all'ombra del Colosseo

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Il treno, per loro fortuna, non era in ritardo. Salirono a bordo sedendosi vicini e tenendosi per mano. Le ragazze lo guardavano allibite, pensando a quanta sfiga ci dovesse essere in questo mondo perché due come loro fossero gay.
Ermal se ne accorse e sorrise rivolto a Fabrizio, che capì il messaggio e allora rincarò la dose, baciando il compagno sulla guancia e sentendo le ragazze sospirare.
Ermal era seduto vicino al finestrino, con un braccio del romano intorno alle sue spalle, e guardava estasiato il paesaggio circostante. Sin da bambino adorava ammirare i prati in fiore e gli alberi scorrere davanti a sé mentre viaggiava, gli dava un senso di pace e tranquillità.
Guardò la mano del compagno e si accorse di un nuovo tatuaggio, che due anni prima non c'era.
"Cosa significa?"
"Cosa?"
"Questo"disse indicando un fiore sul polso sinistro del romano.
"Ah quello...è una storia lunga."
"Abbiamo ancora due ore abbondanti racconta."
"Quando ero piccolo andavo spesso a trovare i miei nonni, che abitavano ad alcuni minuti dalla casa dei miei genitori. Mio nonno era la mia roccia, mi raccontava sempre storie sulla sua gioventù e mi aveva trasmesso tante passioni. Quando avevo quattordici anni è morto e da allora sento un vuoto dentro di me. Questo fiore rappresenta una delle tante tipologie che abbondavano nel suo giardino e essermelo tatuato per me è come averlo ancora accanto a me...così manca un po' meno."
Ermal non poté fare a meno di commuoversi davanti a quella storia.
"Brì mi dispiace...io...io...non lo sapevo."
"Non lo sanno in molti. Era mio nonno adottivo e per un certo senso non era mio parente, ma fu l'unico che davvero mi fece sentire subito a casa."
Gli occhi del romano diventarono improvvisamente lucidi.
"Tranquillo, anche io ero molto legato a mio nonno."
"Ermal solo lui sa quanto ti amo. Io non voglio più lasciarti."
"Anche io, amore, anche io."
Giunsero a Roma in tarda serata, trovando Rinald e Mary ad aspettarli davanti alla stazione. Quando li videro scendere insieme dal treno tenendosi per mano di sorriseo complici, sapevano che l'affetto che c'era tra i due non sarebbe scomparso in quei due anni.
Salirono in macchina e videro la loro nipotina. Era bellissima. Aveva dei piccoli riccioli biondi e dormiva beatamente... sembrava un angelo.
Ermal si sedette in parte al seggiolino e Fabrizio lo guardò intenerito: era normale che uno zio adorasse la propria nipotina, specie se era la prima, ma Ermal era qualcosa di straordinario...non le toglieva gli occhi di dosso.
"Fratellone-disse Rinald- fatto buon viaggio?"
"Smettila Rì"rispose Mary trattenendo le risate.
"Viaggio bellissimo fratellino e il compagno ancora di più"ribattè Ermal baciando il romano sulla guancia.
"Attenzione! Nuova coppietta"
"Rinald piantala"dissero Mary e Ermal in coro ridendo.
Arrivarono a casa di Rinald ed Ermal rimase colpito. Era una villetta abbastanza grande, su due piani, situata sulla stessa strada di quelle dei genitori. Al piano terra vi era la cucina, un salotto, il bagno e una piccola camera da letto.
Al piano superiore un bagno padronale molto grande e quattro camere da letto.
"Wow"dissero i due ragazzi, nessuno dei due era mai stato in quella casa.
"Caro, sono certa che saranno molto stanchi per il viaggio, mostragli la loro camera"
"Subito"
I due furono sistemati nella camera degli ospiti a piano terra.
"Se volete lavarvi avete il bagno qui accanto. Buonanotte ragazzi e grazie ancora di essere qui."
"Notte Rinald"risposero in coro.

"Ermal sei sveglio?"chiese Fabrizio nel bel mezzo della notte.
"Adesso si...che c'è?"
"Non tornare in America, resta qui con me."
"Ne parliamo domani ok?"
"Non mi lasciare-gli disse tra i singhiozzi-ho bisogno di te"
"Brì non piangere. Certo che resto con te."
"E allora perché mi hai detto di parlarne domani?"
"Perché adesso ho sonno e per chiamare il ristorante e spiegare tutto devo riuscire a fare un discorso sensato."
"Ermal?"
"Cosa hai adesso?"
"Mi dai un bacio?"
Ermal si girò e gli diede un bacio a fior di labbra. Poi accoccolò sul petto del romano e si addormentò con un braccio attorno alla sua vita.
Si svegliarono entrambi con il dolce suono del pianto di Agata. Il cellulare segnava le sette del mattino. Dovevano alzarsi...il battesimo era alle dieci.
Per prima cosa, Ermal prese il suo telefono e chiamò il ristorante. Fabrizio sentì il compagno parlare in inglese, ma lui non lo capiva, quindi rimase in silenzio ad ascoltare.
Ermal riattaccò e lo guardò:"Lunedì vieni con me in America e mi aiuti a prendere le ultime cose. Poi torneremo in Italia e rimarrò con te per sempre."
Fabrizio gli gettò le braccia al collo e lo baciò, poi si diressero in cucina per fare colazione.
Nella stanza trovarono Mary con in braccio la bambina, che succhiava il latte dal biberon, probabilmente si era appena svegliata,perché non riuscova a tenere aperti gli occhi.
Rinald li vide e li salutò:"Ben svegliati!"
"Giorno Rinald, giorno Mary"dissero in coro i ragazzi.
"Capisco che siate due anime gemelle, ma sembrate le bambine di Shining... smettetela di rispondere in coro!"rispose Rinald, mentre Mary guardava la scena divertita.

Dopo la colazione, i ragazzi andarono in camera loro per vestirsi per la cerimonia. Fabrizio, stranamente, fu pronto in quattro minuti e salutò l'altro con un bacio veloce.
"Dove vai?"chiese Ermal
"Devo uscire un attimo...a dopo amore"
Lasciò il riccio interdetto, ma riprese a vestirsi ignorando lo strano comportamento del ragazzo.
Alle nove rientrò in casa Fabrizio, trovando tutti pronti per andare in Chiesa.
Mary era splendida, indossava un abito azzurro chiaro lungo fino ai piedi e delle scarpe bianche con un leggero tacco. Sospettò che avesse detto lei a Rinald come vestirsi, considerando la cravatta azzurra che svettava sul completo scuro del compagno.
Ermal era in total black e stava benissimo, proprio come Fabrizio.
Si diressero tutti verso l'edificio situato in centro alla città. La cerimonia filò liscia, a parte il pianto della bambina durante il rito del battesimo, che suscitò una risatina nei due padrini.

Finirono di pranzare a tardo pomeriggio. Il ristorante era situato vicino al Colosseo e Fabrizio prese in disparte Ermal e gli disse:"Dai andiamo a fare una passeggiata..."
"Adesso? Fabri sto morendo...sono pienissimo, non riesco a muovermi"
"Ma piantala di fare il vecchietto e vieni con me"
Ermal protestò, ma davanti alla minaccia del romano di prenderlo in braccio e portarlo fuori scelse di alzarsi con le sue gambe e di seguirlo verso il Colosseo.

Arrivati all'entrata del grande monumento, Ermal restò estasiato davanti alla meraviglia di quell'Anfiteatro.
"Sai l'ho già visto molte volte, ma ogni volta colgo una sfumatura diversa..."
"E io oggi ne sto cogliendo una ancora più bella"
"Fabri cosa di...che fai lì?"chiese stupito vedendo Fabrizio inginocchiato davanti a lui, in mano teneva una scatolina. Inevitabilmente il riccio si commosse.
"Ermal, so che due anni fa ci siamo lasciati in malo modo e che tu non volevi più vedermi, ma io senza di te non riesco a resistere. Sei la mia roccia, il mio ossigeno, la mia acqua e la mia ragione di vita. Quindi ti prego, Ermal, vuoi farmi l'onore di diventare mio marito?"
"Fabri...io...non...so...cosa...dire"disse Ermal tra le lacrime.
"Di solamente che mi sposerai"
"Si...si...si"
Fabrizio mise l'anello al dito di Ermal e finalmente potè vedere quel piccolo cerchio dorato al suo anulare.
"Fabrizio io ti amo, ti amo, ti amo."
"Anche io amore mio"
Si baciarono davanti a quel monumento che in passato aveva visto sangue e morte, ma che quel giorno vedeva un amore iniziare per l'eternità.
I passanti li guardavano incantati dalla potenza di quei due giovani e applaudirono quando capirono il contesto.

I due si incamminarono verso casa ed Ermal capì il motivo dell'uscita dell'altro quella mattina. Lo baciò di nuovo, cogliendolo di sorpresa. Era felice e voleva urlarlo a tutto il mondo.

Spazio autrice
Una gioia ve l'ho data eh!😂😂
Allora premetto che l'altra "storia" è quasi pronta per essere pubblicata...nel caso arriverà un avviso.
Grazie per le letture e i commenti e le stelline.
Dani

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