il tocco del ragazzo non aveva intenzione di staccarsi dalla pelle di Madison e scivolò sulla sua mano.
"La vuoi smettere?"
Le loro dita si intrecciarono e i visi diventavano sempre più vicini. Luke la stava per baciare, ma lei girò la faccia, facendo appoggiare le labbra sulla sua guancia.
"Dammi un bacio, dai."
Luke si allungò di nuovo verso Madison, che cercò di spingerlo via appoggiando le mani sul suo petto, ma il corpo del biondo cadde sul suo, facendola sdraiare sul sedile. Ridevano come due bambini mentre Madison cercava di sfuggire dalle labbra del ragazzo e lui le faceva il solletico.
"Basta Luke! Ti prego, non respiro più."
Si fermò dopo le lunghe preghiere della ragazza, ma non si alzò, rimase sopra di lei, appoggiando il gomito sul sedile per cercare di non pesare troppo. Il petto di Madison si alzava velocemente sotto il corpo di Luke. Si guardarono a lungo finché finalmente le loro labbra non si toccarono.
"Me lo sono meritato, no?"
La mora infilò le dita tra i capelli biondi di Luke, poi il suo tocco si spostò sulle labbra. Posò l'indice sul suo piercing nero che gli abbracciava il labbro inferiore.
"Mi piace il tuo piercing" disse ridendo. "È sexy."
"Da quando usi la parola sexy?"
"Non sono una santarellina come pensi."
Luke si alzò ridendo e si sedette alla guida. Guardò Madison tirarsi su goffamente e rannicchiarsi, tenendo le ginocchia con le mani.
"Ah no?"
Accese il motore e partì. "Non eri tu quella che non aveva ancora baciato nessuno?"
La mora sbuffò, appoggiando un gomito alla portiera. Alzò gli occhi al cielo.
"Avrai intenzione di ripeterlo ancora per molto?"
"Forse lo ribadirò ancora un centinaio di volte."
"Avrei potuto baciare qualcuno, ma non l'ho fatto."
Luke s'irrigidì stringendo il volante. Non aveva mai pensato che Madison avesse potuto baciare un ragazzo dato che gli disse detto che non lo aveva mai fatto, ma al solo pensiero che qualcuno al di fuori di lui avesse potuto toccare le sue labbra lo mandava fuori di testa.
"E chi avrebbe cercato di baciarti?" Chiese cercando di nascondere il suo nervosismo.
"Un bambino, all'asilo."
Entrambi scoppiarono a ridere dopo le parole di Madison che sembrava fosse davvero seria.
"Pensavo che qualcuno avesse seriamente cercato di baciarti."
"Ma l'ha quasi fatto!" Protestò. "O almeno penso."
Ci fu un attimo di silenzio, riempito dal forte picchiettare della pioggia sulla carrozzeria dell'auto. Madison si guardò le mani e pensò a Luke, a quante ragazze avesse baciato. Sicuramente sarebbero state tutte delle migliori baciatrici di Madison. Lei non aveva esperienza, era fin troppo genuina al confronto delle altre, troppo esagerate, che avevano l'abitudine di perdere la verginità a quattordici anni. Ormai erano tutte così, non davano più significato alle parole che dicevano, ai baci che davano a persone che nemmeno conoscevano e Madison era come un pesciolino rosso in una vasca di squali affamati.
"E tu?" Sputò Madison all'improvviso.
"Io cosa?"
"Quante ragazze hai baciato?"

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Ciao a tutti, innanzitutto volevo scusarmi immensamente per il ritardo, ma tra il ritorno in Italia e i concerti non ho avuto nemmeno un attimo per scrivere. Comunque, spero che anche questo capitolo, votate e commentate. Voglio sapere cosa ne pensate, mi raccomando. Se volete potete passare sul mio account e leggere le altre storie che ho scritto (anche one shots). Io vi saluto. Un bacio, a presto.

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