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"Oh dio questa torta è da-"
Sophie lasciò un occhiata di ammonimento a Diane, che la fece bloccare sul colpo.
Sapeva già che stava per dire da orgasmo, ma poi avrebbe dovuto per l'ennesima volta spiegare a suo fratello il significato e inventarsi una definizione appropriata.
"Stavo per dire che è da urlo. Non sai quanto mi era mancata Tony, tu sei un grande pasticcere."
Sophie alzò gli occhi al cielo mentre sua madre e Tony nascondevano un risolino e Terry guardava tutti con una strana espressione dipinta sul viso.
"Ma se so fare solo quella."
"Io dico che se ti cimenti in altre ricette ti riusciranno altrettanto buone."
"Piantala Diane, non ne avrai una da portare via."
Tony aveva capito da tempo quale era il punto dolente di Diane che lo guardò con occhi dispiaciuti.
"Sei...sei insensibile ecco. Non sai che vita sacrificata e brutta facciamo noi in quella scuola e quanto abbiamo bisogno-"
Tony alzò gli occhi al cielo.
"Ne hai ancora per molto? Prendi un altro pezzo di torta e piantala con questa sceneggiata ti ricordo che io in quella scuola ci sono stato spesso. Terry ti va di venire a vedere il progetto su cui sto lavorando?"
Tanto Sophie quanto Diane spalancarono gli occhi per la sorpresa, Tony non era solito mostrare i suoi progetti a nessuno. Evidentemente Terry lo aveva colpito per qualche motivo a loro sconosciuto.
"Soph hai appena assistito a quello a cui ho assistito io? Tuo fratello, il tuo caro dolce e sensibile fratello ha appena inviato la figlia di Satana a vedere i suoi progetti? Cavolo sono oltre quindici anni che frequento questa casa e ho sempre dovuto ricattarlo per farmeli vedere o addirittura farlo di nascosto. Cos'ha lei di speciale?"
Sophie si strinse nelle spalle.
"Non ne ho idea Diane ,sai che Tony è capace di vedere oltre qualsiasi cosa. Evidentemente in Terry ha visto qualcosa che a noi sfugge. "
Rimasero a chiacchierare ancora un po' e aiutarono Amanda a sparecchiare e rassettare la cucina ,poi uscirono a fare un giro con Terry .
Tony era stanco e non volle accompagnarle, Sophie stravedeva per suo fratello ,per lei era una persona normale come tutte le altre e quindi lo trattava da tale.
Se non fosse per gli occhi un pò strambi e la testa leggermente più grande del normale nessuno avrebbe detto che era affetto dalla sindrome di down, anche perché essendo uno sportivo aveva un corpo che attirava parecchio.
Stranamente non ci furono battibecchi ,forse perché Terry era parecchio taciturna , inoltre stavano iniziando ad andare d'accordo nonostante cercassero sempre una di uccidere l'altra .
Diane si stupì quando per sbaglio le urtò un gomito facendole versare un po' del suo Mojito sulla maglietta e Terry le disse che non era successo nulla.
Quando rientrarono Sophie disse a Terry che nel caso avesse avuto bisogno di acqua o altro durante la notte poteva alzarsi e fare come fosse a casa sua , la ragazza accennò a un ghigno e ognuna andò nella propria stanza.
Erano circa le due e Sophie continuava a rigirarsi nel letto perché non riusciva a dormire, nonostante avesse cercato di non pensarci le parole del capitano continuavano a tornarle in mente e non si spiegava il perché di tanto astio verso di lei.
Si alzò per andare a prendere un bicchiere d'acqua e sentì un pianto sommesso , era Terry.
Scostò piano la porta ed entrò nella stanza , andò a sedersi sul letto e toccò la spalla di Terry.
"Scusa non volevo svegliarti. Non ne faccio mai una buona."
Sophie accennò un sorriso e scosse la testa.
"Non mi hai svegliata, non riesco a dormire. Terry che succede , perché piangi?"
Terry si tirò su a sedere e si asciugò il viso appoggiandosi alla testiera di legno chiaro.
"Siete fortunate tu ed Emily , avete una famiglia che stravede per voi ,che vi ama e non critica tutto quello che fate. Non capisco per quale motivo avete scelto una scuola militare, io sono stata costretta. In casa mia devo entrare e uscire in punta di piedi e una volta in camera mi è severamente vietato uscire dal tugurio riservato a me anche per andare in bagno. Mia madre è succube del suo compagno e non dice una parola quando i due figli di lui mi trattano come feccia. Sono stanca,non so cosa ho fatto di male per ricevere un trattamento simile. Sono un emarginata in casa mia ed è per questo motivo che ho accettato di fare i test per entrare in quella scuola , almeno li avrei potuto fare finta di essere una intoccabile e con un po' di fortuna mi sarebbe toccata una stanza singola. Ma mi è toccata Emily, che in fondo non è male ma mi diverte farla arrabbiare. "
Sophie aveva ascoltato attentamente il discorso di Terry , non poteva essere di grande aiuto con la sua famiglia, perché sua madre aveva fatto una scelta anche se sbagliata, ma poteva quando meno farla sentire in famiglia a casa sua.
"Ti va una cioccolata ?"
Terry storse il naso.
"Viso pallido nel caso non te ne sia accorta ci sono circa trenta gradi ,ti sembra il caso di bere cioccolata calda?"
"Terry so che è difficile per te dare fiducia ,ma di me puoi fidarti. Dai andiamo in cucina così vediamo se anche la tua cara Emily è sveglia e la invitiamo."
Andarono in cucina e mentre Sophie prendeva tutto l'occorrente per fare la cioccolata mise il suo telefono nelle mani di Terry e le chiese di mandare un messaggio a Diane.
Dopo appena sette minuti Diane si affacciò alla finestra della cucina.
"Mi auguro per te che tu ti sia ricordata del mio amore incondizionato per la tua cioccolata ,appena entro giuro su Dio che ti ammazzo Terry."
Sophie scoppiò a ridere e le aprì la porta per farla entrare mentre Terry sogghignava compiaciuta, evidentemente le aveva scritto qualcosa di strano o pericoloso nel messaggio.
"Ti avverto figlia di Satana,se non la smetti-" si bloccò di colpo quando la guardò in viso, " ma hai pianto?"
Diane rivolse uno sguardo di aiuto a Sophie quando vide che Terry non rispondeva come al suo solito.
"Siediti Diane , abbiamo bisogno di cioccolata per affrontare i discorsi da grandi."
"Ehi ce nè anche per me?"
Tony fece capolino in cucina con indosso solo un pantaloncino e i capelli scompigliati.
"A quanto pare stanotte non dorme nessuno"
Mormorò Diane.
"Diane sei uscita in mutande?"
Tony adorava prendere in giro Diane ,lo faceva sempre.
"No sciocco, è un capo della nuova collezione estiva firmata Dior ,carino vero?"
Si alzò in piedi per farsi guardare ma nessuno si girò a guardarla.
"Insensibili!"
Terry era stranamente taciturna .
Sophie mise le tazze piene davanti a ognuno di loro e poi si sedette anche lei.
"Allora a cosa dobbiamo questa riunione notturna? "
Sophie puntò lo sguardo su Terry e le chiese silenziosamente il permesso di condividere i suoi problemi.
Terry annuì stringendosi nelle spalle.
"Vedi Diane , la nostra amica Terry non vive bene a casa sua ed è convinta che la nostra vita sia meravigliosa. "
Diane storse gli occhi.
"Pff meravigliosa ,certo che si, altroché . La mia vita è bellissima , talmente bella che alcuni giorni preferirei essere orfana. Sappi Terry che un bel villino e un giardino fiorito non sempre sono il biglietto da visita della famiglia felice e perfetta. Mio padre ha quarantasei anni e ne dimostra almeno sessanta ,non esce più di casa da due anni. Continua a lavorare per il suo ufficio sbrigando solo piccole incombenze da casa. Ho una sorella Layla , ha diciotto anni e non sa cosa sia un viaggio, da due anni porta avanti nostro padre ricordandogli di lavarsi e di mangiare. È una estetista e lavora a casa dove si è creata un piccolo studio ,grazie alla sua presenza fissa ho potuto seguire Sophie alla scuola. Non ho uno straccio di ragazzo perché anche se mi sono capitate le occasioni ho dovuto lasciar perdere ,non potevo certo presentare la mia situazione famigliare. La scelta di mia madre ci ha ridotto ad essere una famiglia solo all'anagrafe, bella la tua opinione di famiglia perfetta. "
Diane sbuffò contrariata e si alzò per prendere un cucchiaino, lei preferiva mangiarla così la cioccolata piuttosto che berla.
"Che cosa è successo a tua madre?"
Terry rigirava la tazza tra le mani ,senza assaggiare la cioccolata.
"È successo che si vedeva sempre grassa e non si sentiva capita abbastanza , ha trovato rifugio in una dose massiccia di barbiturici. Chissà se anche ovunque si trovi è ancora fissata con le diete."
Diane ,non era mai riuscita a perdonare a sua madre quella scelta ,continuava a portarle rancore perché non aveva saputo combattere per trovare la giusta soluzione.
"Io...mi dispiace non volevo farti ricordare dei brutti momenti. Mi dispiace per tua madre. "
Diane fece spallucce.
"Tranquilla non importa, sappi comunque che non diventeremo amiche del cuore baci e abbracci intesi?"
Terry fece una smorfia.
"Non ci penso proprio Emily."
"La pianti con questa Emily?"
Sophie sorrise mentre Tony guardò curioso tutte e tre.
"Chi è Emily? "
Terry fece un sorriso sghembo e diede una gomitata a Tony.
"Hai mai visto il film 'La sposa cadavere' ? Emily è la protagonista e lei me la ricorda. "
Diane scattò in piedi e le puntò un dito addosso.
"Tu perfida figlia di Satana rimangiati subito quello che hai detto, potrei non rispondere delle mie azioni."
"Uuhh che paura. Aiuto Tony difendimi , c'è Emily la sposa cadavere."
Sophie e Tony scoppiarono a ridere mentre Terry e Diane si inseguivano intorno al tavolo.
Quando finalmente tornarono a sedere ,Sophie aveva finito la sua cioccolata .
"Devo farti i miei complimenti viso pallido, questa cioccolata è davvero buona non l'avevo mai assaggiata così. "
"Merito del mio frullatore/gelatiera."
Tony adorava mettere in mostra i suoi aggeggi.
"Pronta per la storia della mia famiglia Terry?"
La ragazza guardò tutti con aria interrogativa , improvvisamente intorno a quel tavolo era calato il silenzio e sembrava che quello che avrebbe ascoltato non sarebbe stato per niente bello.
"Non ti verrò a dire che la mia non è una famiglia perfetta o non lo sia stata, semplicemente ti racconterò quello che ho vissuto io personalmente perché ognuno di noi vive la propria vita in modo differente non solo dalle altre persone ma anche dai componenti della famiglia. "
Prese la sua tazza ormai vuota e la ripose nel lavello ,dove rimase appoggiata , guardò fuori dalla finestra verso la luna che rischiarava il cielo scuro tempestato di minuscoli diamanti.
Sfregò i piedi nudi uno sull'altro e tirò un grosso respiro prima di raccontare la sua storia.
"Quando sono nata ho lottato con grinta e decisione per aggrapparmi all'unico alito di vita che mi era rimasto. Sono nata sottopeso e quasi cianotica per via del cordone ombelicale girato più volte intorno al collo ,un esame più accurato ha mostrato chiari segni di anomalia ,avevo lo stomaco ritorto, per questo non avevo preso peso durante gli ultimi mesi. Ho ventidue anni e anche se non si nota ,tra me e Tony ci sono quasi dieci anni di differenza." Lanciò uno sguardo al fratello e lo trovò assorto nel suo racconto, poverino ,anche lui aveva passato il suo calvario vissuto da emarginato dalla società con la paura di non poter mai stringere quel fagotto tra le braccia .
"A venti giorni esatti ho subito il primo intervento , a tre anni l'ultimo ,ero piccola e gracile e i dottori avevano avvisato i miei che dovevano tenermi sotto controllo. Quando finalmente mi hanno giudicata fuori pericolo ho iniziato a guardarmi intorno ,ho notato tutte queste persone così alte e grandi e ho chiesto a mio padre come fare a raggiungerle e addirittura superarle. "
Ricordava ancora quel momento, abbozzò  un sorriso e continuò con il suo racconto.
"Mio padre mi prese in braccio e mi sollevò in aria oltre la sua testa e mi disse che per superare le altre persone dovevo volare sopra le loro teste,volare in alto. Ha iniziato a portarmi,quando poteva , alla base con lui. Ricordi Tony avevo cinque anni la prima volta che mi ha messo seduta su un F-14 ."
Tony sorrise e annuì.
"Certo che mi ricordo, ti arrabbiavi perché non arrivavi ai comandi."
Diane e Terry si misero a ridere .
"Già ,erano dannatamente invitanti ,tanti pulsanti, leve ,colori ma purtroppo lontani dalla mia portata. Sembrava che tutto fosse perfetto e bello, ma in realtà non era così. Sentivo Tony piangere spesso ma non essendo grande non capivo il perché , allo stesso tempo vedevo mia madre piangere con lui e mio padre che si arrabbiava. Chiedevo quale fosse il motivo delle lacrime ma non me lo dicevano ,solo quando ho iniziato ad andare a scuola ho iniziato a capire quale era il problema. Mio fratello veniva deriso e chiamato handicappato ,non ne capivo il significato ,io lo vedevo come un principe,il mio principe. Odiavo le persone che lo deridevano e un giorno arrivai a picchiare un compagno di classe perché aveva detto che mio fratello era menomato."
Andò ad abbracciare il fratello e gli posò un bacio sulla testa.
"Quello che loro non sapevano e ancora in molti non sanno è che il mio fratellino è speciale, ha un cuore grande e un QI che non si riesce a misurare perché il suo cervello è in continua evoluzione. Ma purtroppo per noi i problemi sono come i funghi , quando finalmente un piccolo pezzo di società aveva accettato Tony e lo gratificava di tutti i suoi sforzi per raggiungere la medaglia d'oro nel nuoto ,un ragazzo ubriaco ha travolto mio padre con la sua auto. È iniziato un lungo periodo buio , dovevo occuparmi della famiglia e della scuola ,mia madre che era sempre stata forte e invincibile in un momento era diventata una persona che stava rinunciando a vivere. La sua vita era stata sempre accanto a mio padre, ne avevano passate tante ,da due gravidanze andate a monte alla nascita di un figlio che la società non accettava, poi avevano dovuto rinunciare altre volte all'arrivo di un altro figlio poiché non volevano che passasse quello che passava Tony. Quando sono arrivata io non c'erano dubbi ,anche io sarei nata come Tony ,ma stavolta non potevano interrompere la gravidanza perché mia madre non si era accorta che fosse in attesa e a sei mesi era tardi per un aborto. Perciò mi hanno fatta nascere e mi dicono sempre che ho portato speranza in famiglia."
Si riempì un bicchiere d'acqua e lo buttò giù tutto d'un fiato, non era facile per lei raccontare del periodo che aveva passato.
"Quando è morto tuo padre?"
La domanda di Terry la riportò indietro nel tempo , quando i medici le imposero di prendere una decisione in quanto era l'unica in grado di farlo.
"Tre mesi prima dei miei diciotto anni mio padre stava rientrando dalla base ,era quasi sera , il ragazzo che gli andò addosso con la macchina non aveva mai bevuto e aveva scelto proprio quella sera per provare l'ebbrezza. Non vide mio padre sopraggiungere all'incrocio e lo prese in pieno , da lì iniziò il calvario, mia madre cadde in depressione ,Tony non veniva preso in considerazione e io dovevo occuparmi di tutto. Papà mi aveva sempre detto di non voler sostare tanto in un letto di ospedale , il suo stato vegetativo non dava nessuna speranza quindi il giorno del mio diciottesimo compleanno ho dovuto prendere la decisione più brutta della mia vita ,staccare la spina delle macchine che lo tenevano in vita e..."
Non riuscì ad andare avanti perché ricordare faceva ancora troppo male, scoppiò a piangere e si nascose il viso tra le mani.
Mettere la parola fine alla vita di qualcuno era una prova molto difficile da superare ,solo una era la mano che aveva il diritto di fare una cosa del genere , quella del Signore. Invece in quel caso era stata la sua mano a mettere fine alla vita di suo padre , magari si sarebbe svegliato un giorno oppure no ,nessuno avrebbe potuto dirlo ormai.
"E tuo padre avrebbe voluto esattamente così piccola mia. Potrai mai perdonarmi di averti messa in una situazione simile? Perché io mi porterò dietro il rimorso di non essere stata presente per tutta la vita che mi resta da vivere."
Amanda aveva ascoltato lo straziante racconto della figlia , ogni giorno che nasceva era un giorno in più senza suo marito ,ed era un giorno in più in cui cresceva la consapevolezza di aver lasciato nelle mani della sua bambina una decisione troppo grande per la sua giovane età.
Abbracciò Sophie e la tenne stretta a se accarezzandole i lunghi capelli biondi che erano insieme ai suoi occhi celesti la chiave del cuore del suo amato marito.
"Perdonami tesoro mio."
"Perdonami tu mamma, ogni giorno ti prego perdonami."
"No Sophie , non devo perdonarti nulla. Hai rispettato quella che era la volontà di tuo padre ,lui odiava gli ospedali tanti quanto li odi tu. Non ti  devi continuare a rimproverare , ora devi solo pensare a raggiungere il tuo obiettivo e ottenere quello che hai sempre desiderato. Essere più in alto degli altri. "
Tony si alzò e le chiuse nel suo abbraccio protettivo , da quando era mancato suo padre era lui che si prendeva cura di loro abbracciandole quando le sentiva giù di morale.
Sua madre sedette al suo posto e lei sedette sulle gambe di Tony , tenendo una mano a lui e una a lei.
"Devi sapere Terry che quando io sono andata in depressione ,era Sophie a occuparsi di tutto. Ero diventata egoista ,non mi importava più di niente e di nessuno, vivevo solo nel mio dolore. Solo quando la mia bambina è crollata ho ricevuto una sferzata così forte che ho creduto e credo ancora oggi che sia stato mio marito a dirmi di reagire. La mia Sophie ha dovuto occuparsi di tutto, lei andava in ospedale,lei accompagnava Tony in piscina ,lei portava avanti la casa e di notte studiava per superare gli esami, si è dovuta occupare delle cause in tribunale e ha lottato insieme al nostro avvocato per avere un risarcimento. Quando il suo corpo non ha retto più si è accasciata al suolo durante una gara di Tony, l'hanno portata in ospedale e mi hanno chiamato. Sophie correva il rischio di diventare anoressica ,non si sapeva da quanto tempo non facesse un pranzo come si deve e dover addossarsi la colpa di aver messo fine alla sofferenza di suo padre era stato il colpo di grazia. È stata ricoverata per due settimane e io ho ripreso in mano le redini della mia famiglia , da allora cerco di fare di tutto per non fargli sentire la mancanza del padre anche se è inevitabile. "
Nessuno intorno a quel tavolo riuscì a pronunciare una sola parola, perché per quanto possa essere strano nessuno riesce a condividere, con chi non può capire, i problemi che una famiglia deva affrontare giornalmente.
"Cavolo."
Terry mormorò delle scuse sommesse a Sophie e le rivolse uno sguardo di solidarietà e compassione, se aveva creduto che tutto per gli altri fosse rose e fiori dovette ricredersi.
"C'è dell'altra cioccolata?"
La richiesta di Diane in quel momento parve tanto strana quanto inopportuna ma ognuno di loro sapeva che era stata fatta solo per sviare il discorso e far tornare un po' di spensieratezza in quella cucina.
Nel pomeriggio fecero ritorno alla base , con rinnovato entusiasmo, Terry aveva promesso a Tony di ritornare e stipulato un accordo con Diane , avrebbe cercato di non chiamarla più Emily.
Ma a Sophie la sua promessa sapeva tanto di presa in giro, con Terry era inutile stipulare accordi.

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