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Si sentiva stordita e letteralmente a pezzi , cercò di alzarsi ma una mano gentile la trattenne sul lettino dove era stesa.
"Stia stesa signorina, la flebo non è ancora terminata. Ed è meglio non fare sbalzi bruschi. "
"Chi è lei ? Dove sono?"
L'uomo indossava una camicia a maniche corte chiara ,nella penombra non riusciva a definire il colore, aveva pochissimi capelli e portava gli occhiali appesi al collo con le stringhe.
"Sono Robert Fleming ,il medico della base,sono anche maggiore ma questo passa in secondo piano e tu sei in infermeria. "
Sophie si passò una mano su gli occhi, le sembrava di vedere milioni di stelline e pagliuzze multicolore.
"Sono Sophie Jackson ma suppongo lo sappia già, perché non riesco a distinguere bene i colori e vedo tante pagliuzze colorate?"
Il dottore le porse un bicchiere con un liquido arancio.
"Un paio di giorni di riposo e sali minerali e tutto ritornerà a posto. Non è niente di preoccupante hai solo preteso troppo dal tuo corpo , cioè in condizioni normali riusciresti a farne anche venti di giri ma essendo già stanca non dovevi azzardare tanto. Comunque credo che potresti provare a ricevere qualche visita ,non ho mai visto queste stanze così affollate e direi che sono oltre ventiquattro anni che sono quì. "
Sophie buttò giù il beverone al lontano sapore di arancia e ringraziò il dottore che le raccomandò di non accendere la luce nella stanza per i prossimi due giorni .
"Si può ? Sophie sei vestita? Cioè voglio dire sei presentabile?"
"Oh santo patrono dei rincitrulliti togliti di mezzo che controllo io, sembra che tu non abbia mai visto una donna nuda!"
Terry spintonò Rick ed entrò nella stanza in penombra .
"E che modi Terry!"
Rick rischiò di finire steso a terra se non si fosse acchiappato alla sbarra di ferro del letto.
"Taci. Ehi viso pallido ,come stai? "
Sophie sorrise a Terry e alzò la mano a salutare Rick.
"Che ci fate voi due qui? Cioè intendo voi due insieme. "
Terry guardò di sottecchi Rick che diventò rosso.
Sophie continuava a rivolgere lo sguardo ora a uno ora all'altra , senza capire che si era persa.
"Quando sei svenuta ..."
Rick le stava spiegando cosa era successo di preciso.
"Mi hai portato tu in infermeria?"
Rick sgranò gli occhi e scosse la testa.
"Nooo. Sophie quanto pesi , cinquanta chilogrammi? Il mio peso corporeo è di sessantuno chilogrammi ,facendo un calcolo del massimale per poterti trasportare io sarei dovuto pesare all'incirca mh vediamo-"
"Ma sta zitto! Non vedi che la confondi? Viso pallido quello che il nostro genio incompreso sta cercando di dirti è che quando sei svenuta noi eravamo a lezione. È stato Hartman a portarti qui e intanto quel gran chiacchierone di Jason è venuto da noi a dirci che tu eri fuori uso. E comunque perché potessi portarla tu lei sarebbe dovuta pesare appena una decina di kg sapientone."
Nel dirlo gli diede uno scappellotto dietro la testa che fece sorridere Rick.
"È per questo che ti ho chiesto aiuto."
"Scusate ma dov'è Diane?"
Le sembrava piuttosto strano che la sua migliore amica e quasi ombra non fosse andata a trovarla.
"Uhm, lei è... è andata a..."
Rick sembrava in cerca delle parole giuste quindi Sophie rivolse il suo sguardo a Terry.
"Che vuoi che ti dica , Hartman sta cercando di arginare un fiume in piena. È da stamattina che piange ed è molto angosciata,ma non vuole farsi vedere così da te e quindi ha mandato noi in avanscoperta. È davvero strana."
Sophie sorrise ,Diane non cambiava mai, nonostante cercasse di far vedere che era forte e spavalda in realtà aveva subìto un crollo emotivo a causa della madre.
"Terry va da lei e dille che se non viene immediatamente quì può scordarsi di avere ancora la torta di mele di Tony e di fare la mia testimone di nozze."
"Ti sposi?"
La domanda di Rick era ovviamente alquanto stupida.
Sophie alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
"Non prossimamente ma in futuro conto di farlo anche perché al momento sono sprovvista dell'elemento principale per affrontare un matrimonio."
"Ahhh,ho capito non hai abbastanza soldi."
Sia Sophie che Terry lo guardarono scioccate, per essere un genio della fisica quel ragazzo il più delle volte non capiva le cose elementari.
"Terry puoi per favore dire a Diane di venire?"
"Certo,la costringerò a venire anche a calci nel sedere se necessario. Andiamo Newton , il Nobel te lo dovevano dare per la scemenza!"
Appena rimase da sola ,Sophie controllò sotto al lenzuolo cosa indossava , chissà chi l'aveva spogliata, si vergognava cavolo.
Una Diane timida e con il naso rosso si affacciò dalla porta .
"Diane ,vieni entra."
L'unica cosa che ottenne fu vederla nuovamente scoppiare in lacrime .
"E dai Diane non è successo nulla. Inoltre sto riposando, su entra che ho bisogno di te."
"Perdonami Soph è tutta colpa mia. Frank mi ha detto come sono andate le cose, mi dispiace così tanto."
Sophie alzò la mano per interrompere il suo discorso , non doveva prendersi alcuna colpa.
"Diane non è colpa tua. Non è successo niente e ora calmati e ascoltami bene. Ho bisogno di lavarmi, mi sento un odore di fast food addosso riprovevole ma ho questa dannata flebo che sembra non voler avere fine. "
Diane si asciugò il viso e tirò su con il naso.
"Davvero non sei arrabbiata con me?"
Sophie scosse la testa e sorrise.
"No. Perché dovrei? Allora mi aiuti?"
Finalmente il volto della sua più cara amica ritornò a sorridere.
"Ok. Vado nella tua stanza a prendere della biancheria pulita e non so vuoi un pigiama?"
"Oh dio no! Quì dentro fa caldissimo ,porta solo una canotta e dell'intimo pulito tanto il resto è coperto dal lenzuolo. "
"Ok vado e torno presto."
Quando Diane uscì Sophie lanciò un occhiata bieca alla bottiglia rivolta a testa in giù ancora totalmente piena ,prese il deflussore per farla scendere più velocemente.
"Non ti azzardare Sophie. Lascia quel deflussore, quelli sono sali minerali e vitamine devi lasciare che scendano lentamente perché altrimenti il corpo non riesce ad assimilarli come si deve. Come ti senti?"
Il maggiore Hartman spostò la sedia e le si sedette accanto.
"Come vuole che mi senta?"
"Sei testarda e cocciuta,ti avevo detto di rifiutare la punizione."
Sophie sospirò pesantemente.
"Maggiore.."
"Frank"
"Va bene Frank! Ho già collezionato due sanzioni perché il tuo caro collega è uno stronzo ,non potevo aggiungere altra carne al fuoco. Non so quale sia il suo problema ma se crede che io sia una ragazzina sprovveduta o una figlia di papà si sbaglia di grosso. Non sono venuta quì per un capriccio o per farmi un giro tra gli allievi,sono quì perché volare è sempre stato il mio sogno e nessuno riuscirà a smontarlo."
Intanto era tornata Diane e il maggiore si alzò per lasciarle il posto.
"Rimettiti presto Sophie e dimostragli che si sbaglia. Tra due giorni ti aspetto in campo. Ciao Diane."
Sophie annuì e lo ringraziò e poi rimase a guardare il gesto che fece, diede un bacio sulla fronte di Diane.
"Bhe?"
Le chiese quando rimasero sole, Diane non la raccontava giusta e infatti la vide arrossire.
"Cosa?"
"Diane sono senza forze non rimbambita. So cosa ho appena visto, quindi?"
"Quindi?"
Odiava quando la sua migliore amica con cui aveva condiviso tutta la sua vita fino a quel momento ,si nascondeva.
"Diane!"
Diane lasciò gli indumenti sul letto e alzò le braccia in alto prima di iniziare a fare avanti e indietro nella stanza.
"Che vuoi che ti dica Soph? Mi piace ok? E credo che tu lo avessi già capito. Non credo sia come Haron ,mi è stato vicino oggi e mi ha rassicurato che tu saresti stata bene e che non era colpa mia. Io però volevo sentirlo da te, voglio che tu sappia che mi dispiace tanto anche se tutti dite che non è colpa mia e mi ha invitato a uscire."
Sophie spalancò la bocca gli occhi e le orecchie.
"Cosa?"
"Shhhh, Sophie non urlare! "
"Non ci posso credere. Oh mio dio. Ti ha invitata a uscire? Ehi io non stavo urlando."
Diane scosse la testa e sbuffò alzando un sopracciglio.
"Si certo. Sembrava ti avessero detto che potevi andare a sedere in un caccia e portarlo in alto nel cielo."
A quel commento Sophie si rabbuiò ,non diffidava delle sue capacità ,ma della sua pazienza.
"Di questo passo lo vedrò alzarsi in volo solo da bordo pista."
"Andiamo Soph non dire così. Vedrai che andrà tutto bene."
Quando finalmente si rilassò di nuovo sul lettino notò un vassoio con la cena posato sul tavolo che era nella stanza .
Si era rinfrescata e cambiata, si sentiva meglio ma senza l'aiuto di Diane non sarebbe stata in grado di fare nulla.
"Diane chi ha portato quel vassoio?"
Diane si girò a guardare il tavolo è scrollò le spalle.
"Non ne ho idea Soph. Vuoi che lo butti e vada a prenderti altro?"
Sophie guardò con disappunto il vassoio, non è che non voleva fidarsi ma già che c'era non valeva la pena rischiare un avvelenamento.
"Meglio se ne porti un altro. "
"Ok torno subito."
Decise di intrecciare i lunghi capelli perché altrimenti le sarebbero stati d'impiccio durante la notte, già non poteva girarsi per via della flebo.
Sperava solo che l'indomani il dottore potesse essere d'accordo con il toglierla.
"Oh cavolo, vedi di rimetterti in piedi subito perché tutti vogliono sapere come stai. Ok tieni questo è tuo, però il roastbeef è mio."
Sophie piluccò qualcosa dal vassoio che Diane le aveva portato ,non aveva molto appetito, voleva soprattutto dormire.
Ma sembrava che Diane avesse le pile ricaricabili ,era rimasta sbalordita dallo spazio ridotto della sua stanza e come se non bastasse l'aveva anche sgridata per non essersi lamentata della mancanza di una finestra.
Sophie sbadigliò ancora una volta prima di rispondere.
"Diane sai come è questo posto, chi si lamenta è un piantagrane. Ho tenuto quella stanzetta angusta senza finestre perché non voglio problemi e non voglio crearne anche se finora sembra mi perseguitano. Va bene così tanto lo sai che siamo abituate a dormire per terra,lo abbiamo sempre fatto e non c'è molta differenza. "
Diane scosse la testa contrariata ,Sophie era sempre la solita. Odiava lamentarsi perché secondo lei farlo non risolveva i problemi e non portava mai niente di buono.
"Ok ok, come vuoi. Ora ti lascio dormire,si è fatto piuttosto tardi e domani mattina devo alzarmi presto."
"Grazie per tutto Diane."
"Grazie a te di esserci Sophie. Notte."
"Notte."
Sophie si addormentò quasi subito , nonostante cercasse di nasconderlo si sentiva ancora parecchio stanca.
Dopo circa un ora qualcuno entrò furtivo in infermeria e andò a sedersi accanto al letto di Sophie imprecando contro se stesso e contro di lei.
Il vassoio che le aveva portato era ancora intatto sul tavolo , era arrabbiato con lei e voleva sgridarla, al tempo stesso era in contraddizione perché voleva stringerla e baciarla.
Erano anni che non gli succedeva una cosa simile , esattamente da Charlene, ma con Sophie sentiva che c'era qualcosa di differente.
E non solo non riusciva a spiegarselo ma cercava in tutti i modi di soffocare gli istinti che lei gli provocava.
Si sedette al suo fianco e la osservò , i capelli chiari, lunghi e intrecciati arrivavano fin sotto al seno.
Odiava sentire i commenti di apprezzamento degli altri allievi nei suoi confronti ,se Phillip lo avesse sentito gli avrebbe dato del geloso marcio.
Ma per lui non era gelosia , prima di assecondare il bisogno e la voglia che aveva di assaporare quelle labbra si alzò stizzito e abbandonò la stanza.

Amami tra le nuvole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora