Louis rimase seduto sul divano della sala per quasi un'ora, con lo sguardo fisso nel vuoto.Si sentiva svuotato, devastato e distrutto.
In pochi giorni la sua vita perfetta era svanita...
Sean se ne era andato e i suoi adorati bambini gli erano stati portati via.
Sapeva che l'assistente sociale aveva solamente svolto il suo lavoro, ma non era colpa sua se si era trovato a dover affrontare una difficoltà dietro l'altra senza l'aiuto di nessuno.
Si rannicchiò maggiormente sul divano e prese in mano il cellulare, intenzionato a chiamare Sean e a chiedergli il suo aiuto, ma poi si bloccò e non lo fece.
Suo marito, o per meglio dire il suo ex marito, l'aveva abbandonato e gli aveva detto che non voleva più saperne di lui e dei loro figli, quindi avrebbe affrontato tutto da solo e in un modo o nell'altro ne sarebbe venuto fuori.
Con le dita tremanti scorse la rubrica del telefono, cercando disperatamente qualcuno con cui confidarsi, ma si rese conto di non avere nessuno di adatto.
Non aveva veri e propri amici, solo conoscenti e colleghi di lavoro, ma nulla che si avvicinasse lontanamente ad una persona capace di ascoltare e di dare consigli.
Alla fine i suoi occhi si fissarono su un nome, sull'ultimo contatto che aveva salvato e lo fissò per lunghi istanti.
Harry....
Un medico, un uomo quasi sconosciuto, con cui però era stato a letto...
Non avevano nulla in comune, anzi, verso di lui non provava nemmeno simpatia, ma, senza un motivo apparente, sentiva che di lui si poteva fidare.
Era assurdo da credere, perché era lo stesso uomo con cui aveva stipulato una sorta di perverso ricatto, però, sì, però....
Fu sul punto di far partire la chiamata, ma si bloccò un'altra volta, poi, dopo pochi istanti, si alzò di scatto e si precipitò fuori dalla porta.
Salì in macchina, mise in moto e guidò come in trance fino alla villa in cui era stato fino a poco tempo prima.
Una volta arrivato, parcheggiò davanti al cancello, rimase immobile con le mani incollate al volante, poi, dopo aver preso un lungo respiro, scese dall'auto e suonò il campanello.
Nessuno rispose per un bel po' di tempo, poi, quando Louis aveva ormai perso ogni speranza, il cancello si aprì e così, poi, anche la porta d'ingresso.
Harry, ancora vestito di bianco, si stagliò sulla soglia e sibilò:
" Che cazzo ci fai qui? Ti ho detto che ti avrei cercato io! "
Louis aprì e richiuse la bocca un paio di volte, poi si lasciò cadere a terra e scoppiò a piangere.
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Butterfly
FanfictionLouis è un pompiere, è sposato con Sean ed insieme hanno quattro figli. Il più piccolo, Dillon, è affetto da una grave forma di autismo e, per cercare di migliorargli la vita, i due uomini si recano dal più famoso neuropsichiatra infantile di Chigac...