Le stanze private del Re erano effettivamente più spoglie di quanto la donna si fosse aspettata.
Feren l'aveva condotta lungo una scalinata in discesa, che si addentrava fin sotto le fondamenta di quel gigantesco reame in mezzo ai boschi. Mentre discendeva, Regan udì uno strano rumore, come di gocciolìo, e immaginó che fosse l'acqua filtrata dalle radici dei grandi alberi. Tutto quel territorio sotterraneo era pieno di radici, alcune si intravvedevano attraverso le pareti, altre sbucavano da quella specie di soffitto e arrivavano quasi ad impigliarsi nei capelli della ragazza.
Regan, giunta al termine della scalinata, vide subito una conca d'acqua, nella quale era immersa la base di un grande albero. Le ricordó una tinozza da bagno, ma molto più larga.
Girando lo sguardo attorno a sé, vide anche un tavolo, con il solito cesto d'uva, ma stavolta senza bottiglia di vino. In un altro angolo, notó una panca decorata, e dietro di essa, appeso alle pareti, quello che sembrava un piccolo arazzo, con raffigurato uno stemma, il cui disegno non si poteva distinguere perché il tessuto era sbiadito.
Tutt'intorno, colonne che dividevano l'ambiente in tanti piccoli angoli.
Una voce che Regan ben conosceva ruppe il silenzio del luogo: "Mi hanno detto che vuoi partire."
Thranduil apparve da dietro un angolo che la ragazza non aveva nemmeno notato. Feren l'aveva nel frattempo lasciata sola."Nim ti ha condotto fino al centro del regno. La permanenza é stata di tuo gradimento?" le chiese.
Regan, ancora una volta preda di quella insopprimibile tensione che si manifestava sempre in presenza del Re, tentó una risposta. "Nim è stata la migliore delle guide, Lord Thranduil. Attraversare il vostro territorio con lei è stato un privilegio."Lo osservó: per la prima volta, non portava né corone, né diademi di alcun tipo. La sua regalità si mostrava tuttavia dalle vesti preziose: indossava quel giorno un manto color dell'acqua, con decorazioni che parevano floreali.
Suo cugino Archie gli avrebbe invidiato tremendamente quegli abiti. Su di lui, sarebbero sembrati fin troppo ricchi ed esagerati, ma sul Re di Bosco Atro erano perfetti. Sottolineavano la sua innata eleganza.
"Se non sbaglio, era rimasto un discorso in sospeso fra me e te." disse l'Elfo.
"Già, dovevamo discutere su come cambiare i trattati fra le nostre genti...ma direi che ormai è inutile, considerando il fatto che avete chiuso i confini." rispose Regan.
"Non mi riferivo a questo. Ricorderai che ti avevo parlato di tuo zio." disse il Re, avvicinandosi lentamente a quel piccolo laghetto sotterraneo. Non la stava guardando.
"Ora rammento. Volevate rivelarmi qualcosa a Dale, quella notte." rispose, cauta. "Se ritenete di volerlo fare adesso, ascolterò."
"Hai detto di essere adulta. E gli adulti sanno affrontare le prove, anche se dolorose. Ora ti parleró con sincerità, poiché ritengo sia giunto il momento che tu sappia." disse il Re, girandosi a guardarla. La sua bellezza strideva terribilmente con il tono glaciale della sua voce.
"Ascoltami dunque, Roswehn Monrose: il defunto Governatore della tua gente, nonché tuo zio, voleva venderti a me." disse.
Regan rimase paralizzata. Sentí un terribile bruciore nel petto e, allo stesso tempo, un brivido gelido su tutta la schiena. Come se le avessero contemporaneamente gettato addosso del ghiaccio e pungolata con tizzoni ardenti.
"...cosa avete detto?" Riuscí solo a sussurrare.
"Che tuo zio mi voleva offrire te in cambio di denaro. Diceva che avrei potuto trattarti come schiava, farti lavorare per noi. O lasciarti marcire nei miei sotterranei. Purché tu venissi allontanata dalla vostra comunità." continuò l'Elfo. "Riteneva tu fossi preda di un qualche maleficio. E voleva che sparissi dalla sua vita."
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Roswehn di Dale
FanficRoswehn è la nipote del Governatore di Pontelagolungo. Un anno dopo la battaglia delle cinque armate, affascinata dal mondo che c'é al di fuori del rinato reame di Dale, intraprende un viaggio per conoscerlo. Attraversa i territori elfici, incontra...