il ballo

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Rinald e Mary sapevano che i rispettivi fratelli si sarebbero trovati bene fra loro. Erano molto simili, entrambi avevano un passato da dimenticare e vivevano per una sola cosa: la musica.
Ermal suonava la chitarra e il pianoforte in modo magistrale e sognava di diventare cantante un giorno. Peccato che fosse molto timido e non se la sentiva di cantare in pubblico, quindi tormentava il fratello minore con le sue canzoni ogni singolo giorno.
Fabrizio viveva con la chitarra incollata al petto e i fogli degli spartiti sparsi sul letto e nel piccolo salotto a lui riservato vicino alla camera da letto. Adorava comporre, ma la scarsa fiducia nella bellezza della sua voce lo portava a chiudersi in quelle quattro mura e suonare con convinzione solo per pochi eletti e la sorella minore era fra questi.
Dopo quel saluto formale non riuscirono a rimanere lontani per più di trenta secondi. Passarono tutta la serata insieme, discutendo delle loro passioni e degli hobby più disparati.
"Sul serio mi stai dicendo che tifi Napoli? Uno che viene da Bari e tifa Napoli... questa è bella" disse Fabrizio guardando Ermal attraverso le fessure della maschera.
"Perché è vietato? Tu sei di Roma e tifi Frosinone, non credere che sia normale... il Frosinone a momenti non lo tifano neppure nella città d'origine."
"Ma statte zitto per favore!"disse scoppiando a ridere.
Ermal lo guardò fingendosi offeso:"Ma non è giusto! Tu puoi prendermi per il culo e io no!"
*Vedessi come vorrei prenderti Ermal ti spaventeresti* penso Fabrizio.
L'altro continuava a fissargli le labbra, voleva sentirle su di sé, in ogni angolo del suo corpo. Si pentì di questo pensiero, dopotutto non sarebbe mai stato alla sua altezza, al massimo avrebbe potuto essere il suo maggiordomo, ma mai il suo ragazzo.
Fabrizio lo guardò e si perse in quegli occhi scuri in cui vedeva il cielo più limpido del mondo. Voleva accarezzarlo e sentirlo sotto la sua pelle. Voleva sapere come era quella pelle diafana sotto le sue dita e assaporare ogni centimetro di quel fantastico corpo sotto le sue labbra.
Lo voleva.
"Ermal vorres..."
"Fabrizio tesoro guarda chi ho qui per te" disse la madre raggiungendoli al tavolo al quale erano seduti da circa due ore.
Fabrizio guardò Ermal scusandosi con gli occhi e poi si rivolse alla madre:"Mamma ciao, volevo presentarti..."
"Dopo caro, ti presento...come hai detto che ti chiami cara?"
"Lucia"rispose la ragazza in parte alla madre. Ermal la guardò e non potè che essere geloso di quella ragazza dalla pelle ambrata, dagli occhi verdi e dai capelli biondi come spighe al vento. Voleva che si allontanasse dal suo Fabrizio immediatamente.
"Si giusto, Lucia...allora caro le concedi un ballo? È la ragazza più bella della città suvvia, non la far aspettare"
"Mamma veramente io..."
"Dopo caro. Prima il dovere, poi parlerò con il tuo amico...ah aspetta, ma sei Ermal!"
"Salve signora Mobrici." Fabrizio guardò Ermal e mimò un"ma vi conoscete" con le labbra carnose e Ermal annuì abbrassando lo sguardo per evitare di avere la tentazione di baciarlo.
La madre fece alzare Fabrizio dalla sedia e lo spinse verso la ragazza, che lo prese per mano e lo portò in pista, dove ballarono un lento guardandosi complici e sfiorandosi di tanto in tanto. Ridevano e questo fu un colpo allo stomaco per Ermal.
La madre di Fabrizio se ne accorse:"Ermal, ti senti poco bene?"
"Mi scusi signora, credo di aver avuto un calo di zuccheri-rispose mangiando una caramella che aveva in tasca- ma suo figlio conosceva già la ragazza?"
"Si erano compagni di scuola. Stanno bene insieme eh?"
"Moltissimo signora..."
"Sai mio figlio è solo da così tanto tempo. Si merita qualcuno con cui essere felice."
Ermal quasi si strozzò con il dolce quando vide Fabrizio baciare sulla guancia la ragazza.
La madre gioì alla vista dei due, mentre Ermal dovette allontanarsi con la scusa di dover andare in bagno.
Fabrizio restò in pista con la ragazza sino alla fine della canzone parlando:"Allora lo capisci perché tra noi non può funzionare?"
"Si era capito da come lo guardavi caro Fabri"
E lui le diede un bacio scusandosi e ridendo tornò dalla madre con la ragazza a braccetto. Non trovò più il ragazzo e capì immediatamente.
"Mamma dove è Ermal?"
"È andato in bagno...ditemi devo annunciare il fidanza...ma Fabrizio dove stai andando?"
Ma lui era già lontano.
Andò nel locale preposito ai servizi, ma non lo trovò. Si accorse di Rinald e Mary abbracciati lì vicino e chiese in preda al panico:"Dove è Ermal?"
"Non è con te?" chiese Rinald.
"No."
Lo cercarono per tutto il giardino non trovandolo, fino a quando Fabrizio non si accorse di una figura vicino al lago.
Si avvicinò lentamente e si mise dietro di lui...
"Ermal..."
"Torna da lei e lasciami in pace" disse l'altro gettando la maschera.
"Mai- rispose Fabrizio togliendosi la sua- girati... voglio vederti."
Si voltò e vide le lacrime su quel bel viso che avrebbe voluto baciare. Si avvicinò lentamente accarezzando le guance del ragazzo per togliergli le lacrime e poi non resistette più alla sua natura e al suo cuore.

Il ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora