Remus e Peter accompagnarono James in dormitorio per calmarlo. Lily era rimasta scioccata dall'improvviso cambiamento di James per la preoccupazione per la sorella, e avrebbe giurato di aver visto delle lacrime scendere sulle sue guance mentre saliva le scale. Alice era dovuta rimanere in classe, ma Lily le aveva promesso che l'avrebbe informata su tutto ciò che era successo, così la ragazza salutò Sirius e tornò in aula.
Il giovane Black intanto era entrato nella stanza di Alyssa, aggirando l'incantesimo che non gli avrebbe permesso di entrare nei dormitori femminili.
Si sedette accanto a lei sul letto e provò un profondo senso di colpa.
Come era possibile che non fosse riuscito ad aiutare né Regulus né Alyssa?
Alyssa ormai per lui era come una sorella, proprio come James.
Era abituato a sentire la sua risata riecheggiare per la casa quando riusciva a mettere a segno uno scherzo, era abituato al suo essere sempre ottimista e piena di vita.
Sirius si era abituato al costante ticchettio che, nelle notti insonni, proveniva dalla porta chiusa della sua camera. Era abituato ad andare da lei in quelle notti e ad osservarla mentre lavorava al suo progetto, non capendoci nulla quando lei tentava di spiegargli le differenze tra i vari ingranaggi e viti. Era abituato a vederla sfrecciare sul manico di scopa solo per prendere un secondo prima di James il boccino. Era anche abituato a ridere per la reazione di James quando scopriva che Alyssa aveva potenziato la sua scopa per farla andare più veloce. Ma era anche abituato ad Alyssa che si addormentava con la faccia sul piatto la mattina, ad Alyssa che, in spiaggia, si stendeva sopra di lui perchè "Non puoi abbronzarti così tanto, e poi se il tuo corpo ha capacità abbronzanti nascoste, io non rimarrò un fantasma per tutta l'estate!". Era abituato a vederla arrossire per qualsiasi cosa, a vederla andare su tutte le furie con James e a farla ridere con le sue battutacce. Come era possibile che una persona così adesso si ritrovasse pallida, smunta e sembrasse senza vita?
Sirius le spostò dolcemente i capelli che le ricadevano sulla fronte dietro l'orecchio, chiedendosi cosa avesse fatto quella megera di Divinazione.
Cosa poteva averla spaventata tanto?
Sirius sospirò, poi si alzò in piedi ed uscì dalla stanza. Camminò attraverso il corridoio e prese la porta a sinistra, entrando prima nel dormitorio, poi nella sua stanza.
<Come sta?>Si informò subito James.
Sirius scosse la testa. James sospirò e decise si alzarsi.
<Qualcuno deve andare da lei. Io non ce la faccio a vederla così, deve essere uno di voi.>
<Io non ce la faccio Ramoso, proprio non riesco. Sembra un cadavere.>Disse Sirius con un sussurro.
Peter gli strinse una spalla.
<Rimango qui con voi. Dopo abbiamo le lezioni, dovremmo andare.>
Tutti rimasero un po' scioccati dalla malcelata noncuranza di Peter, ma solo per un momento. La situazione era troppo preoccupante per badare a queste cose.
<Vado io. Come dice Peter, abbiamo le lezioni dopo, ed io sono l'unico a cui verrebbero giustificate senza problemi le assenze. Andate.>
I ragazzi lo guardarono preoccupati ma il lupo li rassicurò con un sorriso.
Dopo che i tre se ne furono andati, Remus corse nei dormitori femminili e si sedette accanto ad Alyssa come aveva fatto Sirius poco tempo prima.
Il ragazzo era stanco, quella sera ci sarebbe stata la luna piena. Ma non gli importava. Gli importava solo che Alyssa stesse bene. In quel momento sarebbe potuto cadere il mondo e non gliene sarebbe importato. E quando se ne rese conto si sentì subito in colpa. Come poteva provare quelle cose per lei se avrebbe dovuto provarle solo per Mary? Se Mary fosse stata così male, lui si sarebbe sentito allo stesso modo?
E la risposta gli fu chiara.
No. Non avrebbe mai provato nulla di tutto ciò per lei, mai. Si sentì sollevato e colpevole allo stesso tempo. Remus capì che non poteva continuare la sua relazione con Mary e doveva dirglielo adesso, ma non poteva lasciare Alyssa da sola. La guardò con dolcezza, poi posò le sue labbra sulla sua fronte per un secondo. Poi andò a cercare la sua ragazza. Corse per tutto il castello e finalmente la trovò insieme agli altri davanti ad una serra.
<Remmy!>Esclamò lei.
<Mary possiamo parlare in privato?>
<Quello che devi dire a me puoi dirlo anche a loro amoruccio, lo sai.>
Remus sospirò di disgusto a sentire i soliti odiosi nomignoli che la ragazza gli aveva affibbiato.
<Va bene. Voglio rompere Mary. Io e te non siamo fatti per stare insieme e l'ho capito solo adesso. Mi dispiace dirtelo così, ma non ho trovato un altro modo.>Remus rimase in silenzio. I Malandrini lo fissavano sbalorditi ma fieri, le ragazze lo guardavano in diversi modi. Lily celava la felicità, almeno sarebbe stato felice. Alice invece era a metà fra il basito e il confuso. Mary invece si arrabbiò.
<Io...io ti sono stata accanto per tutti questi anni e tu...È per Alyssa vero? Quella troietta non riesce a farsi gli affaracci suoi. E tu, da quanto ci vai a letto?!>
E, per la prima volta in sette anni, Remus si arrabbiò come non mai.
<Non ti azzardare mai più Mary. Mai più. Dovresti vergognarti. Lei sta male e tu la insulti. E poi io non ti ho mai tradito, sei solo tu che non vuoi aprire gli occhi. Cresci un po' Mary.>
Detto questo, Remus se ne tornò ai dormitori al capezzale di Alyssa, asettando che si svegliasse.
Tutti erano rimasti sconvolti alla vista di Remus così arrabbiato, ma dovettero concordare sul fatto che se non avesse rimesso al suo posto quella ragazza, ci avrebbero pensato James o Sirius in maniera assai più rude, soprattutto in quel momento.
Intanto Alyssa si stava svegliando, ancora turbata dall'incubo precedente.
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Things Are Complicated
FanfictionLa storia di Alyssa, la sorella gemella di James, e dei Malandrini.