17º

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"Sophie?"
"Dimmi piccola."
"Hai freddo?"
Era in acqua da quasi cinque ore e la corrente era aumentata.
"Un po'. Tu hai freddo Maggie?"
"Si e ho anche tanta fame."
"Lo so tesoro, devi resistere. Appena la corrente cambia vediamo di tornare a riva."
"Si ma quando?"
"Presto tesoro, presto. "
La luna era costantemente coperta da grossi nuvoloni e non riusciva a capire che ore potessero essere.
"Josh si è addormentato."
"Non dovrebbe dormire, devi svegliarlo."
Maggie svegliò un riluttante Josh che borbottò stufo di non poter fare nulla.
"Che fai Sophie?"
La domanda di Josh la colse di sorpresa.
"In che senso?"
Il ragazzino sbuffò.
"Lavori, studi, canti, balli."
"Canto? Ballo? "
"Bhe voi ragazze siete fissate con il voler fare la ballerina, la cantante, l'attrice. Maggie fino a ieri voleva fare la presentatrice di circo."
"Oggi però volevo fare la dottoressa che cura gli animali. E tu Sophie che cosa vuoi fare da grande?"
Sophie si rammaricò e abbozzò un sorriso stanco.
"Oh quello. Bhe in realtà io sono già grande, comunque fino a qualche ora fa dovevo diventare pilota."
Maggie sgranò gli occhi.
"Un pilota?"
"Non ci sono piloti femmina!"
"Non si dice femmina stupido, si dice donna."
"Ok ok, non litigate. Tua sorella ha ragione Josh, si dice donna e ti posso assicurare che le donne possono fare il pilota."
"Ma...ma pilota di che cosa?"
L'ingenuità di Maggie era tangibile.
"Di caccia piccola. Sono aerei che non hanno passeggeri e che volano altissimi."
"Lo sappiamo cosa sono. "
"Bravo Josh ma quanti anni avete?"
"Sette"
"Otto"
"Sono sette."
"No sono otto. Sophie è vero che sono otto?"
"Non lo so Maggie. Se Josh dice che ne hai sette sono sette."
La bambina alzò gli occhi al cielo.
"Josh è un maschio e i maschi sono tonti. Compiamo gli anni tra una settimana quindi sono otto."
"Siete gemelli?"
"Mh mh"
Non si assomigliavano affatto, ma se lo dicevano loro chi era lei per dire il contrario?
"Allora tua sorella ha ragione Josh, avete otto anni. Guarda Maggie, la vedi quella stella?"
I bambini alzarono gli occhi al cielo, annuirono e la stupirono.
"Quella è l'orsa maggiore. "
Sophie li guardò stupita.
"Nostra madre ci ha insegnato a distinguere le stelle e i loro nomi. A casa abbiamo un...come si chiama Josh?"
"Telescopio. Mamma ci ha insegnato molte cose, anche lei tanti anni fa è stata in una scuola per piloti."
"Oh. Bene. Ecco perché sapete cosa sono i caccia capisco. "
Il cielo si era rischiarato, niente più nuvole, segno che la corrente stava per cambiare.
Sophie ipotizzò potessero essere circa le due del mattino, era in acqua da otto ore o giù di lì.
In quel momento un onda improvvisa capovolse il kayak .
Sophie riuscì ad acchiappare Maggie prima che la corrente la portasse via, ma non vedeva Josh.
"Josh, Josh. Merda! Maggie ascoltami aggrappati al mio giubbetto e non lasciarlo intesi, stringi più forte che puoi. Devo cercare Josh."
Con la bambina aggrappata a lei non poteva andare molto lontano.
Vide il kayak muoversi e lo raggiunse.
Fortunatamente Josh era rimasto sotto e non aveva riportato danni.
"Ok bambini adesso ascoltatemi bene. La corrente è cambiata , ci spinge dietro, sarà per poco ma dobbiamo cercare di resistere il più possibile. È momentanea ma potrebbe spingerci molto lontano quindi dobbiamo nuotare contro corrente sperando di riuscire a mantenere la stessa lontananza dalla costa che abbiamo ora. Josh la corda ha ceduto?"
"Si."
"Ok, dammela. "
Era abbastanza lunga, la passò dietro le spalle dei bambini infilandola nel giubbetto e poi se la legò in vita.
" Ma così perderemo il kayak !"
"Josh non posso tirarmi dietro anche il kayak, sto cercando di salvarci tutti quanti. Te ne comprerai un altro. Nuotate ora."
Le sue bracciate erano più vigorose rispetto a quelle dei ragazzini e riusciva a contrastare un minimo la corrente tirandosi loro dietro.
Ma non poteva di certo resistere a lungo, sperava solo che il cambio di vento modificasse in fretta la corrente.
"Sophie sono stanca."
"Resisti Maggie, non mollare ora. Ancora un po'."
"Va ...va bene."
Resistettero fino alla fine ma la corrente era troppo forte e li spinse al largo.
Quando finalmente il vento cambiò tutto ciò che era stato fino a pochi minuti prima cessò lasciando un mare calmo e tranquillo e un cielo limpido e pulito in cui la luna faceva da padrona.
"Sophie che succede ora?"
"Niente piccola, ora ci riposiamo un attimo a pancia in su e poi vediamo di cominciare piano piano a nuotare verso riva. "
"Ma io sono stanca."
"Maggie tu sei sempre stanca. Nuoteremo io e Sophie e trascineremo anche te."
"Bravo Josh. Vedi Maggie sei fortunata ad avere un fratello."
"Tu hai un fratello Sophie?"
"Si tesoro, si chiama Tony ed è un nuotatore a livello agonistico."
"Che vuol dire a livello agonistico?"
"Vuol dire Josh che fa le gare."
"Wow. Anche io voglio fare il livello agonistico da grande."
Sophie sorrise mentre Josh prendeva in giro la sorella.
"Allora bambini che ne pensate di iniziare a nuotare?"
Erano molto lontani dalla riva e questo rappresentava un problema per i bambini che si sarebbero stancati.
Dopo appena una decina di metri Sophie notò che l'acqua stava iniziando a brillare, brutto segno.
Questo voleva significare solo una cosa, meduse.
"Sophie ci fermiamo?"
"Certo piccolina."
"Guarda Sophie il mio kayak, possiamo prenderlo?"
"Josh non muoverti, il tuo kayak raggiungerà comunque la riva e potrai recuperarlo."
" Ma io lo voglio prendere adesso. Maggie è troppo stanca per nuotare."
Il bambino iniziò a tirare verso il suo stupido kayak contravvenendo a quello che gli aveva detto Sophie.
Le meduse solitamente non attaccavano , non finché non sentivano di doversi difendere.
Il movimento brusco in acqua delle gambe di Josh e Sophie le mise in allarme e alcune di loro strusciarono i loro lunghi tentacoli gelatinosi sulle gambe di Sophie che erano le più lunghe e più facilmente raggiungibili.
Sophie strinse i denti e maledì il kayak, quando lo raggiunsero aiutò i bambini a issarsi sopra dopo aver slegato la corda e la legò nuovamente alla vita e stavolta alla piccola imbarcazione.
"Oh guarda Sophie che bello, cos'è?"
Maggie era affascinata dal colore violetto che si intravedeva sott'acqua.
Sophie si mise sul dorso e si lasciò trasportare dalla corrente leggera.
"Bello eh, ma altrettanto pericoloso. Sono meduse e il loro liquido urticante può anche paralizzare una persona. Tenete d'occhio l'acqua e avvisatemi quando non vedete più luce, per adesso non posso nuotare."
I bambini grati del fatto di non dover più nuotare, si misero a guardare con attenzione il fondale.
Intanto Sophie si concesse del tempo per i suoi pensieri.
Ripercorse i mesi alla base cercando di capire in cosa avesse sbagliato e non trovò nessuna falla nel suo comportamento che potesse giustificare il comportamento di Marc.
Si era lasciata andare un paio di volte questo si, ma solo perché lui l'aveva realmente colpita. Fosse stata in un altra occasione o luogo gli sarebbe piaciuto viverlo in tutte le sue sfaccettature, nel suo quotidiano, vederlo al mattino spettinato e con la barba.
Singhiozzò involontariamente, era una stupida, si era innamorata proprio dell'uomo più stronzo che avesse mai avuto la sfortuna di incontrare.
"Sophie perché piangi? Sei triste?"
"Si piccola."
"Perché?"
"Sai tesoro a volte i grandi dimenticano che non sempre tutto può andare per il verso giusto. Ho litigato con una persona."
"Il tuo fidanzato?"
Sophie accennò un sorriso .
"No piccola. Non credo lo diverrà mai."
"Non puoi fidanzarti con il tuo papà? Io sono fidanzata con il mio."
Sophie guardò le stelle e si chiese dove fosse suo padre in quel momento e quanto fosse vera la storia del c'è una vita dopo la morte.
"Non posso Maggie. Il mio papà è tra quelle stelle lassù in cielo."
La piccola alzò la testolina e la sua bocca assunse la forma a o di stupore.
"Mi dispiace Sophie, ecco perché sei triste."
"Sophie come è volare?"
"Devi provare per capirlo Josh. Il cielo per me è come una seconda casa. Mi sento libera e felice."
"Anche io voglio fare il pilota da grande."
"Ma se fino a stamattina volevi fare il meccanico delle auto da corsa."
"Ora ho cambiato idea."
"Allora anche io farò il pilota."
Sophie sorrise, beati loro, ancora non avevano idea di quanto impervia fosse la vita e quante e quali esperienze bisognava fare per affrontarla.
"Sophie quanto manca per arrivare dalla mia mamma?"
"Vedi più luce Maggie?"
"No."
"Bene allora andiamo, io nuoto e voi spingete in acqua con le mani. Arriveremo prima."
In realtà non sapeva neanche dove diavolo si trovavano, aveva perso il senso dell'orientamento ma non poteva di certo dirlo ai bambini.
Nuotò fino a non sentire più le braccia e i polmoni, nuotò finché riuscì a farlo, non sentiva i bambini da un po' forse si erano addormentati.
Iniziava ad albeggiare quando lasciò che la stanchezza vincesse sul suo corpo ormai stanco, prima di chiudere gli occhi sperò solo di essere a qualche metro dalla riva e che i soccorsi li trovassero.

Amami tra le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora