Capitolo 14: Addio

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Era trascorso più di un mese da quando i regnanti si erano sottoposti all'esperimento. Il Re e la Regina stavano migliorando, gli effetti del primo siero, l'Elpida erano stati debellati e le trasfusioni giornaliere erano diventate un pallido ricordo. Ioana si sentiva libera ma il suo cuore era devastato dal dolore. Nonostante i vari tentativi suo figlio Viktor non si era trasformato. Il vaccino non aveva subito effetto su di lui. "Ioana, lo abbiamo sempre saputo che nostro figlio era diverso da noi e da tutti i Potenziati". Il re si lasciò andare stancamente sul letto, le mani tra i capelli. "Andrei quando ti ho seguito nel Bunker per fare da cavia non sapevo di essere incinta, lo sai. Non avrei messo in pericolo la vita del bambino consapevolmente". Calde lacrime le rigavano il bellissimo volto. La regina si dava la colpa di quanto stava accadendo a suo figlio. Quasi tutti i Potenziati erano stati vaccinati e la popolazione stava tornando alla normalità. Gli esperimenti sul clima fatti dall'assistente di Byron stavano procedendo bene. Se non fosse stato per il problema del loro figlio i coniugi Razcu avrebbero toccato il cielo con un dito.

"Madre dobbiamo parlare" sussurrò Viktor alla regina. "Sappiamo entrambi che non sarò mai un uomo normale, resterò un Potenziato per sempre. L'Elpida scorre nelle mie vene, sono nato con il siero dentro di me". Il cuore di Ioana batteva all'impazzata e suo figlio lo sentiva benissimo, stava soffrendo anche lui. Non avrebbe chiesto la mano di Maya al professore. Non l'avrebbe costretta a vivere con lui...con il mostro. Era stato molto difficile resistere in tutti quei mesi all'impulso di morderla. All'inizio non lo aveva fatto per paura che l'antivaccino presente in Maya potesse uccidelo, ma poi, con il passare del tempo non aveva più pensato a tutto ciò. Aveva deciso di non farlo perchè stava aspettando che il professore trovasse la soluzione e lui diventasse un uomo e smettesse di essere un succhiasangue. Gli era pesato però nutrirsi di altre persone. Era il profumo di lei che inondava le sue narici, sapeva di miele e cannella. Da quando c'era lei al castello, tutte le persone erano diventate improvvisamente asettiche. Si era perciò forzato a bere da altri. Ma ora la triste verità era venuta a galla. Si era innamorato, non poteva più nasconderlo, quella ragazzina aveva sconvolto il suo mondo.

"Madre, non permetterò che Maya sia infelice con me. Domani partirò. Quando non mi vedrà tornare sicuramente andrà via insieme al professore, a Spencer e Freddie. In fin dei conti loro sono sempre stati la sua famiglia". La regina fu spiazzata, suo figlio era cambiato. Il vaccino non aveva fatto effetto, ma quella giovane aveva mutato il cuore di suo figlio da sempre freddo ed inflessibile. "Con il tempo riusciremo a fare qualcosa. Il professore non si è arreso, proprio stamattina ha detto a tuo padre che lui continuerà a sperimentare con te nuove sostanze" sussurrò in lacrime Ioana. "Madre non capisci, non posso più resistere al fianco di Maya. Io voglio che lei sia mia, la desidera ogni fibbra del mio corpo. Sento il suo profumo invadermi, il suo sangue mi inebria. Byron troverà qualcuno degno di lei e soprattutto migliore di me. La proteggerò sempre ma a distanza, senza farmi vedere. Sarò per sempre la sua ombra".

"Ma Viktor non puoi...non puoi vivere così. Soffrirai tutte le pene del mondo. Vuoi restarle accanto senza che lei lo sappia per tutta la vita? Sei impazzito?" gridò forse per la prima volta in tutta la sua vita la regina. "Io non voglio altra donna che non sia lei" rispose il principe chiudendosi la porta della camera di sua madre dietro di se.

Viktor era riuscito a non incontrare Maya, sapeva dai domestici di palazzo che lo stava cercando per l'intera reggia. Non poteva stare con lei, non sarebbe riuscito ad andare via. Il pensiero di allontanarsi da lei lo stava già distruggendo, ma si ripeteva nella testa che era per il suo bene che lo stava facendo. Se ne sarebbe andato via all'alba mentre tutti dormivano, come un ladro.

Entrò nella sua stanza per l'ultima volta. Maya si era addormentata, un piccola lacrima solcava il suo volto. Indossava una sua camicia, ricordava benissimo quando l'aveva costretta ad indossare solo quella per umiliarla davanti ai servitori così come lei lo aveva umiliato davanti ai suoi soldati. Lo aveva fatto per sentire il suo odore addosso! Aveva lanciato il cuscino di lui contro il muro. Significava che era arrabbiata perchè non si era fatto vivo per tutto il giorno. Le sfiorò delicatamente una ciocca di capelli, fece un profondo respiro, voleva che il suo profumo restasse impresso a lungo nei polmoni.

"Piccola mia, una parte di me sta morendo, ma sono sicuro che avrai un futuro migliore di quello che io potrei mai darti"

Uscì velocemente senza voltarsi indietro un'ultima volta a guardarla. Se lo avesse fatto il suo cuore sarebbe esploso in mille pezzi. Il cielo era stellato. Era bello vedere di nuovo gli astri illuminare la notte. Alzò gli occhi e vide il volto di Maya brillare in mezzo alla vota stellata. Sorrise ed al vento sussurrò...

"Addio amore mio"



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