Can I Save Someone?

2.5K 167 54
                                    

(T/N)'s POV

Eri lì, seduta alla grande e calorosa tavolata composta dai tuoi cari amici, a guardarti intorno, a parlare, a ridere, ma soprattutto a fingere.
Guardavi il tuo piatto di cibo sotto il tuo naso con uno sguardo vuoto, ogni tanto lo tastavi con la forchetta, ma poi non facevi niente.
Non avevi fame, avevi altro a cui pensare, molto altro, sapevi di non poter scappare, sapevi di essere in scacco da un assassino, sapevi che lui non era davvero il tuo idolo, bensì il tuo peggior incubo. Una tramuta del genere, da personaggio irreale e ammirevole nella tua immaginazione, ad un assassino reale che possedeva la tua mente spaventata, che adesso era diventato un essere spregevole e terrificante, a saperlo, non avresti mai voluto averci a che fare.

"Che hai (T/N), qualcosa non va? Sembri preoccupata..." disse Elisabeth, la ragazza seduta di fianco a te notando la tua distrazione.
Scuotesti un attimo la testa, come per ricercare la tua attenzione, e poi, voltasti lo sguardo verso la tua amica e con tono gentile hai detto:
"Oh no, stai tranquilla, non preoccuparti, è che sono un po' stanca, è per colpa di quel fraintendimento sull'assassinio di Tiffany, sai che ero stata accusata di averla uccisa e prelevata da scuola?"
"Oh si, immagino che tu possa essere stanca, e poi tu non saresti mai capace di uccidere qualcuno vero?"

Quelle parole cominciarono a rimbombare nella tua testa, e presto quella scena raccapricciante ti tornò alla mente. Tu non saresti mai stata capace di uccidere? Quale cavolata più grande di questa! Tu eri un'assassina ormai, tu avevi le mani sporche di sangue, e presto la verità sarebbe venuta a galla. Egoismo. Soltanto egoismo. Tu avevi ucciso per sopravvivere, ma se ti fossi lasciata uccidere, a quel poliziotto sarebbe stato concesso continuare a vivere? Non lo potevi sapere. Sapevi solo che avevi privato una persona della sua vita, solo per la tua.
Un nodo alla gola continuava a stringersi dentro di te, continuava a farti sentire un qualcuno che non sarebbe mai dovuto venire al mondo, un qualcuno di troppo egoista, ma tu eri davvero egoista come pensavi o era una scelta ovvia?

"Hai ragione." dicesti riabbassando lo sguardo e sforzandoti di disegnare un piccolo sorriso sul tuo viso.
Davvero i tuoi occhi riuscivano a celare così bene tutta la verità?
O forse erano tutti troppo impegnati a divertirsi per notare un piccolo esserino spregevole come te?

Sospirasti e ti guardasti intorno.
Notasti la presenza di Emily, che nonostante l'assenza di Tiffany era presente, forse era venuta per provare a tirarsi su. Anche lei all'apparenza non sembrava realmente felice, pensasti che avresti potuto provare a consolare, ma escludesti la possibilità, d'altronde, non eri forse la sospettata? Ti eri solo inventata che la polizia aveva compreso la tua innocenza, ma non era affatto così, anzi, la tua libertà l'avevi pagata a caro prezzo, e quel prezzo... Beh, includeva un altro bel bagno di sangue, non era fantastico? No, per niente! Perché proprio a te, perché? Avresti voluto soccombere, scappare, ma tu volevi vivere. Avresti potuto urlare la verità in quel preciso istante, ma non lo facesti, non volevi che lui ti facesse pagare delle conseguenze.

Le lancette dell'orologio non si fermavano, non avevano pena o pietà per nessuno, quello stupido ciclo doveva andare avanti, senza sosta, e quel momento, il momento della sua comparsa, sarebbe presto arrivato, insieme a quello in cui avresti visto tutti cadere a terra, sanguinanti, inermi, senza vita. Avresti visto con i tuoi occhi i tuoi amici soccombere, essere soggiogati senza problemi. Potevi forse evitarlo? Si, forse avevi una possibilità.

Il suo piano era chiaro, te lo ricordavi perfettamente, era semplice, tu dovevi solo portare il gruppo in un posto poco affollato, non sarebbe stato neanche difficile, e lui avrebbe pensato al resto; ad attirarli e ucciderli sarebbe stato compito suo, tu avresti solo dovuto fare la brava cagnolina obbediente e osservare la scena in silenzio, senza fare niente. Ma se avessi fatto ciò, davvero sarebbe stato Jeff ad ucciderli?
Deglutisti, e preso la tua decisione, saresti intervenuta, in qualsiasi modo, in qualunque modo per salvare quelle povere persone a cui tenevi, quelle persone che non dovevano morire, ma ci saresti davvero riuscita? Quello lo sapeva solo il futuro, dipendeva tutto da te, Jeff, e i tuoi amici.
Jeff si sarebbe davvero lasciato fregare? Tu saresti stata in grado di salvare qualcuno? E i tuoi amici, sarebbero stati capaci di lasciarsi salvare da una persona debole come te? Troppe domande.
La risposta sarebbe stata proclamata non tra molto tempo.
Avevi un piano? Assolutamente no.
Cosa avresti fatto? Ti saresti lasciata guidare dal tuo intuito e dalla paura? Probabilmente sì.

La cena era ormai finita, e tutti erano usciti dal locale che vi aveva ospitato.
Ti guardasti in giro, emettesti un respiro profondo e cominciasti a pensare. Sapevi che lui era lì, a guardarti, come un predatore osserva la sua preda, lui manteneva lo sguardo sulla tua persona.
Per adesso, eravate fermi lì, davanti al locale, ma presto sapevi anche tu che si sarebbero mossi anche senza il tuo incoraggiamento. Dovevi condurli in un posto più popolato, più scoperto.

Schiaristi, ed hai detto ad alta voce:
"Dobbiamo andarcene da qui, e alla svelta!".
A quella frase subito tutti rivolsero lo sguardo verso di te, e numerosi bisbiglii nacquero, ma tu non ti scoraggiasti:
"Ascoltatemi, lui è qui, dobbiamo scappare, non c'è tempo da perdere?"
"Chi è qui?" rispose ad alta voce un ragazzo, cercando di farsi notare da te.
Cercasti subito di rispondere, ma qualcuno lo fece al posto tuo:
"Ti chiedi chi sia la persona da cui dovreste scappare? Beh sono io, ed in quanto a te, stupida bastarda che non sei altro, davvero pensavi che ti avrei lasciato giocare con le tue carte?"

Era lui.

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora