10º

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"Sono in questa base da una decina d'anni e Marc all'inizio non era così . Scherzava ,rideva, era l'anima di tutta la base. Era lui che dava a tutti quelli che non ce la facevano ad arrivare alla fine l'incentivo per tornare l'anno dopo. Li motivava e alcuni di loro oggi sono i migliori top gun che Fallon può vantare nella aviazione degli stati uniti. Tutto è cambiato con l'arrivo di Charlene Foleman . "
Sophie aveva quasi terminato la sua pizza al prosciutto mentre ascoltava quello che Frank le diceva. Aveva dovuto vuotare il sacco riguardo alle occhiaie della mattina di conseguenza lo aveva costretto a vuotare il sacco a sua volta.
"Aspetta fammi indovinare. Era la prima intenzionata ad avere le ali?"
Frank scosse la testa.
"Non era la prima . Sai quante ragazze occupano il posto su un caccia oggi? Circa millecinquecento."
Sophie fece una smorfia.
"Sicuramente nessuna di loro è incappata tra i piedi del capitano Clandon."
"Sbagli ancora Sophie. La percentuale più alta di piloti donna l'abbiamo proprio noi in America. E molte sono uscite dalla nostra base , con il consenso di Marc. È stato dopo Charlene che tutto è cambiato. Quella ragazza era una portatrice di guai. Era intenzionata ad avere un caccia che le desse importanza e per averlo era disposta a tutto. Dice si sia passata anche il colonnello però sono solo voci. Il generale Martinez non voleva farla entrare ma qualcuno, non si sa chi , mosse carte false per far cambiare idea al generale."
Il menzionare  suo padre le fece venire i brividi. Ma rimase impassibile ad ascoltare Frank.
"Mise la base sottosopra, molti ufficiali arrivarono a litigare tra loro per contendersela. Alla fine lei scelse di mettere in discussione l'amicizia di una vita tra Marc e il suo migliore amico Philip . Usciva con entrambi e non ne sono sicuro ma penso ci andasse anche a letto. Era una donna con pochi scrupoli , arrivista e scaltra. Marc lasciò che Philip fosse felice e si fece da parte ma qualcosa andò storto. Charlene di aerei , motori ,aerodinamica e navigazione non ci capiva nulla. Uscì in ricognizione con Philip e lo obbligò nel peggiore dei modi a farle pilotare l'F-14 sul quale viaggiavano. Non sappiamo per certo di quale avaria si trattasse ma purtroppo Philip non riuscì a stabilizzare il caccia che si schiantò contro una parete rocciosa."
"Oh mio dio."
Sophie si portò una mano al petto ,sapeva cosa significava ,sentire questo tipo di storie la metteva sempre in grande apprensione anche quando gliele raccontava suo padre.
"Non si sono eiettati?"
Anche Frank aveva finito la sua pizza, presero un pezzo di torta al cioccolato a testa e continuarono a conversare.
"Si lo fecero. Ma Philip forse lo ha fatto troppo tardi. Si è spiaccicato contro la parete rocciosa, mentre la cara Charlene è finita in acqua. Solo un grande spavento e quattro lacrime per far vedere il suo dolore per Philip. Ma dopo due giorni ci provava con il medico che la teneva in cura in ospedale. Dopo aver seppellito Philip purtroppo Marc ha dichiarato guerra a tutte le donne che sono intenzionate ad entrare a far parte di qualsiasi corpo militare, soprattutto il nostro."
"Cosa?"
Sophie era scioccata dalla storia ma rimase ancora più scioccata nell'apprendere che Marc fosse contro le donne in divisa.
"Ma è assurdo. Non siamo tutte Charlene! Non può credere che siamo tutte uguali. Che bigotto, ottuso e stolto. Per questo ce l'ha a morte con me? Perché sono una donna? E le altre? Cosa ho fatto io di male?"
"Sophie siete appena in tre ad avere il potenziale ,tu ,Terry e Diane. Le altre le sta facendo fuori con espedienti anche poco convenzionali. Ce l'ha con te perché glielo permetti ,non rispondere alle sue provocazioni. Con Terry evita perché è una testa calda mentre invece con Diane non lo fa perché sa che ...."
"Che?"
Frank era un pò impacciato .
"Bhe ecco ,mi interessa Diane. So che è sbagliato ma non posso farne a meno. Perciò riguardo a lei sono stato molto chiaro con lui. "
Sophie decise di accantonare la questione Marc Clandon e di affrontare quella per cui era realmente uscita a cena con Frank.
"A proposito di Diane. Frank se vuoi solo giocare con lei non farlo, lascia perdere. Te lo dico con rispetto e amicizia, Diane è la sorella che non ho mai avuto ,con lei ho condiviso gioie e soprattutto dolori della mia vita. A mia volta l'ho sostenuta e lo faccio tutt'ora. Non farle del male ,la potresti  distruggere e non se lo merita. Diane ha bisogno di qualcuno che la rassicuri e la sostenga. Se non sei in grado di farlo fatti da parte, perché non potrei sopportare di dover raccogliere di nuovo i cocci. "
Frank non si spaventava facilmente ma sapere di poter far del male a Diane lo metteva in agitazione.
"Che cosa le è successo?"
Sophie scosse la testa.
"Non spetta a me dirtelo. Quando sarà pronta lo farà lei."
"Mi ha detto che siete cresciute insieme e che la tua sofferenza è la sua e viceversa. Non si lascia andare molto, non voglio giocare con lei ,anche perché alla soglia dei trent'anni ormai è passato il tempo dei giochi. Mi piace Diane ,sembra sempre sul piede di guerra ma mi sembra che nasconda la sua vera natura. Sento il bisogno di proteggerla e tenerla lontana dai pericoli. Non mi era mai successo prima."
Sophie annuì e accennò un sorriso.
"Effettivamente Diane ha costantemente bisogno di rassicurazione. Nasconde la sua vera natura dietro il piede di guerra perché ha sofferto molto in passato per due persone a cui lei teneva molto. Se davvero ci tieni tanto a lei allora fa in modo che si apra e ti racconti tutto. Vedrai che sarà più facile di quanto pensi prenderti cura di lei."
Quando uscirono dal locale dove avevano cenato e scambiato informazioni il fato volle che incontrassero proprio il capitano Clandon con Kirsten al seguito.
"Oh ma guarda chi c'è , hai visto Marc? Tu ti facevi tanti problemi e invece la cara Sophie e il maggiore Hartman ci hanno preceduto. Che ci fate da queste parti? E la tua fedele ombra non è venuta con voi? Oppure era una cena a lume di candela?"
Sophie aveva solo voglia di tapparle quel becco da oca giuliva che si ritrovava , purtroppo però non poteva assalirla senza un motivo quindi si limitò a stringersi nelle spalle. Non doveva dare alcuna spiegazione.
"Marc ,Major. Io e Sophie ci siamo incontrati quì per caso ,lei era con una sua amica e le ho offerto un passaggio. Voi invece come mai insieme?"
Frank fu piuttosto allusivo , aveva lo sguardo fisso in quello di Kirsten e la sfidava a dire qualsiasi cosa.
"Frank , Jackson. Ho incontrato la signorina fuori dalla base e le ho offerto di cenare con me. Quindi se volete scusarci noi andremmo a mangiare qualcosa. "
Aveva guardato Sophie dritta negli occhi per vedere la sua reazione ma non gli diede la soddisfazione.
"Maggiore vorrei rientrare se non le spiace. Altrimenti posso chiamare un taxi."
"Non ci pensare nemmeno Sophie ,andiamo. Buona serata."
Si allontanarono senza aspettare il saluto dagli altri due e andarono alla macchina.
"Bene ora avrà un motivo in più per odiarmi. Sicuramente penserà che io stia facendo il medesimo gioco sporco di Charlene. Accidenti con tanti locali a Fallon proprio quì dovevano venire?"
Sophie era rammaricata ,ma solo perché probabilmente il capitano le avrebbe dato contro ancora di più.
"Non preoccuparti Sophie. Tu continua a studiare e seguire le lezioni , per il resto te l'ho detto non lasciarti fregare."
Al rientro alla base andò nel suo alloggio e mentre si spogliava si pentì di non aver detto a Diane dove andava e con chi.
Frank si sbagliava ,tra Kirsten e Marc Clandon c'era poco da stare tranquilli.
La mattina dopo dovette raggiungere il punto d'incontro per l'ora di esercizio fisico da sola, di Diane neanche l'ombra.
Quando raggiunse la postazione si avvicinò a Diane e la salutò.
"Ehi D , perché non mi hai aspettato stamattina?"
Terry guardò entrambe ed evitò di parlare.
"Non è che sia obbligatorio che io debba aspettarti tutte le mattine Sophie. Sei arrivata no?"
Questo comportamento non era da Diane, lei non era così.
Cercò Kirsten con lo sguardo e la vide sorridere con cattiveria.
Tornò a guardare Diane e vide che la guardava quasi con ostilità.
"Ok. Che ti ha detto quella vipera?"
Diane scoppiò in una risata isterica.
"Sul serio Sophie? Dai a lei della vipera? Pensa che se non fosse stato per lei non avrei saputo che tu ieri sera non avevi nessun mal di testa che ti costringeva a non venire con me e Terry. Ti sei divertita Sophie?"
Sophie respirò profondamente, era inevitabile ,voleva picchiare Kirsten.
"Diane lascia che ti spieghi-"
"No Sophie . Non mi interessa. Non ora che lo so. Magari mi interessava ieri sera. Ora non più."
La lasciò lì imbambolata.
Non poteva crederci. Lei e Diane non avevano mai litigato in tanti anni, non era possibile che succedesse adesso e per colpa di Kirsten.
"E dai D. Non puoi lasciare che si prenda gioco di noi."
Ma purtroppo le sue parole se le portò via il vento , perché Diane se ne andò lontana da lei volgendole le spalle.
"Dalle tempo Sophie. È solo arrabbiata e delusa."
"No Terry. Non posso permetterlo , io e Diane non abbiamo mai litigato. "
L'arrivo del maggiore mise fine a qualunque proposito e discussione.
Mentre correvano provò in tutti i modi possibili ad avvicinare Diane ma fu impossibile ,sembrava quasi che le altre facessero da scudo. Ma non poteva scappare per molto.
Alla fine della lezione riuscì a bloccarla per parlarle.
"Sophie se volevi dirmi qualcosa potevi farlo ieri sera . Ora non ho tempo."
Sophie odiava essere trattata in quel modo senza che avesse alcuna colpa , già c'era il capitano a farle pesare di essere donna .
"Adesso stammi bene a sentire, non so cosa diavolo ti abbia raccontato Kirsten ma per essere precisi devi ascoltare anche me prima di condannarmi. "
Diane incrociò le braccia al petto e le rivolse un occhiata indignata.
"Devo andare a lezione non mi va di prendere una sanzione per colpa tua."
Sophie era allibita.
"Sei seria D ? Sul serio stai mettendo in discussione la nostra amicizia?"
"Ah adesso sarei io a mettere in discussione la nostra amicizia? Bhe cara Sophie scendi dal piedistallo , perché sei stata tu a pugnalarmi."
Le parole che le aveva detto le facevano parecchio male , non era colpa sua ne di Diane ne di nessuno. Lei non aveva fatto niente di male ,con Frank ancora non c'era nulla di definitivo e lei aveva solo voluto proteggerla.
Con Haron non lo aveva potuto fare , perché la sua mente si trovava in un limbo dove tutto si confondeva con tutto ,suo padre, sua madre, Tony, le gare ,la cassa da scegliere , il salmo per la funzione ,staccare la spina. Non aveva potuto seguire Diane e quella specie di ragazzo che si era trovata e di questo ancora se ne rammaricava.
Andò a fare la doccia e rimase in disparte , solo Terry le rivolgeva la parola e forse in un certo qual modo la capiva.
"Dalle tempo, ora si sente tradita. Ma presto si renderà conto dello sbaglio che sta facendo. Avete un rapporto unico che crea invidia, anche io vi invidio ma non sono marcia come Kirsten. Non preoccuparti."
"Grazie Terry. Quello che mi fa più male è che non mi lascia il modo di spiegare. E per quello che mi riguarda sei anche tu mia amica . Ora andiamo se no facciamo tardi."
Durante la lezione con il colonnello sedette nelle ultime file e seguì con attenzione le nuove nozioni che il colonnello stava spiegando.
Diane era addirittura seduta accanto a Kirsten , quanto era curiosa di sapere cosa le aveva detto.
Finita la lezione accettò l'invito di Terry e Rick di bere un caffè e lasciò perdere Diane che ascoltava con finto interesse quello che Kirsten e Alyssa le raccontavano.
"Quindi adesso se si volesse andare di nuovo al locale dell'altra sera dovremo fare i turni e andare una sera con te e una con lei? Oppure vi comportate in modo civile e venite insieme?"
Rick e le sue domande complesse e articolate.
"Rick nel momento in cui decidete di voler andare di nuovo da Stan non preoccupatevi di me, quello che conta è che lei non resti sola. Io sono abituata ,Diane ha bisogno di costanza. Anche tu Terry ,cerca di starle vicina il più possibile. "
Terry la guardò in un misto di sorpresa e incredulità.
"Sai che sei incredibile? Insomma ti ha trattata male tutta la mattina ma nonostante ciò tu non vuoi che resti sola. "
Sophie accennò un piccolo sorriso.
"Terry io e Diane siamo legate da un sentimento che va ben oltre la semplice amicizia. Diane nel corso degli anni ha tentato più volte di farla finita ma io le ho sempre impedito di lasciarmi , a sua volta dopo la morte di mio padre è venuta a ripescarmi spesso ubriaca nei locali perché non voleva che mi lasciassi andare. Solo la mia e la sua pelle sanno quante ne abbiamo passate, per questo vi chiedo di starle vicino. Tornerà appena si renderà conto di chi è Kirsten, ha solo bisogno di tempo."
"Tu ti attaccavi alla bottiglia?"
Terry alzò gli occhi al cielo e Sophie sorrise ,Rick come al solito coglieva i particolari meno importanti.
"In realtà erano bicchieri. Ma chi lo sa che un giorno non provi l'ebbrezza della bottiglia, nel caso ti avviso e vieni a farmi compagnia. Ora vado a chiamare a casa ,ci vediamo dopo ragazzi."
"Salutami Tony!"
Fece cenno di sì con la testa verso Terry e poi si allontanò verso i giardini esterni della base per chiamare sua madre e sentire cosa combinava Tony.
Cercò di mantenere un tono normale e allegro sia con la madre che con il fratello ,erano diventati piuttosto guardinghi e notavano subito se c'era qualcosa che non andava.
Sua madre le disse che insieme ad altre componenti del gruppo di sostegno avevano preso in considerazione l'idea di affittare dei bungalow per portare un paio di settimane i ragazzi del centro al mare e all'aria aperta.
Tony ne era contentissimo perché poteva comunque continuare con il suo allenamento in mare aperto.
Ne fu felice e disse a sua madre che avevano avuto un ottima idea , l'importante era che nessuno dei due si fermasse mai.
Più tardi durante la lezione con il burbero capitano Clandon sedette accanto a Jason e cercò di seguire attentamente quello che diceva ma era una lezione piuttosto inutile e noiosa dato che Kirsten interrompeva ogni tre per due.
Quando finalmente la lezione terminò tirò un sospiro di sollievo non vedeva l'ora di andare a mangiare e poi a stendersi sulla brandina ,era stata una giornata stancante ed estenuante ,era da tempo che non si sentiva così.
"Jackson !"
Il richiamo del capitano la fece bloccare a quattro passi dall'uscita , sbuffò contrariata e disse a Jason che lo avrebbe raggiunto in mensa.
"Chiuda la porta e torni indietro."
Borbottò tra se e se contro di lui e la sua amorevole propensione a l'austerità e alla poca gentilezza.
"Jackson sa che è proibito qualsiasi tipo di rapporto tra ufficiali e matricole?"
In realtà Sophie una stronzata simile non l'aveva mai sentita ma preferì non replicare.
"Che cosa ci faceva ieri sera insieme al maggiore Hartman?"
Schietto e diretto.
"E lei capitano cosa ci faceva insieme all'allieva Major? Oppure lei non è un ufficiale?"
Marc si innervosì, non sperava certo che lei abboccasse al suo piccolo espediente per scoprire come mai fosse con Frank ,ma allo stesso tempo non poteva di certo sperare che non gli girasse la medesima frecciatina. In fondo allievi e ufficiali non potevano essere intimi all'interno della base ma fuori ognuno aveva la sua vita ed era libero di fare quello che voleva ,nessuna legge lo vietava.
"Jackson le domande le faccio io. Sa che potrei farle rapporto?"
Sophie sorrise e allargò le braccia.
"Faccia pure capitano non è un problema. Posso andare ?"
Lo vide alzarsi di scatto e raggiungerla in due falcate.
"Mi stai forse sfidando?"
Anche se la voglia di picchiarlo in quel momento era superiore a qualsiasi trattativa di sopportazione per l'ennesima volta gli sorrise e scosse la testa.
"No capitano. Se ritiene giusto fare rapporto è un suo dovere farlo. Ora mi congeda? Avrei fame."
A due passi da lei Marc era confuso, perché sorrideva? Questo lo innervosiva ancora di più, voleva capire se tra lei e Frank c'era qualcosa. Ma sembrava un forziere chiuso a doppia mandata . Il suo profumo lo attirava e il suo sorriso quasi di sfida gli faceva venire voglia di inveire contro di lei per scaricarle addosso la colpa della morte di Philip.
Fra le due opzioni soffocò quella più pesante e in due secondi le prese il viso tra le mani e le chiuse la bocca con un bacio.
Sophie fu colta di sorpresa , le labbra di  Marc erano morbide e sensuali ,si muovevano lente sulle sue e chiedevano solo di esplorare.
Una sensazione di vuoto e leggerezza la pervase ,facendole salire il cuore in gola . Sentiva che lo stomaco si contraeva mentre la lingua di Marc si intrecciava con la sua in una danza erotica e sexy.  Una delle mani scese alla base del collo e la avvicinò ancora di più permettendo di approfondire il bacio di per sè già molto intimo.
Un minuscolo granello di buon senso si affacciò nel vuoto che si era creato nella sua testa e le suggerì che era sbagliato.
In quel momento allontanò Marc con tutta la forza che aveva  e gli assestò uno schiaffo in pieno viso.
"Non lo faccia mai più "
Corse via sconvolta , non temeva che lui potesse in qualche modo metterla in cattiva luce o fare rapporto a un suo superiore. Quello che temeva erano le sensazioni che quel bacio e la foga con cui l'aveva baciata avessero ripercussioni sulla sua mente.
Aveva risposto al bacio.
E nonostante fossero in una specie di guerra continua era consapevole di una cosa.
Marc Clandon le piaceva. E anche tanto.
Quando raggiunse la mensa era accaldata e temeva che qualcuno guardandola potesse intuire cosa era successo.
"Ehi bionda vieni ti ho lasciato il posto. "
Jason le fece cenno di raggiungerlo al tavolo dove era seduto lui e quando poggiò il vassoio e si sedette lo vide  fare una smorfia di disgusto.
"Che c'è nel mio vassoio che ti disturba ?"
"Sophie hai preso un insalata e una mela. Potresti fare di meglio non credi?"
Si strinse nelle spalle e lanciò un occhiata in giro , Diane era seduta con Kirsten e insieme a lei c'erano Terry e Rick che le fecero un cenno.
"Posso chiederti come mai la tua amica ora sembra improvvisamente diventata amica intima di quella sciocca oca di Kirsten? Mi era sembrato che foste unite a doppia mandata."
Sophie fece un sorriso di circostanza , le faceva male ma doveva lasciarle il tempo di cui aveva bisogno.
"Insomma Jason se non mangio con te ti lamenti ,se lo faccio mi chiedi come mai non sono con i miei amici....non è facile accontentarti."
Jason le rivolse un sorriso mozzafiato e si lanciò nel suo ipotetico carnet di corteggiamento.
Alla fine Sophie scoppiò a ridere suo malgrado , nonostante non ne avesse alcuna voglia , però Jason era particolarmente abile a strappare sorrisi.
"Sai una cosa Jason ? Ti auguro di incontrare una ragazza che si innamori perdutamente di te e che tu non debba fare altro che accettare il suo amore. Perché lasciatelo dire come corteggiatore fai acqua da tutte le parti."
Jason si mise una mano sul cuore e assunse un espressione desolata.
"Vuoi dire che non sono riuscito a conquistare il tuo cuore? Quindi non farai mai frikifriki con me?"
"Che? Frikifriki? Jason tu sei tutto matto."
"Uhh non ti girare il tenebroso capitano è appena entrato e cerca un posto dove sedersi."
Sophie pregò la volta celeste che una manna dal cielo lo indirizzasse  verso altri tavoli.
Fortunatamente non ci fu bisogno di pregare tanto ,la voce stridula di Kirsten sovrastò il brusio della mensa e invitò Marc a raggiungerla.
Sophie guardò Jason e prese il vassoio per andare via , aveva un nodo allo stomaco . Non aveva mangiato nulla e continuava a pensare al bacio che Marc le aveva rubato.
"Grazie per la compagnia Jason ,ora però devo proprio andare perché-"
"Sophie non permettere a Kirsten di metterti in un angolo è solo una bambina viziata."
Poté solo annuire non aveva ne la forza ne la voglia di obiettare, svuotò il vassoio intatto e uscì dalla mensa.
Andò fuori a osservare le ombre dei caccia che si stagliavano lunghe sulla pista e sospirò pesantemente .
Perché Diane non la faceva parlare? Cosa voleva Marc da lei? Era solo un altro modo subdolo per farla fuori? E perché Kirsten ci teneva tanto a metterla in cattiva luce?
Alzò gli occhi al cielo per guardare le prime stelle che comparivano e diventavano man mano più luminose, chiedendosi per la prima volta se non stesse sbagliando e se non fosse quella la strada da percorrere.
Lo aveva sognato e desiderato così tanto che ora che era diventato reale e quasi una certezza aveva milioni di dubbi .
Si mise le mani in tasca e con la testa bassa rientrò alla base dopo un lungo giro in solitudine.
Era meglio andare a dormire e cercare di lasciare da parte dubbi e pensieri negativi.

La mattina dopo si svegliò stanca e prima del suono della sveglia era già in piedi , i dubbi e le incertezze l'avevano soffocata tutta la notte .
Indossò la divisa sportiva e uscì dalle camerate per raggiungere il cortile esterno , sedette sotto un albero e aspettò l'arrivo del maggiore e degli altri.

Amami tra le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora