Follow Me

2.8K 190 33
                                    

(T/N)'s POV 

"Scelgo la prima." dicesti cercando di convincerti mentalmente che fosse la scelta migliore che potessi fare.
"Ottima scelta!" esclamò la voce al di fuori della cella.

Sentisti qualche rumore metallico seguito dal suono della chiave che entrava nella serratura e smanettava per aprirla. Quegli istanti ti sembrarono letteralmente anni, lunghi ed angoscianti anni.
Pregasti che non ti succedesse niente, che andasse tutto bene e che quello fosse solo un brutto sogno, ma purtroppo per te non era così.

La porta si aprì lentamente, con un leggerissimo cigolio.
La porta ormai aperta lasciò spazio alla figura che adesso sovrastava di fronte a te, quella figura che ti diede un immediato senso di ribrezzo.
Quel ragazzo aveva una pelle bianchissima, pallida e secca, orribile; quegli occhi privi di colore e senza palpebre, circondati da ulteriore pelle bruciata, nera come il carbone, ma soprattutto quel suo sorriso forzato, inciso sulla sua pelle da una lama che ha accolto felicemente il suo sangue, dipingendogli sul viso quel suo sorriso terribilmente inquietante.
I capelli neri come la pece gli contornavano il suo orribile viso, i suoi vestiti per quanto semplici completavano quell'orrendo individuo che si stava avvicinando alla tua persona.

"Tu... esisti." dicesti balbettando in preda a shock e stupore, tra l'indecisione tra l'essere felice per il fatto di avere ragione sulla sua esistenza o in preda al panico per il fatto di avere davanti un serial killer.
"Sono qui davanti a te mia cara!" esclamò Jeff lasciando cadere a terra il mazzo di chiavi che prima teneva in mano.
"Adesso sei libera, non sei contenta?" chiese Jeff cercando di convincerti che fosse innocuo.
"Il colpo di pistola." dicesti guardandolo in quegli occhi spenti senza realizzare realmente la tua situazione.
"Sai, il poliziotto che stava nel corridoio di questa specie di prigione, appena mi ha visto in faccia mi ha sparato, e sai, era un po' stressato, perciò l'ho aiutato ad andare a dormire, indubbiamente tutto questo in silenzio, doveva essere una perfetta sorpresa per te." rispose tranquillamente Jeff, come fosse stato un bambino innocente.
Non hai risposto, ti sei limitata a interrompere il contatto visivo ed abbassare lo sguardo.
"Adesso ti devo chiedere un favore mia cara (T/N), in cambio della tua libertà, vorrei che mi facessi un favore, sei d'accordo?" chiese Jeff sedendosi di fianco a te.
Un orribile presentimento pervase immediatamente la tua mente sentendo la parola "favore".
"Non vorrei farti sentire intimorita da me, non ce n'è motivo, però..." disse Jeff infilandosi una mano nella tasca della felpa e tirandone fuori il suo fidato coltello, "non vorrei che dopo che io ti ho fatto questo favore, tu non ricambiassi...", concluse appoggiando il polpastrello dell'indice sinistro sulla punta del coltello senza causarsi alcuna ferita.

Pensasti che la cosa migliore che potessi fare in quel momento fosse seguire i suoi piani, cercando di deviarli in qualche modo quando sarebbe arrivata l'ora, quindi decidesti di mantenere un finto tono tranquillo e fiducioso:
"Che cosa dovrei fare?" chiedesti poi, attendendo la sua risposta.
"Fantastico! Allora, mi piacerebbe che tu sta sera andassi a quella cena a cui eri stata invitata, nulla di troppo difficile vero?"     
Subito ti chiedesti come mai sapesse della cena, ma lui interruppe i tuoi pensieri:
"Ehy, non mostrarmi quel cipiglio, anzi, dovresti essere felice, il tuo idolo è qui, davanti ai tuoi occhi! E devi sapere che sono davvero onorato che tu abbia creduto in me, nella mia esistenza, molti non ci credono, per fortuna la polizia ne dubita ma la mia storia è a disposizione di tutti, come d'altronde quella di tutti gli altri!" disse Jeff riponendo il coltello nella tasca ed alzandosi in piedi.
Non prestasti attenzione all'ultima frase, in quel momento avevi la mente in subbuglio e non potevi far altro che fare attenzione a non morire per qualche piccolezza.
"Allora, adesso tu uscirai con me da questa centrale, ma dovrai fare esattamente quello che faccio io, o altrimenti mi arrabbierò parecchio, e tu non vuoi questo vero?" disse guardandoti e porgendoti la mano, con l'altra intanto si tirò su il cappuccio della felpa bianca che indossava.

Lo guardasti lasciando leggere la tua paura ed insicurezza scritta nei tuoi occhi, e lui ti fece cenno di afferrargli la mano.
Ti alzasti lentamente, tremante, ed appoggiasti la tua mano sulla sua, che immediatamente strinse la presa.

"Stammi dietro." si limitò a dire Jeff, cominciando poi a correre per oltrepassare il lungo corridoio che separava le celle dalle sale centrali.
Appena usciti dalla cella, vedesti il cadavere del poliziotto accasciato a terra, in un bagno di sangue, l'odore di morte ti pervase le narici, distogliesti subito lo sguardo per non soffermarti su quello spettacolo raccapricciante.
"Aspetta un attimo." disse Jeff fermandosi e inginocchiandosi davanti al cadavere.
Lo vedesti staccare dalla cintura del poliziotto una pistola.
"Mi ero dimenticata questa, giusto per sicurezza." sussurrò Jeff girandosi e osservando l'arnese appena rubato.
Si avvicinò a te, prendendoti per il polso e ricominciando a correre.

L'assassino che ti aveva in scacco, correva davvero molto veloce, ti era difficile stare al passo, ma l'istinto di sopravvivenza, se pur in quel momento non ancora molto attivo, ti diede la forza di correre più velocemente di quanto tu realmente riuscissi.

Siete entrati nella reception, la sala più vicina alla porta d'uscita.
Notasti le telecamere che avrebbero ripreso la scena di un altro omicidio, infatti la signora alla reception appena vide Jeff e te scappare schiacciò immediatamente un pulsante che accese un allarme. Il killer imprecò e senza alcuna esitazione o preoccupazione sparò un colpo alla signora, la quale cadde istantaneamente a terra senza vita.
Hai sentito passi pesanti e veloci dirigersi nella vostra direzione, voci che dettavano comandi per la sicurezza e la riuscita dell'operazione, ma Jeff sembrava rimanere calmo, anzi, avresti giurato avesse un sorriso a trentadue denti per quello che avrebbe potuto realizzare, un raccapricciante e cruento bagno di sangue.                                                                     

Just A Toy. || Jeff The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora