Capitolo 7: Viktor

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"Inutili. Sono circondato da esseri inutili. Altro che Potenziati! Avete le stesse capacità di un bambino". Le grida si udivano per tutto il palazzo. Batté il pugno sulla scrivania intarsiata ed il legno di massello si scheggiò. I due uomini davanti a lui ebbero un brivido e sussultarono. Erano certi che li avrebbe fatti a pezzi di lì a pochi secondi. Avevano fallito ed il  loro Prințul non li avrebbe certamente risparmiati. Fu rapidissimo, li prese per il collo e li scaraventò verso il lato opposto del suo studio. 

"Viktor fermati". Una voce imperiosa lo bloccò prima che potesse finire il suo lavoro. "Madre, che ci fai qui?" chiese il giovane alla donna appena entrata. 

Ioana Razcu era di una bellezza impressionante. I lunghi e morbidi capelli erano raccolti in un elaborato chignon. Aveva gli stessi occhi di suo figlio. Indossava uno splendido abito di chiffon turchese che metteva in risalto la sua pelle diafana.  Legata al sottile collo, una striscia di raso dello stesso colore dell'abito, con un antico cammeo di agata blu raffigurante una giovane mamma con un bimbo in braccio. 

"Io e tuo padre non ti abbiamo insegnato questo Viktor". La voce delicata ma al contempo autoritaria, non lasciava spazio alle repliche. Il giovane Prințul fece cenno ai due di uscire dal suo studio. Se ne andarono velocemente. Se erano vivi lo dovevano alla loro Regina. 

"Viktor che cosa succede?" chiese Ioana rivolta a suo figlio.

"Madre, i miei informatori hanno riferito che il professor Byron ed un suo assistente hanno sintetizzato il siero in grado di distruggerci. Ho sguinzagliato i miei uomini per tutto il pianeta per cercarli, ma sono degli inetti. Non sono riusciti a trovarlo". Ebbe un moto di stizza.

"Viktor, se quel laboratorio venne chiamato Bunker, ci sarà stato un motivo. Era inaccessibile, c'era una foresta con alberi secolari a circondarlo. Quando io e tuo padre entrammo lì dentro per sottoporci alla sperimentazione, mi ricordo che dovemmo anche attraversare un ruscello prima di accedervi. L'acqua serviva a far perdere le nostre tracce qualora qualcuno avesse tentato di rintracciarci. Non è semplice come credi". Gli occhi della Regina erano umidi, rivivere tutto quello che era accaduto nel Bunker la stava spiazzando. 

Lei ed Andrei, suo marito, erano sposati da poco. Vivevano a Rora, un piccolo sobborgo di Sighisoara, erano semplici contadini. I raccolti scarseggiavano. Ogni anno andava sempre peggio a causa del clima. In paese era arrivata la notizia che servivano delle persone, uomini e donne, per sottoporsi a dei test per sperimentare un nuovo farmaco per potenziare gli esseri umani. Andrei volle iscriversi subito, era convinto che dopo quello, gli scienziati avrebbero ideato qualcosa anche per la Terra. Ioana si disperò. Erano sposati da cinque mesi e non voleva lasciare andare il marito. Ci pensò a lungo poi si iscrisse anche lei tra le cosiddette "cavie". Non l'avrebbero presa sapendo che erano una coppia, perciò dichiarò di essere nubile. Quando Andrei la vide nei corridoi del Bunker scoppiò a piangere, era colpa sua se Ioana aveva deciso di intraprendere questa pazzia. Non dissero nulla, in fin dei conti la sperimentazione procedeva bene e loro non avevano avuto effetti collaterali. Lui si sentiva in qualche modo più forte, ma era sicuramente l'effetto della cura. In fin dei conti erano lì per potenziare le loro capacità. Ioana restò incinta, voleva dirlo allo staff ed interrompere l'inoculazione del siero in sua moglie. Ma quando si erano decisi a parlare, il professore annunciò loro che da lì a pochi giorni sarebbero tutti tornati a casa. Ioana stava benissimo e sicuramente il bambino non aveva subito danni. 

Erano rientrati, il paese era in festa e li accolsero come degli eroi. La gravidanza di Ioana fu senza sintomi ed il bambino nacque senza problemi. Era sanissimo, bellissimo e molto intelligente. Gli anni trascorsero tranquillamente per i coniugi Razcu, non così per gli altri Potenziati. Gli uomini e le donne dell'esperimento non riuscivano a procreare, Ioana ne rimase sconvolta. Lei ed Andrei decisero di non far trapelare la notizia, era meglio che nessuno sapesse che lei era già incinta mentre si trovava nel Bunker. I Potenziati presero il potere, gli umani ridotti in schiavitù. Andrei e Ioana erano costretti a continue trasfusioni di sangue. Potenziare il loro fisico, aveva prodotto una perenne anemia. Gli altri avevano iniziato a "cibarsi" di sangue umano, loro no. Certamente il sangue animale non produceva lo stesso effetto ma andava bene così. Furono istituite delle fattorie. Gli uomini trattati come bestie e costretti ad alimentare i loro aguzzini. Il mondo era nel caos. Essendo gli unici Potenziati riusciti a procreare, ben presto furono eletti Re e Regina del Nuovo Mondo. Per Ioana ed Andrei fu difficilissimo, ma accettarono, non sopportavano vedere gli uomini ridotti a vivere come animali. Viktor invece si trovò a suo agio nel suo ruolo di Prințul . Era molto forte, veloce, il suo DNA non era stato modificato. Lui era nato così. 

Da quando i suoi informatori avevano scoperto che Byron stava elaborando un siero per debellarli tutti, aveva cercato in ogni modo di scoprire il posto in cui si era nascosto. Era stato il suo pensiero fisso per anni. Andrei e Ioana al contrario speravano in un qualcosa che potesse "curare" i Potenziati. 

"Credo di aver capito il luogo in cui hanno costruito il Bunker" spiegò Viktor ai suoi uomini srotolando una mappa. "Dovrebbe essere quì" aggiunse indicando un punto preciso. Le indicazioni, fornite involontariamente dalla regina erano state utili.

"Ti troverò, professore e spazzerò via te ed il tuo laboratorio" concluse ripiegando la mappa.

Angolo autrice: per il personaggio di ViKtor avevo inizialmente pensato a Ian Somerhalder (Damon di Vampire Diaries).

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