Capitolo 2: Mutazione Genetica

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Tutti coloro che si erano sottoposti al test erano stati dimessi. Il Bunker era ritornato ad essere un laboratorio e non più un ospedale. Spencer stava riponendo negli armadietti bende, aghi e flebo che fino a qualche giorno prima erano stati utilizzati per inoculare il siero alle persone. Era stanco e le ultime settimane erano state molto dure per lui.

I pazienti erano tornati a casa, accolti festosamente nelle loro città e dalle loro famiglie. Le case farmaceutiche produssero milioni di dosi ed i macchinari lavorarono incessantemente di giorno e di notte. I reporter erano sempre sul pezzo e nelle trasmissioni televisive era un alternarsi di medici e scienziati che spiegano le fasi della somministrazione e, punto per punto, l'evolversi del cambiamento nelle persone vaccinate. Non si parlò di altro per mesi. Era un successo. L'alba di una nuova vita.

"Dobbiamo sospendere la vaccinazione" un affannato Byron era in teleconferenza con i Quattro Potenti. "Le persone stanno cambiando geneticamente...in peggio". Si torturò la cravatta mentre raccontava l'accaduto.

"Professore, non perda tempo con gli indovinelli. Parli!". La voce stridula del Potente dell'Est arrivò tagliente come una lama. "Ho un rapporto del Sovraintendente del Distretto di Rora nel Continente Est, il quale mi informa che Andrei Razcu, un suo concittadino, è riuscito a spaccare una lastra di marmo con una sola mano, mentre la sua giovane moglie Ioana sarebbe in grado di correre così velocemente da non riuscire a vederla ad occhio nudo. C'è un altro problema, devono essere costantemente sottoposti a trasfusioni di sangue a causa della preoccupante forma di anemia che li sta colpendo" spiegò concitatamente.

"E lei professore vorrebbe che noi interrompessimo la sperimentazione per due persone?" gracchiò il Potente dell'Ovest. "E' pazzo o cosa? Immagina quanti milioni di iota dovremmo sborsare per risarcire i danni alle Case farmaceutiche?" aggiunse il Potente del Sud. "Non sono solo i coniugi Razcu. Si stanno modificando i DNA di tutti quelli a cui abbiamo iniettato il vaccino. Solo che" proseguì Byron "i Razcu mi preoccupano più degli altri in quanto entrambi, per errore, sono stati sottoposti al trattamento. Potrebbero procreare e non sappiamo cosa potrebbe accadere al nascituro". Era angosciato e trafelato. "La colpa allora è sua. Non doveva inoculare il siero a persone in qualche modo legate tra di loro. La questione è chiusa. Non bloccheremo la produzione". Il Potente del Nord troncò in questo modo la discussione. L'anziano scienziato non poté fare a meno di abbassare la testa con fare sconsolato. Non poteva mettersi contro di loro. Avevano nelle mani il destino dell'intero Pianeta. Era inutile continuare a battersi visto che avevano già preso una decisione.

"Devo chiamare Spencer". Nella testa del professore questa idea frullava come un tormentone. Spencer era stato l'unico a vedere qualcosa in alcuni soggetti durante il test. Gliene aveva parlato, ma lui era troppo preso per dargli retta. Inoltre era stato l'unico a contrastarlo ed a chiedergli di prendere tempo, al contrario degli altri suoi assistenti.

"Spencer, sono Byron, ho bisogno di vederla il prima possibile" sussurrò per timore di essere ascoltato da altri. Ormai non si fidava più di nessuno. "Professore cosa sta succedendo. E' per il vaccino?" dall'altro capo del telefono nessuna risposta. "D'accordo domani verrò al laboratorio"

La persona che Spencer si trovò davanti non assomigliava neppure lontanamente al professore: gli occhi spenti, le occhiaie che facevano intendere che non dormiva da giorni, spettinato e trasandato. Era così diverso dallo scienziato sempre perfetto ed impeccabile. Sulla scrivania giacevano migliaia di rapporti provenienti da vari Distretti con la scritta Top Secret. Qualcosa era andato storto almeno nel 80% dei casi a giudicare dalla pila di fogli.

"Sono impazziti, devono fermarsi. Vogliono trasformare le persone in zombie?" Spencer gridò esasperato "Non possono proseguire, professore!" ribadì il giovane assistente. "Ho provato, ma non hanno sentito ragioni. Mi fido di lei Spencer. Noi dobbiamo avere un piano B".

"Ma cosa possiamo fare noi due da soli, professore? E' impossibile, noi contro il resto del mondo?" borbottò sconfortato. " Se quello che c'è scritto in quei rapporti è vero anche solo per metà dobbiamo trovare una soluzione e non farci trovare impreparati. Possiamo farcela. Lei ha visto i primi segnali della mutazione, perciò mettiamoci al lavoro. Forza!" lo esortò lo scienziato.

"D'accordo professore, mettiamoci all'opera e mi spieghi il suo piano B"

Angolo autrice: Gli Iota sono una cryptovaluta. Indizio: tenete a mente i coniugi Razcu del Distretto di Rora. Questa località è vicina a Sighisoara, il paese natale del famosissimo Conte Dra....(non svelo di più)

PROGETTO MAYADove le storie prendono vita. Scoprilo ora