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"Sophie ,ricordami perché siamo quì."
L'aria terrorizzata di Diane era tangibile segno di paura e sgomento.
Sophie guardò la sua più cara amica e poi guardò l'imponente struttura davanti a loro.
Stavano per varcare le soglie del loro futuro , per realizzare il sogno che seguivano da tutta la vita.
Entrare a far parte della United States Navy Fighter Weapons School o meglio comunemente definita Top Gun era ciò che sognavano da sempre.
O almeno lei lo sognava fin da quando era piccola e seguiva suo padre in quel posto ogni volta che era possibile, per Diane il discorso era diverso.
Le era stata sempre accanto e anche in quell'occasione aveva voluto dare l'appoggio della sua presenza fissa ,ma non era sicura che fosse tanto convinta di voler diventare un pilota di F-16 o di F/A-18 .
Si lisciò la gonna nera e controllò che la camicia fosse impeccabile nonostante i trenta gradi di Fallon ,poi fece un sorriso rassicurante alla sua amica.
"Diane ti voglio bene e apprezzo quello che hai fatto fino a oggi ,ma se non ti va non sei obbligata. Riuscirò a salire su quello che considero il mio traguardo per il cielo e nessuno potrà fermarmi , non è mai stato il tuo sogno e credo di essere stata anche un po' egoista ,ma saperti al mio fianco era quella spinta che mi serviva per affrontare ogni giorno. Al di là di questo cancello entreremo in un mondo totalmente maschile,non mancheranno battute e frecciatine di ogni tipo , non voglio perdere la tua amicizia per averti obbligata a seguirmi. Perciò scegli ora cosa vuoi fare e sappi che qualunque sia la tua decisione sarai sempre la mia migliore amica ,sorella e confidente."
Diane portò una ciocca del suo caschetto castano dietro l'orecchio e si asciugò una lacrima all'angolo dell'occhio.
Erano diventate amiche ad appena cinque anni quando un giorno per sbaglio la palla con cui giocava Diane era finita tra i fiori della vecchia strega che abitava di fianco alla nonna.
Si era disperata perché se la vecchia avesse scoperto che era stata lei a rovinare i suoi fiori lo avrebbe detto alla nonna e lei non avrebbe più potuto andarci.
Sophie dall'altra parte della strada l'aveva chiamata e le aveva detto di non preoccuparsi , perché lei aveva la soluzione.
Avevano atteso che passasse il cane un po' pazzo e giocherellone che apparteneva al signore in fondo alla strada , avevano con una scopa tirato via la palla dai fiori e al momento opportuno lanciato un panino al cane tra i fiori della vecchia strega.
Erano corse a nascondersi nel retro della casa di Sophie ed erano uscite solo quando erano iniziate le urla disperate della strega che cacciava il cane.
Da allora erano diventate inseparabili e solo anni dopo avevano scoperto che la nonna di Diane in realtà aveva visto tutto quanto dalla finestra e si era fatta quattro risate a discapito della strega.
"Accidenti a te Soph quando diventi poetica mi fai commuovere. Entriamo la dentro e facciamo vedere chi siamo, era il tuo sogno è vero ,ma piano piano lo hai fatto diventare anche il mio sogno e poi chi ti dice che tra tutto questo testosterone non trovi il mio per sempre? Andiamo sorella, facciamoli secchi."
Risero entrambe e si diedero il cinque.
In realtà entrambe erano molto emozionate , ne avevano passate di notti a studiare per arrivare lì e ne avrebbero passate ancora tante altre per avere le tanto desiderate ali.
Se pensavano di essere le sole dovettero ricredersi quando entrarono nell'ufficio per fare il deposito dei documenti, c'erano altre ragazze.
L'ufficiale dietro al computer che compilava le schede tecniche degli allievi era un ragazzo sui venticinque anni molto socievole e anche carino.
"Ciao ragazze ,nomi prego."
"Ciao. Io sono Diane e lei è Sophie ,tu come ti chiami?"
Sophie alzò gli occhi al cielo, Diane e la sua manìa di trovare un ragazzo.
Fortunatamente quello scoppiò a ridere e scosse la testa.
"Sono Roger piacere di conoscervi ragazze. Quindi tu saresti Diane Cooper e tu invece Sophie Jackson?"
Sophie annuì , in realtà il suo cognome era Jackson Martinez ma aveva preferito usare solo quello di sua madre ,non voleva essere privilegiata per via del grande e compianto generale Martinez .
"Ok ragazze, le lezioni iniziano tra un quarto d'ora . Questi sono i fogli contenenti le informazioni relative ai vostri alloggi,alle regole ,orari e recupero divise che vi serviranno per spostarvi nei tempi giusti rispettando tutto quello che è scritto la sopra. Se avete bisogno di qualsiasi cosa venite qui da me ,in caso contrario buona fortuna e spero di vedervi ancora. Avanti un altro."
"Cavolo Soph è ufficiale siamo dentro."
"Andiamo Diane , dobbiamo trovare il nostro alloggio e lasciare la valigia prima di andare a lezione."
Da quanto risultava dai rispettivi promemoria non avevano la stanza sullo stesso piano.
Diane era al secondo piano mentre Sophie era al terzo , la lasciò davanti al suo corridoio e salì le altre due rampe per raggiungere il suo alloggio.
L'ultima porta in fondo al corridoio era la sua , quando aprì la porta rimase di stucco ma non poteva aspettarsi niente di diverso.
Era più uno sgabuzzino , non aveva un letto bensì una branda con una sottiletta arrotolata per materasso ,una sedia,un armadietto con la porta che non si chiudeva e una cassettiera bassa che fungeva anche da comodino ,non c'era una finestra e l'unica possibilità di aria era data dalla porta,per il resto era angusto e soffocante ma doveva farselo piacere non poteva certo andare a lamentarsi il primo giorno.
Lanciò la valigia sul letto e richiuse la porta con un leggero senso di sconforto.
Solo ragazzi sul suo piano ,le altre erano state smistate tra il primo e il secondo,chissà se Diane aveva avuto più fortuna di lei.
"Ehi Soph andiamo?"
"Arrivo Diane. Com'è la tua stanza?"
Le vide fare una smorfia.
"Se non fosse per la compagna di stanza starei da dio,ho vista sul prato e sulla pista. Non potrei chiedere di meglio. Tu?"
"Lo stesso. Però sono sola."
Entrarono nella grande aula dove si sarebbero tenute le lezioni e presero posto.
"Ciao ragazze,io sono Megan e lei è Kirsten voi come vi chiamate?"
Le due ragazze davanti a loro si presentarono .
"Io sono Sophie e lei è Diane. È da molto che siete quì?"
Chiese notando la tuta da aviatore verde che indossavano.
Entrambe bionde e con gli occhi verdi ,erano due bellezze mozzafiato ,Sophie si chiese cosa ci facessero li truccate come due dive da copertina.
"No siamo arrivate l'altro ieri. Da dove venite?"
"Siamo entrambe di Fallon. Nate e cresciute quì. Voi?"
"Io vengo dall'Ohio lei invece...scusa Kirsten da dove hai detto che vieni?"
Non appena aprì bocca l'altra bionda, Sophie capì con chi aveva a che fare.
"Megan non mi sembra il caso di socializzare ,non tutti riescono a superare i test successivi. "
"Tranquilla che non mi importava neanche da dove vieni."
Sophie le rispose in tono atono e svogliato ,mentre Diane sussurrò poche parole guardandola di traverso.
"Beccati questa stronza!"
In quel momento entrarono tre ufficiali che andarono a prendere posto dietro la cattedra .
"Benvenuti a tutti ragazzi e ragazze , alcuni di voi sono già qui da un paio di giorni , altri sono appena arrivati. Quì vogliamo solo persone valorose che intendono mettere la loro vita al servizio degli stati uniti ,che hanno fegato e palle a sufficienza per dimostrare di essere adatti al ruolo che ricopriranno. In caso contrario siete liberi di tornare a casa dalla mamma già da subito. Io sono il colonnello John Deere e sarò colui che vi terrà con il culo ancorato a quella sedia finché non mi darete il massimo. Al mio fianco c'è il tenente O-Bryan che si occuperà della vostra formazione su campo, mentre il sergente maggiore Frank Hartman vi farà sudare . Chi si occuperà delle dinamiche di volo e delle lezioni e del percorso aereo è il capitano Clandon che avrete la sfortuna di incontrare dopodomani. Ci sono domande?"
Nessuno si azzardò a farne finché un tipo smilzo con gli occhi piccoli e le orecchie grandi non alzò la mano.
Il colonnello gli fece cenno di alzarsi in piedi e parlare.
"Sono l'allievo Winchester signore, vorrei sapere se è possibile avere un tabulato riguardante gli orari delle varie discipline ."
Tutti si chiesero cosa dovesse farci con un tabulato, era ovvio che ci sarebbero state le lezioni di attività fisica nel primo mattino ,seguite dalle lezioni di navigazione e sicurezza infine le lezioni di volo.
"Ragazzo ma tu non sei quello che ieri mi ha chiesto quante ore di volo erano necessarie per diventare un pilota?"
"Si signore"
"Bene, ti ricordi la mia risposta?"
"Si signore. Avete detto che si può diventare piloti solo dopo che non si riconosce più che ora è attraverso un orologio ma bensì dalla posizione del sole. "
"Bravo ragazzo e sai dirmi guardando fuori dalla finestra che ore sono?"
Sophie sorrise ,quello era il suo gioco preferito quando andava alla base con suo padre.
Guardò fuori dalla finestra e ipotizzò potessero essere le dieci o giù di lì.
"Allora Winchester che ore sono?"
"Mi dispiace signore, non ne ho idea."
Il colonnello guardò con aria saccente tutti gli allievi presenti nell'aula.
"Nessuno di voi sa dirmelo?"
Sophie si ritrovò ad alzare la mano.
"Tu in fondo chi sei?"
"Sono l'allieva Jackson signore e sono all'incirca le dieci antimeridiane."
Tutti si guardarono stupiti , non potevano sapere se fosse così, niente orologi in quella stanza .
Ne ai loro polsi come da regolamento.
Al momento opportuno avrebbero avuto quello dei navy fighter ,per controllare la navigazione , e la posizione.
Il colonnello controllò il suo orologio e rimase esterrefatto ,era giusto.
"È giusto Jackson, complimenti. Da chi hai imparato a misurare l'ora con la posizione del sole?"
"È un gioco che ho imparato fin da piccola signore."
"Bene. Avete visto ragazzi? È di persone come lei che l'America ha bisogno!"

Nella mensa ufficiali c'erano vari tavoli vuoti , evidentemente alcuni ufficiali preferivano mangiare fuori da lì , sedettero a un tavolo in fondo alla mensa per poter osservare tutti senza farsi notare.
"Soph mi insegni a calcolare l'ora con il sole?"
"Certo Diane. È molto semplice devi dividere il tratto di cielo tra il punto dove il sole sorge e mezzogiorno in tante parti quante sono le ore di quell'arco di tempo ,lo stesso devi fare da mezzogiorno a ponente. Ci eserciteremo insieme ."
"Ok. Sai chi non ho visto a lezione? Quella stronza che divide la camera con me,dio quanto è antipatica."
"Santo cielo Diane ci avrai parlato appena dieci minuti come puoi dirlo?"
Diane storse gli occhi e fece una smorfia buffa .
"Semplice,appena ho messo piede in quella stanza ha detto 'quello è il mio letto ,quella la mia sedia e quello il mio comodino. L'anta a destra dell'armadio è mia tutto il resto lo puoi usare tu. Vedi di non invadere i miei spazi.' ,ha infilato gli occhiali ed è uscita. Dimmi tu che biglietto da visita è questo?"
Sophie sentendo il vocione con cui Diane aveva imitato la sua compagna di stanza scoppiò a ridere.
"Dio Diane sei terribile. Ma sei sicura che non si sia presentata?"
"Guarda Soph io sono sicura che si è presentata quando mi ha indicato l'armadio!"
Rabbrividì e poi tornarono a ridere entrambe.
Qualche tavolo più in là un uomo con occhiali da aviatore e cortissimi capelli neri sorseggiava una sprite mentre osservava tutti i nuovi arrivati , erano otto anni che faceva la stessa cosa. A ogni nuovo approdo di giovani pretenziosi e arroganti ragazzini che credevano di poter solcare i cieli su un F-16 ,lui li studiava in mensa,in giro per i corridoi, nei cortili . Faceva una cernita di chi secondo lui meritava davvero di restare, chi era lì per perdere tempo e chi lo faceva solo per darsi un tono. E poi c'erano loro.
Il sesso debole.
Le donne.
Ogni anno le smontava tutte, nessuna di loro era idonea per pilotare i caccia ,e lui non aspettava altro che quelle stupide galline si togliessero dalle palle per lasciare spazio a chi davvero aveva il cielo negli occhi e il volo nel cuore.
Anche in quel momento osservava quelle due ragazze che erano entrate quasi in punta di piedi in mensa e avevano preso posto lontano da tutti.
Una aveva i capelli dritti e castani lunghi appena a sfiorare le orecchie ,bella ragazza senza ombra di dubbio ma a lui non interessava.
L'altra aveva una postura dritta e rigida come se ci fosse nata in quella tuta verde ,i capelli non erano definiti nel colore , potevano sembrare tanto biondi quanto castani era impossibile dirlo in quanto erano legati in modo impeccabile dietro la testa in uno chignon strettissimo.
Purtroppo non aveva potuto vederla in viso perché prima era girata e poi si era seduta dandogli le spalle.
Ma tanto per lui era uguale,non faceva alcuna differenza , sarebbe uscita dalla base con la coda tra le gambe come tutte le altre .
Lo aveva promesso .
E Marc Clandon era un osso duro che manteneva e onorava le promesse.

Amami tra le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora