Dreams are a dangerous thing~ Chapter seven

4.2K 239 25
                                    

Era già da un po' che Lily e Sirius se ne erano andati, e James stava dando i numeri.
<No, voi non capite, e se a lei piace Sirius?! Al, non potevi innamorarti tu di Sirius?!>
Remus si irrigidì al fianco del suo migliore amico.
<Oh, mio caro cervide cornuto, noi siamo già profondamente, incommensurabilmente, infinitamente innamorati> Disse Sirius con falso tono drammatico mentre si sedeva accanto all'interpellata. Alyssa sorrise e, allungando il braccio destro all'esterno e portandosi il dorso della mano sinistra sulla fronte, prese in giro il fratello.
<Oh, mio caro Felpato, se non ci fossi tu ad illuminarmi le giornate, da brava stellina splendente quale sei!> Tutti scoppiarono a ridere, alleggerendo l'aria tesa che si era creata.
Poco dopo arrivò Regulus, suscitando il malumore dei Malandrini e di quasi tutte le ragazze. Quasi, perché Alyssa e Regulus erano più o meno amici. Più o meno perchè una non voleva dare fastidio a Sirius, l'altro perché non voleva litigare di nuovo col fratello.
<Allora Potter, per quel lavoro?> Chiese Regulus ghignando.
<Facciamo oggi pomeriggio appena finiscono le lezioni? Ah, giusto, dimenticavo, HO PRESO ECCEZIONALE A STORIA DELLA MAGIA!> Alyssa balzò in piedi tutta contenta e andò ad abbracciare il ragazzo.
<Per Merlino, sono contento! Però potremmo dire che hai barato, con un insegnante come il tuo!> Sghignazzò lui, procurandosi uno scappellotto. Si salutarono e Alyssa tornò a sedersi.
<Che c'è?> Chiese quando vide che la fissavano tutti.
<Se ti serviva qualcuno che ti desse ripetizioni in quella materia potevo aiutarti io> Disse Remus con un tono di voce strano. Poi il ragazzo si accorse dello sbaglio e chiese.
<Perché non me lo hai chiesto? Ti avrei potuto aiutare.>
<Ma no, Regulus è molto simpatico con me. E poi mi fa bene frequentare persone diverse>Affermò Alyssa sicura.
Sirius non fiatava, James stava fulminando la sorella con lo sguardo e Remus stava troppo male per poter reagire all'affermazione della ragazza.
<Ragazzi si sta facendo tardi, ora devo andare a Divinazione>Disse Alyssa alzandosi. La ragazza si incamminò a fretta e furia verso l'uscita della Sala Grande, impaziente di mettersi al riparo dagli sguardi di disapprovazione che le stavano rifilando i suoi amici. Alyssa teneva a Regulus perché, nonostante tutto, era un bravo ragazzo a cui erano capitate cose orribili. Perché avrebbe dovuto odiarlo se non ne era capace? Soprattutto, perché avrebbe dovuto odiarlo se non gliene aveva mai dato motivo?
Finalmente la ragazza raggiunse l'aula di Divinazione, il luogo del castello che odiava di più. Non le piaceva quella costante atmosfera calda, l'odore di spezie e tè che la caratterizzavano. E odiava quella materia. Alyssa aveva scelto Divinazione al terzo anno, ma non perché le piacesse, anzi, ma perché l'aveva scelta Lily. Poi quell'anno Lily si rifiutò di portare avanti quella materia e lasciò le lezioni a metà anno, cogliendo Alyssa del tutto impreparata e costringendola a seguire quella materia per i restanti anni scolastici.
<Buongiorno ragazzi, oggi affronteremo il difficile argomento dell'oniromanzia. L'oniromanzia é l'arte divinatoria basata sui sogni. Oggi alcuni di voi mi faranno da cavie. Per esempio...>
Qui Alyssa pregò in tutte le lingue conosciute (e non) di non essere chiamata.
<Alyssa Potter, vieni tu!>
"E che ti pare?!" Si disse la ragazza nella mente.
Regulus la guardava e sghignazzava dall'altra parte della stanza, procurandosi un'occhiataccia.
La ragazza si alzò a malincuore e andò verso la professoressa.
<Accomodati qui cara.>
Un attimo.
La professoressa le stava indicando una tavola di legno. La ragazza inarcò le sopracciglia autoconvincendosi di aver capito male.
<Mi scusi?>
<Stenditi qui cara>
Tutta la classe esplose in risa incontrollate. La ragazza si stese sull'asse non prima di aver lanciato un avvertimento a Finn Storkings, un Serpeverde nemico di suo fratello:
<Storkings se mi guardi troppo a lungo, questa asse te la ficco lì dove non batte il sole, poi ti darò qualcosa per farti addormentare per vedere se sogni la tua guarigione!>
La ragazza era a disagio, gli occhi di tutti erano fissati su di lei e la professoressa le aveva sventolato qualcosa sotto il naso per farla addormentare.
Alyssa si sentì subito gli occhi pesanti, tanto che non riuscì a frenare l'improvvisa voglia di chiuderli e di addormentarsi.

Sento freddo e sento la pelle bagnata, non ho il coraggio di aprire gli occhi, ma la curiosità è troppo forte. Mi accorgo di essere stesa su del terriccio umido e di avere addosso solo una camiciola bianca. I capelli neri sono arruffati e corti, la pelle è più bianca del solito.
Mi alzo in piedi a fatica, mossa da una paura irrazionale e immotivata. Quando sono in piedi noto delle rocce ovali incastonate nel terreno e una densa nebbia bianca che avvolge il paesaggio circostante.
Mi avvicino alla prima roccia, desiderosa di scoprire dove mi trovi.
Sulla roccia sono incisi un nome e due date, una foto colorata spicca sopra di essi.
Un cimitero, ecco dove mi trovo.
Mille brividi gelidi partono dalle piante dei piedi e arrivano sino ai capelli.
Perché mi trovo qui?
Deve esserci un motivo. Mi guardo intorno, provo a fare mente locale, ma nulla, non riesco a trovare una singola ragione per la quale mi dovrei trovare in questo posto conciata in questa maniera. Decido di osservare tutto con più attenzione, non più animata da paura ma dall'adrenalina e l'innaturale attrazione che il luogo ha su di me.
Ho i piedi bagnati e sporchi per la terra, quindi deve aver piovuto da poco, abbastanza però da far salire la nebbia. Forse mi trovo ancora in Inghilterra. È possibile sognare cose di cui non si conosce la minima cosa?
Forse sì.
Cammino fino a che non mi sento stanca, poi mi fermo a riposare vicino ad una tomba. Ho camminato per ore, ma ancora non si vede la minima traccia di qualcosa che non sia una lapide. Osservo meglio la pietra tombale al mio fianco. È vecchia, logorata dal tempo. Le erbacce formano una specie di copertura su di essa, quindi le strappo per leggere il nome di colui che riposa qui. Quando ho finito ho le mani doloranti e graffiate, ma almeno posso soddisfare la mia curiosità.
Ho un colpo al cuore, il mondo comincia a girare. Compaiono istantaneamente le case, la strada, i lampioni. Io grido, grido talmente forte da sentir bruciare le corde vocali. Stringo forte i pugni e gli occhi, poi li riapro, pregando di aver letto male.
Grido di nuovo, piango, metto le mani nei capelli, non curante del sangue che ci cola per aver infilzato le unghie nei palmi.
James Potter e Lily Evans.

Di colpo Alyssa si tirò su a sedere, accerchiata da persone. Aveva il fiatone e le guance bagnate dalle lacrime. Poi ricordò tutto, l'oniromanzia.
Ma ciò non bastò a calmarla. Cercò una faccia familiare, ma non ne vide, neanche Regulus. Pochi secondi dopo entrarono nell'aula tutti e quattro i Malandrini, bianchi come cenci. Alyssa si gettò fra le braccia del fratello singhiozzando, stringendolo fortissimo. James era disorientato, sapeva solo che Regulus era piombato nell'aula durante la lezione della McGranitt e aveva detto che Alyssa stava male, e ciò gli era bastato per correre da lei. E ora la ritrovava bianca come un cencio e singhiozzante tra le braccia mentre mormorava cose a caso su cimiteri.
<Al, calmati, va tutto bene>
<NO CHE NON VA TUTTO BENE! Ti prego rimani qui, stai con me> La ragazza era sconvolta. Nonostante fosse una persona molto scettica, sentiva dentro di lei che quella vista in sogno non era altra cosa se non una visione, una predizione del futuro.
In quel momento arrivò la professoressa McGranitt, arrabbiatissima per l'interruzione della sua lezione, ma quando vide lo stato in cui si trovava Alyssa, rimase scioccata. Andò come un carro armato verso la professoressa di Divinazione e cominciò a litigare con lei circa le regole da seguire durante le ore di lezione. James prese in braccio la sorella, che continuava a piangere e a strillare appena lui si allontanava, e la portò nella sua stanza. La aiutò a mettersi il pigiama e si mise sotto le coperte insieme a lei, tenendola stretta e cullandola fino a che non si addormentò.
Quando James uscì dalla stanza trovò i Malandrini e Lily Evans ad aspettarlo in Sala Comune.
<Come sta?>Si informò subito Remus.
<Male, non l'ho mai vista così. Ora voglio solo trovare la professoressa e strangolarla. Che diavolo le ha fatto, per Godric?!> James era arrabbiatissimo e preoccupatissimo, gli altri non lo avevano mai visto così.
La verità è che Alyssa era il suo tutto, il suo punto di riferimento quando tutto andava male, come Sirius, e senza di lei a dargli forza non avrebbe mai saputo come andare avanti. Sirius capì che il ragazzo faceva sul serio quando aveva minacciato di strangolare l'insegnante e, per quanto volesse lasciarglielo fare, decise che avrebbe fatto meglio a fermarlo.
<Ramoso, andrà tutto bene, Alyssa è forte.>James si strofinò gli occhi, colto da un improvviso attacco di panico.
E se Alyssa fosse rimasta sotto shock tanto da impazzire?

Things Are ComplicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora