Capitolo 18: Ti prego non morire

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"Buongiorno amore" Erano trascorsi due mesi da quando erano tornati a vivere al castello. Viktor ogni mattina la svegliava con queste due semplici parole che le facevano battere il cuore all'impazzata. Sul comodino l'immancabile vassoio con una tazza di caffè nero fumante ed una rosa rossa. Era felice e tutto era perfetto. Suo nonno si stava abituando a vedere il Principe al fianco della nipote e stava quasi affezionandosi a lui. Il quasi era d'obbligo visto che temeva comunque per la salute fisica della ragazza. Sapeva che Viktor beveva il sangue di Maya ed aveva paura che lei si indebolisse e potesse ammalarsi, se non morire. Però lei sembrava in salute, anzi ogni giorno diventava ancora più bella. Anche se aveva notato qualcosa di strano da qualche giorno. Mangiava di meno ed in qualche occasione si era rifiutata di assaggiare dei dolci portati a tavola. Cosa questa molto insolita. 

"Maya, sono preoccupato, cosa ti succede? Viktor sta esagerando? Stai perdendo troppo sangue? Vuoi fare delle analisi?". 

Il professore la subissò di domande, era spaventato e si vedeva. "Nonno, sto bene, Viktor non mi prosciuga" scherzò lei per rasserenare il clima. "Anzi passa sempre più tempo tra un morso e l'altro" ribadì mettendo l'accento sulla parola morso. Voleva tranquillizzarlo. "Il fatto è che mangio poco perché da un paio di giorni non mi sento molto bene e mi assalgono delle nausee terribili" fece l'occhiolino allo scienziato sperando che lui capisse. E fu così. Un largo sorriso gli illuminò il viso. "Sei incinta?" cominciò a saltare lungo il corridoio della reggia. "Se lo dici a qualcuno nonno ti uccido. Meno che mai a Viktor. D'accordo?" Scoppiò in una risata fragorosa quando vide Byron farsi il segno della croce sulle labbra per indicare che non avrebbe proferito parola. In realtà Maya voleva aspettare ancora qualche giorno prima di rivelare a Viktor ed al resto della famiglia che era incinta. Voleva esserne certa al cento per cento. Viktor sarebbe impazzito per la felicità , ne era sicura.

Erano tutti insieme a tavola. Erano passati un paio di paio di giorni dalla conversazione che aveva avuto con suo nonno. L'atmosfera era serena. Spencer stava aggiornando tutti riguardo agli ultimi sviluppi sugli esperimenti che stava effettuando ed tutti tirarono un sospiro di sollievo sentendo che l'aria irrespirabile ed le temperature asfissianti erano ormai quasi un ricordo. Per fortuna la natura stava riappropriandosi di quanto le era stato tolto.  "Sono lieta di sentire tante belle notizie Spencer. Anche io ne ho una altrettanto bella". Tutti la fissarono con aria interrogativa. "Sai Viktor, tu" fece una pausa di qualche secondo e notò che Viktor aveva quasi smesso di respirare "presto, molto presto,  ti dovrai occupare non solo di me ma anche". Non riuscì a proseguire visto che si era alzato dalla sedia, l'aveva presa in braccio come fosse una sposa e la stava riempiendo di baci. Dio che figuraccia pensò Maya vedendo gli sguardi di tutti fissi su di lei. Il re l'abbracciò come fosse una figlia mentre calde lacrime rigavano il bellissimo volto della regina, Spencer e Freddy le si avvicinarono e cominciarono a fare anche qualche battuta. Tipico di quei due, mai una volta seri. 

"Ci pensi tra qualche mese avremo una splendida bimba o bimbo. Dovrai dividere il letto e la tua donna con tuo figlio" lo stuzzicò Maya. Sapeva quanto lui fosse protettivo e possessivo nei suoi riguardi e questo era un lato del suo carattere che adorava perché la faceva sentire al sicuro. "Nessun problema, dormirò in mezzo tra il mio splendido amore ed il mio meraviglioso angioletto". Le accarezzò i lunghi capelli e la baciò. Era un bacio pieno d'amore, passione e complicità. "Viktor" esordì cercando di far rientrare ossigeno nei polmoni "vorrei sapere se stai bene. Ho notato che non ti stai nutrendo quasi più. Non puoi farlo ti ammalerai". Maya era davvero molto preoccupata. "Ma se mangio come un bue" le sorrise e le mise una mano sulla pancia ancora piatta. "Sai a cosa mi riferisco. Sono giorni che non mi mordi e può diventare pericoloso per te". Viktor la prese in giro e le disse che se le mancavano tanto i suoi morsi poteva rimediare e fece scivolare pericolosamente la sua mano verso la sua calda intimità. Non c'era nulla da fare con lui, non si riusciva mai a fare un discorso serio. "E' vero" aggiunse "che inizialmente mi sono trattenuto per non farti del male, però adesso non ne sento più tanto il bisogno. E' come se la sete si stesse placando. Sarà la vicinanza tua e di nostro figlio". Maya gli disse che avrebbe voluto che facesse dei test tanto per stare tranquilli.  

"Quanto sei testardo, ti dico che non stai bene, si vede lontano un miglio anche se cerchi di nasconderlo". Stavano discutendo da mezz'ora, Maya voleva che lui andasse al laboratorio e facesse delle analisi. Avevano passato la notte abbracciati e facendo l'amore e come al solito era stato meraviglioso. L'aveva morsa con una dolcezza e delicatezza tale che quasi non aveva sentito nulla. Forse accadeva perché in genere il morso di Viktor coincideva con il suo orgasmo. Ma dopo poco l'aveva visto diventare pallido e tenersi la testa. E' un semplice capogiro aveva provato a dire, ma un vampiro che soffre di vertigini era una sciocchezza colossale. 

"D'accordo vado a farmi punzecchiare da tuo nonno" le disse arrendendosi davanti alle lacrime che solcavano il volto impaurito di Maya. Si alzò dal letto. Tutto accadde in pochi secondi. Viktor cadde rovinosamente al suolo, gli occhi spenti, il viso bianco come un fantasma. Il re e la regina accorsero in camera da letto sentendo le grida disperate di Maya, mentre Freddy e Spencer lo portarono immediatamente in laboratorio. Byron gli prelevò il sangue per cercare di capire cosa fosse successo. 

Erano trascorsi due giorni, Viktor non aveva ancora ripreso conoscenza. Maya non si era allontanata un solo istante da lui anche se la regina le aveva spiegato che doveva riposare e doveva farlo per il bambino. 

Un lungo singhiozzo le attanagliò la gola e le spezzò il respiro. Si accasciò sul corpo immobile del suo amato uomo continuando a sussuragli nell'orecchio di aprire gli occhi.

"Viktor io ti amo. Ti prego non morire, io non posso vivere senza di te"

Nota autrice: Suspenceeee... Lo so, ha fatto venire un poco di angst anche a me mentre lo scrivevo ;) 

PROGETTO MAYADove le storie prendono vita. Scoprilo ora