I Got It!~Chapter twelve

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Il giorno dopo, quando Alyssa scese in Sala Grande per fare colazione, trovò i Malandrini e le ragazze che parlavano fitto fitto sottovoce, come se si stessero raccontando dei segreti.
Appena Al arrivò, tutti tacquero. La ragazza rimase colpita da ciò, quasi offesa, ma se la fece passare in fretta. Era troppo di buon umore per prendersela troppo. La serata con Remus era stata fantastica, finalmente si erano baciati e lei aveva assistito alla conferenza a cui desiderava tanto partecipare. Cosa poteva desiderare di piu? Oh, beh, a parte un fratello e dei migliori amici meno ficcanaso. Alla ragazza, infatti, non era passato inosservato il flebile bisbiglio che le era arrivato all'orecchio mentre entravano nella Stamberga, come era ben consapevole del fatto che James, poco dopo che lei era uscita, aveva preso "in prestito" il mantello dell'invisibilità. Come faceva a saperlo? Semplice, aveva piazzato l'anti-James-Potter in un punto nascosto della stanza e lo aveva modificato per fargli fare una serie di scatti fotografici che comprendevano tutta la stanza. Questi scatti poi sarebbero stati inviati alla sua collanina con specchietto nascosto in tempo reale, sul quale avrebbe potuto monitorare la situazione senza problemi.
Canticchiando Alyssa prese del pane e ci spalmò sopra un po' di marmellata ai frutti di bosco.
<Com'era ieri la conferenza, Jamie?>Gli chiese la sorella con fare fintamente disinteressato.
<Oh, lascia perdere, per Godric, mi sembravano tutti matti!> Esclamò lui con sguardo perso, per poi accorgersi dell'errore commesso un attimo dopo.
Tutti lo fulminarono con lo sguardo, come se volessero picchiarlo. Sirius non resistette alla tentazione.
Alyssa guardò malissimo tutti e puntando il coltello sporco di marmellata disse.
<Non vi chiederò cosa avete visto né cosa non abbiate visto, non mi interessa. Vi pensavo più maturi. Insomma, davvero poi pensavate che non me ne sarei accorta? Non sono nata ieri! E per Merlino, vivo con questi due!>Concluse Alyssa con uno sguardo da assatanata indicando James e Sirius, cosa che strappò una risatina mal trattenuta a Alice e Lily.
Alyssa non era veramente arrabbiata, solo leggermente infastidita. Se non fosse stato che era da sette anni che cercava di farli mettere insieme, Al avrebbe decisamente rovinato il primo appuntamento di Lily e James. Eh già, Lily aveva ceduto per esasperazione alle richieste di James di accompagnarlo ad Hogsmeade, la settimana seguente. Il gruppetto di amici tornò a scherzare, come normalmente, almeno finché non scese Remus. E ad Alyssa venne il panico. Come avrebbero dovuto salutarsi? Di certo non erano più semplici amici, ma non stavano neanche insieme. Doveva salutare il ragazzo come al solito? Oppure doveva abbracciarlo? E se avesse dovuto dargli un bacio sulla guancia?
Poi le venne in mente una prospettiva orribile. E se lui l'avesse semplicemente ignorata? E se per lui la serata precedente fosse stata solo una cosa senza valore? Alyssa entrò in iperventilazione e cominciò a torturare un povero tovagliolo di carta. Lily, seduta accanto a lei, notò il gesto dell'amica.
<Al, sta tranquilla, è evidente che gli piaci. Dopo ieri sera non ti potrà trattare come una semplice amica.>Le sussurrò l'amica, facendola rilassare.
<Buongiorno a tutti!>Esclamò Remus raggiante quando arrivò al tavolo. Prese posto vicino ad Alyssa, l'unico rimasto libero, poi prese del pane e una barretta di cioccolato.
Tutti continuavano a parlare, troppo presi da una conversazione di cui ad Alyssa non importava niente. Ci era rimasta male? Sì, decisamente. Si aspettava un buongiorno diverso da parte del ragazzo? Può darsi. In ogni caso questo era riuscito a toglierle il buonumore. Poco dopo sentì però la mano del ragazzo prenderle la sua, da sotto il tavolo, e intrecciare le dita con le sue. La ragazza guardò Remus sorpresa, decisamente confusa. Remus allora sorrise sotto i baffi, poi bevve un sorso del suo cappuccino. Poco dopo tutti si alzarono per andare a lezione. Alyssa e Remus sciolsero le mani e si diressero con gli altri a lezione di Difesa contro le Arti Oscure. Raggiunsero il loro compagni di casata e altri studenti di Corvonero del loro stesso anno.
Il professore era un tipo strano, interveniva solamente se qualcuno si faceva veramente molto male, ma per il resto era come assente. Ogni volta che c'era lezione accoppiava gli studenti e li faceva duellare fino alla sconfitta di uno dei due. Ad Alyssa quel giorno capitò Mary. La ragazza, poveretta, non voleva far male all'amica, provava ancora affetto per lei nonostante il suo orribile comportamento. L'altra, d'altro canto, sembrava più interessata a far soffrire  Alyssa in ogni modo possibile.
E quel giorno ci riuscì.
Le due si disposero l'una davanti all'altra sulla pedana sopraelevata al centro della classe e si misero in posizione da duello.
Prima che qualcuno potesse dare il via alla lotta, Mary gridò:
<LEGILIMENS!>

Buio, la voce di Mary mi riecheggia nella testa, sento una sensazione strana, come se qualcuno provasse a penetrarmi nella mente. Poi mi ricordo di quello che mi ha fatto quell'arpia, ma la distrazione è sufficiente per far indebolire le mie difese mentali. Sento un dolore tremendo alla testa, lancinante, come se qualcuno mi stesse infilando dei lunghi ed appuntiti spilli nel cervello.
Sento la presenza di Mary che mi guida tra i pensieri.
Vedo Villa Potter, una giornata soleggiata, due bambini che corrono nel prato. La bambina è scalza, indossa un leggerissimo vestitino bianco, i suoi capelli corvini sono sciolti e vengono continuamente spostati dal vento. La piccola ha due occhioni blu profondi come pozzi che si sono fissati sul bambino accanto a lei, il suo gemello, la persona a cui tiene di più al mondo. I due si prendono la mano e, ridacchiando, continuano a correre. Si fermano solo poco dopo, stanchi ma felici, le manine paffute ancora intrecciate.
<Me la fai una promessa Ali?>Le chiede il bambino.
<Certo Jay!>
<Promettimi che mi vorrai sempre bene>
La bambina gli sorride, annuisce e gli dà un bacio sulla guancia.
Una nuova fitta di dolore.
L'immagine diventa sfuocata e vengo trascinata, nonostante provi ad opporre resistenza, in un altro ricordo.
<James aspettami!> Grido al mio gemello, o almeno lo fa la mia interfaccia nel passato, ma lui è ormai troppo lontano per sentirmi. Siamo appena saliti sul mitico Hogwarts Express per la prima volta.
Non trovando James decido di cercare un posto a sedere in uno scompartimento. Nel primo che trovo, mi si presentano una ragazza simpaticissima con i capelli rossi ed un'altra ragazza con i capelli biondi, ci faccio subito amicizia.
Dolore. Devo riuscire a fermare Mary prima che arrivi al ricordo della scoperta. Devo fermarla, devo trovare un modo per farla smettere di frugare  nella mia mente, ma non ci riesco, mi conosce troppo bene. Devo svenire. Forse allora riuscirò a fermarla. Di colpo mi viene un'idea, un'idea geniale e assurda allo stesso tempo. Riprendo la consapevolezza dell'essere in piedi e di avere una bacchetta in mano. Con un terribile sforzo che mi toglie il fiato me la punto contro. Mary è quasi arrivata, manca solo l'ultima barriera mentale che ho eretto. Non esito oltre e urlo:
<CRUCIO>

Alyssa si accasciò a terra, mille lame immaginarie le trafissero il corpo, sprigionando in lei un dolore che non credeva fosse possibile esistere. Non riuscì più a ragionare, a capire cosa stesse succedendo intorno a lei. Vide soltanto, un attimo prima di svenire, che Mary dall'altra parte della stanza era in ginocchio, che gridava. Alyssa, nonostante il terribile dolore, riuscì a trovare la forza di sorridere. Mentre James la prendeva in braccio, sempre sorridendo, sussurrò:
<Ce l'ho fatta, non ha scoperto il segreto di Lunastorta.>
Poi, poco a poco, la ragazza perse i sensi, ben consapevole che tutto quel dolore era lenito dall'orgoglio di essere riuscita a far rimanere tale il più oscuro segreto di Remus.

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