Dramatic Loop

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(T/N)'s POV

Quando giungesti al luogo da cui eri fuggita ti nascondesti prima di fare la tua comparsa sul palco scenico. La tua mano, coperta dal guanto scuro che prima apparteneva a Masky, stringeva forte l'impugnatura della pistola. Ormai lo scopo della tua vita era stato trasformato nella vendetta, l'unica cosa che ti rimaneva era la speranza di uccidere Jeff. Pensasti in effetti, che la sua forza era senza dubbio superiore alla tua, ma Slenderman ti disse che avrebbe provveduto a toglierti qualsiasi inibizione in modo da farti sfruttare tutte le tue potenzialità. Diceva che avevi dimostrato che eri in grado di sopravvivere a una situazione simile, ma a dir la verità non avevi mai combattuto contro Jeff, eri sempre fuggita da lui. In ogni caso, pensasti, non c'era altra scelta, ormai dovevi obbedire agli ordini che ti erano stati imposti, per te, la tua vendetta, la tua famiglia.
Nascosta nella penombra creata dalla buia struttura, scorgesti una scena raccapricciante, ma non provasti paura per la prima volta, probabilmente grazie ai poteri di Slenderman. Oltre al poterla vedere, era facile sentire: distinguevi perfettamente una voce familiare, quella di Jeff, ti ponesti ad ascoltare senza guardare. 
"Toby non ti è ancora chiaro che sono più forte di te? È così divertente il fatto che credevi di potermi battere! O forse dovrebbe farmi arrabbiare? Un pensiero simile non è a dir poco impertinente? Beh in ogni caso, come ci si sente ad essere umiliato in questo modo?" domandò lui talmente divertito da scoppiare in una grassa risata non appena conclusa la frase. A sentire quelle parole così malvagie, perfide e impertinenti, sentisti l'odio nei suoi confronti crescere, crescere sempre di più. Quello era odio puro, un odio che ti faceva desiderare per lui una delle più atroci morti possibili, non vedevi l'ora di vederlo contorcersi e urlare dal dolore, fargli provare e analizzare tutti quei sentimenti negativi che ti affliggevano per colpa sua. Non avresti mai pensato di desiderare la morte di qualcuno, ma tutte quelle vicende non potevano che portarti a quello. Stringesti la mano sull'impugnatura della pistola e ti affacciasti senza farti vedere per poter osservare la scena con i tuoi occhi. Toby era completamente disarmato, il sangue era ovunque. I suoi vestiti erano stracciati e pieni di strappi, i suoi occhiali erano lontani da lui e così il suo paradenti. Continuava a contorcersi, sia per cercare di liberarsi sia a causa dei suoi tic. Jeff lo stava umiliando parecchio, teneva un piede sopra la sua pancia e con la mano una delle sue due asce, la teneva in modo che se l'avesse lasciata sarebbe stata come una ghigliottina per Toby. Probabilmente però, avrebbe accompagnato il calare dell'arma per finirlo in un colpo solo, senza dargli la minima possibilità di sopravvivere. Certo, non avrebbe sentito dolore, ma la morte non avrebbe in ogni caso esitato ad arrivare.
"Beh, direi che è l'ora di farla finita, è l'ora di mandarti a dormire." disse Jeff con quel suo sorriso dipinto perpetuamente sulla sua faccia.
"Intervieni!" disse una voce nella tua testa che capisti essere semplicemente un ordine di Slenderman. Come se avessi controllato tu il tuo corpo, scattasti al sentir pronunciare quell'ordine e, dopo esserti esposta e aver mirato a Jeff senza indugiare troppo, premesti il grilletto e un proiettile volò in direzione dell'assassino. Immediatamente Jeff balzò via dal corpo di Toby schivando il proiettile. Imprecasti, nella tua mente si era già dipinta l'immagine del corpo senza vita di Jeff a terra. Intanto, Toby non esitò nell'alzarsi e raccogliere la seconda accetta rimasta a terra dopo il loro combattimento. Non si fermò a raccogliere altre cose e si diresse a passo veloce verso una delle uscite dell'edificio. Jeff gli tirò l'ascia che poco prima brandiva ma senza colpirlo. Recuperata anche quella, continuò la sua fuga e Jeff sembrò avere l'intenzione di fermarlo, ma immediatamente gli puntasti la pistola. Jeff alzò le mani rimanendo immobile, come per arrendersi. Era davvero così facile? 
"Sei dimagrito Masky." disse sghignazzando lui notando il fatto che i vestiti ti stavano larghi. Non rispondesti o la tua voce avrebbe fatto saltare la copertura. Sputò per terra in segno di scherno e non riuscisti a trattenere il tuo dito dal premere freneticamente sul grilletto. Una raffica di proiettili seguì Jeff che correndo lungo un'unica direzione la schivò completamente. Estrasse il coltello dalla tasca della felpa ormai impregnata dal sangue di Toby. Chissà se Toby sarebbe sopravvissuto a una tale perdita di sangue, ti chiedesti. Ma non era il momento di pensare a lui, ora il tuo obiettivo era far fuori Jeff. Iniziò a correre verso di te brandendo il coltello, così per difenderti riprendesti a sparare nella sua direzione, ma di nuovo nessun colpo andò a segno. Era forse lui troppo preparato a queste evenienze o era l'emozione che ti giocava qualche brutto scherzo? Ma Slenderman ti aveva assicurato che le tue emozioni non ti sarebbero state d'intralcio, com'era possibile schivare tutti quei proiettili? Alcuni riuscì addirittura a pararli con la lama del suo coltello. Era ormai talmente vicino a te che sbagliare il colpo sarebbe stato impossibile, a momenti avresti addirittura potuto appoggiargli la canna dell'arma sulla fronte. Ma nonostante tu saresti riuscita sicuramente a mettere a segno quel colpo, lui era altrettanto vicino da poterti squarciare l'addome se avesse assestato un colpo deciso e ben mirato. Non ci riflettesti molto, premesti il grilletto all'istante. Nello stesso momento in cui il proiettile sarebbe dovuto partire, lui sembrò a un passo dal conficcare la lama dritta nel tuo stomaco, ma si fermò appoggiandola al giubbotto. Ce l'avevi fatta? Il proiettile era andato a segno e lo aveva ucciso? Ma... Perché Jeff non cadeva a terra inerme? Cosa stava succedendo? Jeff iniziò a ridere a crepapelle, sembrava avesse visto la cosa più divertente al mondo. Le sue risate ti inorridivano, ti facevano venire la pelle d'oca. 
"Ti sei talmente fatto prendere dalla foga che non ti sei nemmeno accorto di aver finito i proiettili?" sghignazzò lui, schernendoti per la tua distrazione. Eri paralizzata. Avevi davvero commesso un errore simile? In effetti, era la prima volta che ti ritrovavi con un'arma da fuoco in mano. "E poi, proprio da te Masky, tu che conosci così bene quella pistola, come è possibile?" domandò lui, con un tono tra il perplesso e l'ironico. "Che ne diresti se affondassi la lama del mio coltello proprio ora? Preferiresti un affondo deciso o più lento? Quale pensi ti farebbe più male?" chiese rigirando sul tessuto della giacca la punta del coltello. Non rispondesti di nuovo, la ragione era la precedente. "Rispondimi cazzo!" sbottò lui tirandoti uno spintone e afferrando la tua maschera con la mano libera. La copertura era saltata, avevi perso, di nuovo. La faccia di Jeff sembrava così sorpresa. "Non ci credo..." sussurrò lasciando cadere a terra la maschera. "Ora si spiega tutto!" esclamò indicandoti con il coltello e ricominciando a ridere. Rimanesti in silenzio, impietrita dalla situazione. Iniziò ad avanzare verso di te e inaspettatamente appoggiò la sua mano sulla tua guancia, accarezzandoti. Avresti voluto sputargli in faccia e toglierti quella mano di dosso, ma un passo falso ti sarebbe costato la vita. "Finalmente sei tornata da me, mia dolce (T/N)!" disse lui con un tono dolce quanto inquietante. "Sai quanto mi hai fatto preoccupare? Ma cosa ci fai vestita in questo modo?" domandò lui piuttosto divertito dalla situazione. "Lascia perdere..." sussurrasti tu seccata. Come promesso da Slenderman, non provavi né paura né terrore. Probabilmente in quel momento Jeff iniziò a intuire qualcosa: "Non dirmi che sei diventata una schiava di quell'essere?" sbottò lui su tutte le furie. Ti spintonò nuovamente, questa volta facendoti finire a terra. Sbattesti a terra talmente forte che il colpo ti rimbombò in tutta la testa, e senza che avessi tempo di reagire o di capire la situazione ti ritrovasti il coltello puntato alla gola e Jeff a cavalcioni su di te. Nuovamente vi ritrovavate in quella posizione e lui riprese l'interrogatorio: "Hai cercato di cambiare padrone eh, lurida troia?". In seguito al tuo silenzio ti ordinò di parlare minacciando di tranciarti di netto la carotide, e così ti ritrovasti costretta a farlo.
"In cambio mi ha offerto di essere dimenticata da chiunque tenesse a me." ti limitasti a dire con serietà.
"E così lui ti ha ordinato di uccidermi eh? Come hai fatto a pensare anche solo minimamente di potermi battere? Eppure mi sembravi una ragazza così intelligente..." disse lui facendo un taglietto sul tuo collo, da cui sgorgò un po' di sangue. La ferita bruciò un po' ma non sembrò nulla rispetto al dolore che provasti un po' di tempo prima. "Sei proprio stupida sai? Ora sei il giocattolo di due persone, davvero è così divertente esserlo? Forse il tuo destino era proprio questo, essere un giocattolino passato da mano a mano. Sarai costretta a esserlo all'infinito, ma io riuscirò a piegare il tuo destino. Per tua fortuna, non accetto che mi venga rubato qualcosa e ti recupererò a qualsiasi costo, possiamo iniziare da questo." disse per poi spostare la lama sulla tua guancia. Iniziò a disegnare su di essa come fosse stata una tela e lui un pittore, e lasciò lì una J. J di Jeff, ovviamente. "Tutti sapranno che sei mia (T/N), solo mia." affermò lui con un tono che rasentava i limiti della follia. Provasti dolore ma eri troppo concentrata nel guardarlo, inorridita dal suo viso e dal suo comportamento. 
"Ti odio." sussurrasti spostando lo sguardo altrove, quelle parole sembrarono uscire da sole dalla tua bocca. "Avrai tempo di amarmi mio caro giocattolino." disse lui tornandoti ad accarezzare la guancia. 
Improvvisamente però, dei passi rimbombarono in quell'edificio. Erano lenti e pesanti. Jeff scattò sull'attenti e si alzò lasciandoti libera. "Purtroppo non posso rimanere qui, mi piacerebbe, ma sono troppo stanco. Ma sta' tranquilla, tornerò e ti farò mia per sempre." affermò lui correndo via. Lo guardasti e le lacrime sgorgarono dai tuoi occhi senza preavviso. Avevi fallito, Jeff era scappato, colui che ti aveva rovinato la vita l'aveva passata liscia. Ancora sdraiata a terra, una figura si fermò di fianco a te guardando nella direzione in cui Jeff era fuggito. Era Hoodie, non ti disse niente, rimase fermo come una statua di fianco a te, aspettando che ti rialzassi. Sospirasti e non alzasti lo sguardo, il peso di aver perso tutto tornò ad affliggerti più forte di prima.

Ripensasti alle parole di Jeff, eri davvero destinata ad essere un giocattolino conteso tra due bambini capricciosi? L'avresti scoperto nei mesi successivi che avresti trascorso con quei due proxy schiavi di un'entità superiore, come te.
Pensavi tutti i giorni alla tua famiglia, ogni tanto andavi a osservarli da lontano, solo per vederli felici.
Capito il tuo destino, avresti continuato ad inseguire la strada della vendetta sperando che una volta avvenuta i tuoi dolori si sarebbero dissolti nel nulla. 
Ormai la tua ragione di vita era ormai proprio lui, colui che si era definito tuo proprietario. 
Il tuo animo tormentato avrebbe vinto su quell'animo malefico, così continuavi a ripeterti.

"Ma sarà davvero così? O continuerà a essere una storia senza fine dove gli stessi eventi continueranno a ripetersi all'infinito come predisse Jeff?".

Angolo dell'autrice: Ciao a tutti mie/i car@ lettori/lettrici, finalmente siamo arrivati al termine della storia! Eh sì, un finale un po' drammatico per la nostra protagonista, ma non poteva esistere un finale felice dopo tutte queste peripezie. Ringrazio tutti coloro che hanno supportato la storia con commenti e voti, e anche coloro che l'hanno letta passivamente, in particolare tutti quelli che sono arrivati fino all'ultimo capitolo. Spero davvero che la storia sia stata di vostro gradimento.
Inoltre, per chi leggesse anche questo messaggio, pensavo di scrivere altre storie, sia ff che storie inventate da zero, voi sareste interessati a leggerle? Sia che siano ff che racconti inventati dal nulla? Fatemelo sapere!
Buona giornata e grazie a tutti!

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora