...dopo la festa.

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"Devi venire con me, adesso." le disse Nim.

Roswehn non si era ancora capacitata dell'accaduto. Thranduil l'aveva di fatto presentata a tutti come sua nuova... compagna, si poteva dire?

Haldir le aveva sorriso dopo il suo annuncio di voler rimanere a Boscoverde, ma era più che sicura che dentro stesse soffrendo tremendamente. Non era stata davvero una gran serata per lui, quella. Mi dispiace tanto, aveva pensato. Se c'era qualcuno al mondo che, in quel momento, detestava far soffrire era lui.

"Devo venire dove?" chiese Roswehn, dopo l'iniziale sorpresa. Aveva sentito il re comandare qualcosa alla sua amica, e dopo un breve sguardo, l'aveva lasciata con lei. Nemmeno un bacio, niente. "E cosa fa lui, adesso?"

"Il re rimane, la celebrazione non é conclusa. E tu devi essere preparata per dopo." rispose Nim, forse ancora più emozionata di lei.

"Cosa succede, dopo?" continuó a chiedere Roswehn, mentre l'Elfa la conduceva verso le stanze che già due volte aveva visitato.

Nim si giró un po' spazientita. "L'hai sentito prima, no? Ha intenzione di passare la notte con te."

Roswehn si fermó improvvisamente. "Non lo diceva sul serio."

"Oh sì. Puoi crederci." confermó Nim. "E tu devi essere pronta. Mia madre mi aiuterà."

"Tua madre?!" si agitó Roswehn. "Come faceva a sapere, tua madre, che avrei scelto di fermarmi?"

"Io credo che il nostro re lo sapesse già prima che la festa avesse inizio. Conosce i tuoi desideri meglio di te. L'ha fatta avvertire in anticipo. Certo, tu stavi per spiazzarlo..." spiegó. Roswehn non nascose un brivido di nervosismo.

Nim non capiva le reazioni della ragazza. "Sei l'innamorata del sovrano ora...come dite voi: fidanzata?  E desidera che stiate insieme, tu e lui. Io credevo che anche tu lo volessi."

"Sì... ma non così in fretta... due persone dovrebbero conoscersi meglio prima di...insomma..." tentó di rispondere la donna. La situazione rischiava di sfuggirle di mano.

"Perché?" chiese Nim. "Cosa devi sapere su di lui che già non sai? Vi siete dichiarati amore davanti al popolo di questo regno. Non capisco quanto altro tempo ti occorra"

La ragazza aveva immaginato che prima di arrivare a quello sarebbero passati altri giorni, un po' di ore spese da soli, a passeggiare nel suo grande bosco o a parlare sulla terrazza... ma era evidente che per gli Elfi le cose fossero molto più dirette. Niente chiacchiere.
È inutile che ti spaventi, gioia. Lo hai voluto tu, le disse la coscienza.

Nim la portò nelle stanze sotterranee. "Mia madre ti aspetta. Lei è stata dama di compagnia della regina, oltre che tutrice di Legolas."

Infatti, scendendo le scale, Roswehn vide subito una donna elfo che attendeva le due vicino al laghetto. Sembrava la sorella maggiore di Nim, più che sua madre. Si somigliavano molto.

"Roswehn, io sono Morath. Mia figlia ti ha certamente detto che sono qui per aiutarti. È un grandissimo onore quello che stai per avere. Io e Nim dobbiamo assicurarci che tu sia adeguatamente preparata prima che il re ti degni del suo amore." le disse la donna, che come Nim parlava la sua lingua molto bene.

"Che mi de...degni del suo amore?" ripetè Roswehn. "Cosa vuol dire, che non ne sarei all'altezza?"

Nim, che ormai conosceva il suo caratterino, tentò di calmarla. "Mia madre vuol dire questo: da noi, mai è successo che il re abbia accolto nel suo letto una donna diversa dalla moglie. Nemmeno re Oropher lo ha mai fatto. È un privilegio fuori dalla tua comprensione, credo."

Roswehn di DaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora