Your Life For My Life

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(T/N)'s POV

Jeff mollò la presa sul tuo polso, ormai viola per la troppa pressione fatta, e ti guardò dritto negli occhi dedicandoti uno sguardo omicida, poi porgendoti la pistola disse con tono minaccioso: "Non esitare a sparare se necessario, o ne pagherai le conseguenze.". Lo guardasti come per chiedergli se ti stesse prendendo in giro, ma dal suo sguardo traspariva solo serietà e voglia di dipingere quella sala con il sangue dei poliziotti. 

Eri in uno stato di totale confusione, non collegavi nessun pezzo del puzzle, sapevi solo quello che stava succedendo in quel momento, non ti spiegavi come tutto questo fosse successo ma adesso dovevi pensare a cosa fare; avevi quattro possibili opzioni: la prima era quella di aiutare Jeff a fare fuori tutti gli agenti macchiandoti la coscienza; la seconda era quella di scappare, opzione da valutare attentamente perché in caso Jeff fosse riuscito a riprenderti sarebbero stati guai seri; la terza invece era quella di rimanere ferma immobile, senza reagire per l'eccessivo shock che in quel momento provavi, quindi quella che sarebbe accaduta se non avessi saputo reagire; infine l'ultima, puntarti la pistola alla tempia e premere il grilletto.

Purtroppo, prima che tu potessi trovare una risposta, gli agenti fecero il loro ingresso nella sala, ed in quel momento non potesti fare altro che nasconderti dietro il bancone della reception, vicino al cadavere della povera signora, alla quale poco prima gli fu rubato il dono della vita.

Qualcosa ti spinse a guardare la scena, un sentimento che non sapevi come definire, pensavi che la curiosità non potesse arrivare a tali livelli per osservare e scoprire qualcosa di nuovo, perciò non sapesti definirlo, ma reputasti la tua azione estremamente sbagliata.

La prima cosa su cui il tuo occhio si appoggiò, era un corpo morente di un agente, accasciato a terra, con la mano sul petto a cercare di tamponare l'enorme ferita situata esattamente sul cuore, dalla quale usciva un fiume di sangue color cremisi che aveva cominciato ad alimentare un lago sotto il corpo. Ti obbligasti a spostare lo sguardo, che si imbatté in Jeff, il quale aveva appena afferrato un poliziotto per il cuoio capelluto, ed in quel momento vedesti volare via il riflesso della vita che aveva negli occhi. Con una doppia pugnalata allo stomaco, Jeff lo trafisse, lasciando cadere il corpo a terra. 

"Chi è il prossimo?!" urlò Jeff girando la testa per controllare chi fosse rimasto dei quattro poliziotti mandati per catturarvi. Un rumore di sparo perforò le tue orecchie, e vedesti un altro agente puntare la pistola all'assassino e premere il grilletto senza sosta, in preda alla paura. Le sue azioni erano dettate da quel sentimento primitivo, in quel momento scritto nei suoi occhi e nei suoi movimenti, ma purtroppo, nessuno dei colpi andò a segno. I colpi sparati in preda al panico furono tutti invani, nessuno di loro sfiorò minimamente Jeff che appena il poliziotto finì i colpi, ci si scaraventò addosso. L'agente vedendo il caricatore privo di proiettili, cominciò freneticamente ed in preda al terrore a frugare in una delle tasche della sua divisa per cercare un caricatore, ma quando lo trovò fu troppo tardi; l'agente alzò lo sguardo ma appena vide quel mostro davanti a sé fermo immobile gli cadde la pistola ed il caricatore, e così, Jeff non perse tempo e lo uccise. L'ultimo agente, che si era nascosto, trovò il coraggio di mostrarsi e reagire, infatti quest'ultimo si gettò addosso all'assassino in cerca di salvare il collega, ma non sapeva fosse troppo tardi. La lama del coltello di Jeff era conficcata nel petto dell'agente ormai senza vita, ma rimase incastrata per colpa del quarto agente che stava cercando di bloccare il killer.

"Spara cazzo, usa quella cazzo di pistola!" sbraitò Jeff riferendosi a te. Il tuo cuore ha cominciato ad accelerare i battiti, tu non volevi macchiarti le mani di sangue, tu non volevi diventare come lui! Hai visto loro due lottare, e hai sperato con tutta te stessa che il poliziotto vincesse contro quel dannato killer, ma purtroppo non fu così. L'agente venne scaraventato a terra, esattamente contro un muro. Egli cercò di muoversi e scappare, ma Jeff glielo impedì, estraendo con furia il coltello dal corpo morto dell'agente,  puntandogli la lama ormai sporca di sangue, e poi si rivolse a te: "Tu! Per quale cazzo di motivo non hai sparato?! Ti avevo detto di non esitare!". Cominciò a prendere dei respiri profondi abbassando lo sguardo a terra, che poi rivolse al poliziotto. "Non importa, davvero, non importa (T/N), io ti posso perdonare, che problema c'è, adesso puoi ucciderlo!" esclamò Jeff continuando ad ansimare e guardare l'agente. "Che... cosa?" hai balbettato incredula. "Non hai capito? Allora te lo rispiego con parole più semplici: la sua morte per la tua vita, la tua morte per la sua vita, facile!" ha urlato con quella sua voce roca, pervasa dalla follia.

Hai deglutito e ti sei alzata in piedi. Hai cominciato a fare piccoli passi, in direzione dell'assassino e dell'agente che era a terra, con le spalle al muro. Ti sei posizionata davanti al poliziotto, di fianco a Jeff ed hai puntato la pistola alla vittima. Hai avvicinato tremolante il dito al grilletto, ma non hai osato sparare. "Nessuna pietà." ha detto Jeff guardandoti con uno sguardo pieno di divertimento e felicità, ma soprattutto follia. "Ti prego, io ho una famiglia, una moglie, un figlio di due anni e-" iniziò il poliziotto ma Jeff lo interruppe immediatamente: "Oh che palle questi monologhi, ho una famiglia, ti prego, puoi ancora fermarti, e altre cazzate del genere. No! Io non posso fermarmi! Forza, sbrigati a ucciderlo o io ucciderò te!" sbraitò puntandoti il coltello al collo. 

Nonostante avessi un coltello puntato alla giugulare, non hai trovato il coraggio di sparare, perciò Jeff dovette di nuovo intervenire: "Ok, forse non ci siamo capiti bene, perciò adesso io conto fino a tre, e se questo qui non sarà morto quando avrò terminato il conto, sarai tu a morire." disse Jeff. La tua vita in cambio della morte di uno sconosciuto. Tu volevi vivere, ma a quale prezzo? Beh, era un comportamento umano dopotutto, scegliere la propria vita al posto di quella di qualcun'altro giusto? E poi, anche dopo la tua ipotetica morte, sicuramente anche lui sarebbe morto... D'altronde, ogni giorno gli umani si uccidono tra loro durante le guerre scegliendo tra la loro morte e quella degli altri, quindi sarebbe stata una scelta naturale, no? Purtroppo, per quanto potessi reputarti insensibile o apatica, c'era comunque un limite, e tu lo avevi raggiunto.

"Unooo," la pistola ti tremava tra le mani, i tuoi occhi cominciarono a diventare lucidi.

"Dueeee," hai preso un respiro profondo, tu volevi vivere.

"Scusa..." hai detto soffocando le tue stesse parole.

"Tre."

Il rumore dello sparo perforò il silenzio che si era creato.

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora