Fail

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(T/N)'s POV

"Jeff The Killer... Jeff The Killer... Jeff The Killer..." dicesti con voce decisa e determinata, stringendo il coltello sotto le lenzuola del tuo letto con entrambe le mani.

Prendesti un respiro profondo, raccogliendo tutto il tuo coraggio e spostasti le coperte del tuo letto mettendoti successivamente a sedere.
Ti guardasti intorno, facendo particolarmente attenzione agli angoli della tua stanza sommersa dall'oscurità.

Ti sentivi piuttosto irrequieta, però quell'inquietudine stava combattendo con la forte adrenalina che provavi in quel momento.

Il tuo respiro era irregolare, facevi respiri molto profondi e soffocati, ma la tua agitazione era domata dalla quasi rassicurante presenza del tuo coltello da cucina, che tenevi stretto tra le mani semi sudate.

Hai ricontrollato di nuovo le estremità della tua stanza, ma lui non c'era...

"Puoi venire Emily..." hai detto con la voce piena di delusione.
La porta bianca della tua stanza si aprì facendo entrare la luce artificiale del corridoio insieme alla tua cara amica.

Posasti il coltello di fianco a te e le hai fatto cenno di sedersi di fronte a te prendendo una delle 2 sedie girevoli.
Si avvicinò portando la sedia verso di sè e posizionandola davanti a te per poi aprire bocca:
"Allora? Non ha funzionato vero?".

"No purtroppo... Il rituale non ha funzionato..." dicesti con voce delusa.
"Meno male, sai, non mi piacerebbe che un serial killer ci uccidesse brutalmente." disse ironicamente Emily.
"Tu pensi che lui esista?" aggiunse dopo un piccolo momento di assordante silenzio.
"Io... Non lo so, cioè, sono consapevole che se esistesse ne avrei molta paura però non trovi che questo mondo sia noioso?".

Esatto, tu trovavi che il mondo fosse estremamente noioso e monotono, tutto era programmato per essere perfetto e impeccabile, ma tu eri convinta che tutto questo fosse solo una menzogna dettata dalla politica, e che la verità fosse tenuta nascosta per evitare che le persone si spaventassero.
Tu volevi che la verità non venisse celata dietro un muro, ma che venisse fatta vedere per quello che era, per te non aveva senso mentire a se stessi con false frasi e promesse come:
"Andrà tutto bene, sei fortunata ad essere nata in questo periodo, è un mondo dominato dalla pace." oppure,
"Non c'è nulla di nuovo, oramai viviamo in una bolla indistruttibile.".
Eri perfettamente consapevole che la tua affermazione riguardo al mondo in cui vivevi poteva essere considerata quasi malata, ma nonostante ciò, rimanevi della tua idea.

"Non saprei... io preferisco la tranquillità... Comunque, magari come sostieni tu, lui esiste." ti disse Emily.
"Io credo esista, nonostante possa essere una cazzata nata da qualche persona annoiata, io ci credo.".

Eri fortemente convinta che il famigerato Jeff The Killer esistesse davvero.
Amavi leggere creepypasta, e un giorno ti eri imbattuta nella sua, una storia dove la follia nascosta dentro un semplice ragazzo veniva piano piano estratta da eventi che hanno portato alla morte della famiglia del ragazzo stesso, e alla trasformazione definita da umano a mostro.
Il protagonista di quella storia si chiamava Jeffrey, più precisamente Jeffrey Alan Woods.
La sua vita iniziale poteva sembrare una vita quasi perfetta, una vita semplice e ambientata in una famiglia benestante, ma alla fine, secondo la tua teoria, quella perfezione era soltanto una bugia messa in scena dai due genitori.

Ti eri innamorata della sua storia, di come la follia lo avesse catturato e trasformato, di come lui avesse ucciso brutalmente i suoi genitori e ferito quasi a morte il fratello e come l'avesse fatta pagare a quei tre bulli.

La tua convinzione della sua esistenza era data dal fatto che avevi trovato alcuni articoli di giornale in cui si parlava di una famiglia brutalmente uccisa, di cui solo un superstite era sopravvissuto, cioè il fratello maggiore.
L'articolo illustrava i sospetti destati sul membro più piccolo della famiglia, il secondo genito, il quale era misteriosamente sparito.
Tutto corrispondeva alla storia del tuo adorato Jeff, così ti convinsi della sua esistenza.

"Se davvero tu avessi ragione e Jeff esistesse, non pensi che solo ad avercelo davanti, si morirebbe di paura?" ti chiese pensierosa Emily.
"Beh, io sarei la prima ad averne paura; nonostante sia, diciamo a grandi linee, una sua fan, sono sicura che se avessi la prova certa che lui esistesse tremerei al solo pensarci." affermasti sorridendo.

Emily annuí e fu seguita da un tuo sospiro.
Abbassasti lo sguardo verso il tuo coltello.
Ti perdesti a fissarlo ma poi con una manata lo scaraventasti sul parquet della tua stanza lasciandoti poi cadere sul cuscino.
"Fanculo al rituale." imprecasti finendo per soffocare una piccola risata.
Emily rise e raccolse il coltello dicendoti che sarebbe andata a riporlo in cucina.

Eri rimasta sola nella stanza, la casa era talmente silenziosa che potevi udire distintamente i passi della tua amica sulle piastrelle gialle di casa tua e gli interruttori della luce essere azionati.
Quell'atmosfera calma e silenziosa ti rilassava, eri dell'idea che il silenzio fosse una medicina contro lo stress quotidiano.

Tuo padre era piuttosto assente in casa dato il suo assiduo impegno col lavoro, che lo costringeva a viaggiare per il mondo piuttosto spesso.
Quel giorno anche tua madre e tuo fratello non erano presenti in casa, erano fuori perché tuo fratello sarebbe dovuto andare a delle gare nazionali di judo.
Nonostante tuo fratello avesse solo 9 anni, era davvero molto bravo nel suo sport considerata la sua età e tu eri più che fiera di lui.
Avevi deciso infatti, approfittando dell'assenza dei tuoi genitori, di invitare la tua amica a dormire da te.

Emily rientrò nella stanza lasciando la porta socchiusa e sedendosi di nuovo sulla sedia.
"Emily, domani abbiamo scuola, è meglio andare a dormire dato che per sta merda di rituale abbiamo dovuto aspettare la mezza notte." dicesti sbadigliando e stiracchiandoti.
"Okay." disse Emily alzandosi e sdraiandosi nel suo sacco a pelo posizionato vicino all'imponente armadio di legno d'acero con i cassetti rifiniti di vernice blu.
"Buonanotte." concludesti sdraiata sul tuo letto girandoti poi sul fianco e chiudendo piano piano gli occhi, offuscando la tua vista, finché non ti addormentasti.

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora