Everybody knew that James Potter was an only child~Chapter twenty two

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Harry si svegliò di soprassalto, sudaticcio e col fiato corto nel suo letto a Hogwarts. Era davvero confuso, tantissime domande gli affollavano la testa:
Chi era veramente la ragazza del suo sogno? Tutti sapevano che James Potter era figlio unico, figurarsi se poteva avere una sorella, e per di più gemella!
<Harry tutto bene?>Chiese Ron, seduto sul letto del migliore amico. Il rosso si era alzato per controllare il suo migliore amico, che come al solito sembrava avere un incubo. Era normale per Ron svegliarsi al minimo gemito di Harry nel sonno.
Il Potter era parecchio spaesato. Prese gli occhiali dal comodino e li inforcò sul naso, mettendo finalmente a fuoco la figura del Weasley.
<Non lo so, ho fatto un sogno stranissimo>
Il bambino sopravvissuto si portò una mano alla fronte, tastando la cicatrice. Formicolava, ma non gli faceva male, anzi, tutto il contrario. 
Non gli era mai successo prima.
<Dobbiamo andare dalla McGranitt, subito.>Il moro saltò giù dal letto e si infilò la divisa a tempo record, sotto lo sguardo sbalordito di Ron.
<Harry, miseriaccia, ma sei impazzito?! Dalla McGranitt, a quest'ora del mattino poi! Sono le 5.00!>
Se c'era una cosa che Ron odiava più dell'alzarsi presto,  era vedere la McGranitt di prima mattina.
Ma si sa che un buon amico è disposto a tutto, per cui, alzando gli occhi al cielo e sbadigliando, iniziò a vestirsi anche lui.
Quando Harry e Ron si presentarono alla sua porta, la McGranitt mise su il miglior cipiglio della storia, imbarazzata per essersi fatta beccare con la cuffietta da notte a fantasia scozzese.
<Ho bisogno di risposte.>
<Signor Potter, per quanto le sue apparizioni mattutine siano->
<Chi è Alyssa Potter?>
Minerva si bloccò.
<Come fa a sapere->
<Professoressa la prego! Ho avuto questo strano sogno, mi dica che non era reale.>La implorò il giovane mago.
La donna mormorò ai due ragazzi di aspettarla lì, chiuse la porta, si cambiò in fretta e accompagnò i due ragazzi nell'ufficio di Silente.
Mai avrebbe pensato di sentir nominare quel nome, soprattutto da Harry Potter.
Mentre camminava a passo spedito, precedendo i due Grifondoro, non riusciva a non torturarsi. Come mai Harry Potter si ricordava di lei? L'anziana insegnante sapeva che non c'era una spiegazione plausibile. Soltanto lei, Albus Silente e Hagrid conoscevano la verità, ed era più che certa che nessuno di loro tre avesse commesso errori quella notte di sedici anni prima.
Finalmente il trio arrivò all'ufficio del preside, ovviamente dopo aver sussurrato la parola d'ordine "Api Frizzole" al gargoyle. Minerva conosceva Albus Silente da tantissimi anni, ma ancora sbuffava ogni volta che scopriva che  la password era il nome di un dolce. Insomma, a Silente le Api Frizzole neanche piacevano!
Fece accomodare i due ragazzi sulle sedie davanti alla scrivania del preside e lei si sedette al suo posto. Sarebbe stata una lunga chiacchierata, e visto l'argomento trattato, lì avrebbero avuto più privacy e un pensatoio a portata di mano. Offrì come al solito dei biscotti ai due studenti, trovando una risposta positiva solo da Weasley, che fra uno sbadiglio e l'altro si lamentava della fame.
<Vedi Harry, devi sapere che Alyssa Potter era tua zia.>
I due migliori amici spalancarono la bocca, scambiandosi uno sguardo stupefatto. Ron non sapeva nulla del sogno di Harry, per cui si ritrovò completamente impreparato. Ma lo sguardo addolorato della McGranitt lo fermò dal fare domande. Si vedeva che la donna era perseguitata dai ricordi, i suoi occhi sembravano più stanchi del solito, la fronte più aggrottata e rugosa, gli angoli della bocca erano leggermente rivolti vero il basso.
<Era la sorella gemella di James, e Godric solo sa se non era ancora più combinaguai!>
La vecchia insegnante indicò un quadro nascosto nell'ombra, incorniciato da un semplice riquadro di legno.
Rappresentava una ragazza con i capelli neri come la pece, la pelle bianchissima e due occhi azzurri capaci di far impallidire il cielo.
Aveva un capello nero sul capo, che quasi si confondeva con la sua chioma. Il vestito, o quel poco che se ne vedeva, era nero con decorazioni argentate, in tinta con le collane che la giovane portava al collo.
Al ragazzo sopravvissuto ricordò tanto le copertine delle riviste babbane, sembrava quasi una modella in quella posa.
Guardando più attentamente, Harry si accorse che non era un dipinto, come tutti gli altri ritratti, ma una vera e propria foto.
<Quella è lei. Silente ha voluto onorare il suo ricordo così, non potendo fare altrimenti. Nessuno si ricorda di lei, o almeno lo credevo fino ad ora. Era una Grifondoro, la più coraggiosa di tutti. Sostenne tuo padre e Sirius quando morirono i tuoi nonni, fece da spia tra i Mangiamorte, si fece marchiare. Tutto per cercare di salvare i suoi amici.
Devi sapere che aveva avuto dei sogni premonitori durante il suo settimo anno qui ad Hogwarts, tutti riguardanti James e Lily.>
Harry era sempre più sconvolto. Stringeva con forza i braccioli della sedia, incredulo e spaventato. Tutto ciò che la McGranitt gli stava raccontando corrispondeva a ciò che aveva visto in sogno quella stessa notte.
<Tutte le notti, appena chiudeva gli occhi, vedeva sempre un cimitero e la tomba dei tuoi genitori, Harry.
Era spaventata. Lily Evans era la sua migliore amica e i Malandrini per lei erano come fratelli. Avrebbe fatto di tutto pur di non perderli, e lo fece. Era un'abile manifatturiera, sapeva creare delle macchine e dispositivi magnifici, e, purtroppo per noi insegnati, sempre funzionanti. Santo Godric, una volta inventò anche un anti-James Potter!> La donna ridacchiò al ricordo della sua alunna, cercando di non far scendere quelle lacrime che le appannavano la vista.
<Era la migliore in Trasfigurazione, devo ammettere. Mi colpirono parecchio il suo impegno e la sua serietà nella mia materia, soprattutto considerando il suo gruppo di amici. Sai, una volta, durante il terzo anno, mi fermò a fine lezione. Mi chiese come fare per diventare un animagus. Aveva visto i suoi migliori amici riuscirci e voleva farlo anche lei. Così le insegnai, in gran segreto. Si trasformò in una volpe. Aveva il manto rossiccio, gli occhi ambrati, la sua solita aria intelligente e buffa. Pensa che riuscì a mantenere il segreto fino al settimo anno. Ne mantenne molti, uno più oscuro dell'altro. Questo, comunque, le valse il soprannome di Amberclaw. Era a tutti gli effetti un membro dei Malandrini.>
Minerva sospirò, ricordando l'amarezza di quei tempi.
<Cosa le è successo?>Chiese Harry titubante.
<Quello che succede ai migliori, Potter. Fu uccisa, un anno prima della morte dei tuoi genitori. Aveva vent'anni.>La donna fece una breve pausa, dando qualche secondo al ragazzo per capire la situazione e per cercare di non far trasparire tutta la tristezza che ancora si portava addosso.
<Venite, credo che abbiate il diritto di conoscerla, visto il risvolto della situazione.>
Si spostarono verso il pensatoio e la McGranitt estrasse una boccetta di vetro da uno scaffale e la versò all'interno dell'oggetto magico, poi vi immersero tutti e tre il volto, venendo teletrasportati a tanti anni prima.

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