Follow Your Heart

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(T/N)'s POV

Come di consueto ti dirigesti al tuo banco, in fondo all'aula nella fila a sinistra.
Ti sedesti riponendo il tuo zaino sotto il banco e tirando fuori il portapenne e un quaderno per gli appunti.

Nel frattempo Emily si era accomodata al suo banco, esattamente al centro della classe.

I tuoi compagni di classe hanno cominciato a fare il loro ingresso ed ognuno si sedeva al suo posto.
Erano tutti presenti, tutti tranne una persona... La tua compagna di banco, Tiffany.

Eri triste dell'assenza della tua "amica", anche se in realtà una parte di te riservava felicità a questo piccolo evento.
Non ti stava per niente simpatica, la consideravi una poco di buono, una di quelle tipiche ragazze che si mettono in mostra per attirare il maggior numero di ragazzi; è vero, ammettevi che non fosse brutta, ma esagerava.

La professoressa varcò l'entrata chiudendosi la porta alle spalle, e non potesti non notare il cipiglio che portava.
Si sedette alla cattedra iniziando a firmare il registro ed altri moduli, finché non vi rivolse lo sguardo che venne seguito da un sospiro, ed infine decise di aprire bocca:
"Allora ragazzi, ciò che devo dirvi è una cosa molto delicata, e mi dispiace se non riuscirò a trattare l'accaduto con il giusto tatto.
Sicuramente avrete notato l'assenza della vostra compagna, Tiffany... Beh, questa mattina mi è stata comunicata una terribile notizia... Tiffany è stata trovata morta nella piazza della nostra città, mentre stava andando a prendersi un gelato con i suoi amici, che al contrario suo sono riusciti a fuggire dall'assasino...e i segni della sua morte sono stati chiaramente causati da un coltello...".

La professoressa abbassò la testa finito il suo discorso sull'assenza della tua compagna.

Non sapevi letteralmente cosa provare, eri senza parole e indubbiamente dispiaciuta, ma i sentimenti che provavi, non erano cosí forti.
Sicuramente la notizia non ti aveva per niente rallegrato la giornata, però la mancanza di una vera e profonda relazione di amicizia tra te e Tiffany ti impediva di riuscire anche solo a versare una lacrima.
Nella tua mente consideravi ciò una cosa apatica e cattiva, ma certamente non potevi obbligarti a provare emozioni che in quel momento non ti appartenevano.

Vedesti tutti i tuoi compagni rimanere di sasso a quella comunicazione, ma il tuo sguardo cadde inevitabilmente su Emily, che sembrava essersi appena distrutta, infatti appoggiò i gomiti sul banco facendo sprofondare poi la testa tra le mani per poi iniziare a piangere.

Eri a conoscenza del forte legame che univa quelle due, ma a te non poteva che non interessare, in quel momento non hai potuto che guardare Emily, con uno sguardo triste, abbandonarsi alla desolazione.
A dir la verità, eri più dispiaciuta che la tua amica fosse triste che della morte della tua compagna di banco, anche se eri perfettamente consapevole dell'immenso divario di gravità che separava le due cose.

Ti sei girata, abbassando lo sguardo e sospirando, aspettando qualche altra parola della professoressa, che purtroppo tardò ad arrivare ma quando giunse alle orecchie della classe non hai potuto che tirare un sospiro di sollievo per l'interruzione di quell'atmosfera di enorme lutto.

La giornata è continuata, e tu sembravi essere una persona insensibile.

Perché dovevi dispiacerti per una cosa che a mala pena ti importava? Per moda forse?
No, tu non la consideravi così.

La campanella suonò, e salutando i tuoi amici ti dirigesti verso l'uscita per tornare a casa.

Quando arrivasti a casa andasti subito in camera tua sedendoti alla scrivania e accendendo il tuo magnifico computer.

Sei rimasta immobile mentre aspettavi che il computer finisse il download dell'ultima versione del sistema operativo, e ti sei messa a pensare a ciò che disse la professoressa riguardo all'incidente di Tiffany.

"Allora (T/N), ricapitolando, Tiffany è stata uccisa da un assassino, che usava come arma un coltello... Ci sono dei sopravvissuti che potrebbero sapere com'è fatto il killer e..." dicesti fra te e te, quando la tua bocca si inarcò facendo spuntare un sorriso.

I tuoi pensieri erano caduti su Jeff, il famoso killer di cui tu sostenevi l'esistenza.

Emettesti una piccola risata che soffocasti subito insieme al riso che prima avevi creato.

Quando hai pensato al tuo killer preferito, in te si era sprigionata un enorme curiosità verso l'assassino della tua compagna, con tutto il cuore desideravi fosse Jeff... Ma la tua mente sapeva perfettamente che sarebbe stato molto meglio farsi gli affari propri e sperare che quell'assassino fosse solo un qualcuno di relativamente poco pericoloso ed inesperto, però una frase ti balenò in testa strappandoti un ulteriore sorriso:

"Mi hanno sempre detto... Vai dove ti porta il cuore."

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora