21 giugno 2021

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"Ermal santo cielo sei pronto?"
"Rinald un attimo..."
"Hai l'ansia della sposa?"
"Forse..."disse il riccio in un piccolo sussurro.
"Apri questa porta e fammi entrare."
Ermal fece scattare la serratura e Rinald potè vedere il fratello in quella camera d'albergo che avevano affittato per quel grande giorno. Era ancora in boxer, ma era già un miracolo. Alla cerimonia mancavano ancora due ore e pensava che stesse ancora dormendo in pigiama.

"Hai fatto colazione?"
"No. Penso che vomiterei."
"Ermal siediti sul letto e fai un respiro profondo."
"RINALD E SE NON FUNZIONASSE? SE NON FOSSE "PER SEMPRE"?"
"Ermal, nella vita c'è sempre una piccola percentuale di rischio, anche in quello che ci sembra perfetto. È una sfida costante, ma tu e Fabrizio vi amate. Non devi temere, il vostro sarà il "per sempre"migliore di tutti..."
"Rinald io ho paura che lui si stanchi di me un giorno, che mi guardi e mi dica che tra noi è tutto finito, che non ci può più essere un domani, che non vado più bene per lui..."
"La pianti di dire cavolate?"
"...cosa posso fare?"
"...inizia a vestirti. Devi arrivare al ristorante tra due ore, altrimenti non ti sposi di sicuro."

Due ore dopo Ermal era in piedi davanti allo specchio, vestito alla perfezione.

Indossava un completo nero con una camicia nera, sulla quale svettava un papillon blu, come i dettagli della giacca e come la rosa che svettava nella tasca, che per l'occasione era stata impreziosita da una "F".

"Allora sei convinto?"
"Sono curioso di sapere come sarà Fabrizio in rosso...sai per la storia dei colori..."
"Mi devi spiegare questa cosa mentre andiamo."
"Va bene."

Uscirono dalla camera e si diressero all'entrata, dove li attendeva una limuosine, che Fabrizio aveva affittato per l'evento, per fare una sorpresa a Ermal. Sui sedili vide un mazzo di rose blu, con tre rose rosse al centro. Vicino, un bigliettino.

Ciao amore,
Ti attendo per la nostra vita insieme. Ti amo.
Bizio.

Ad Ermal scese una lacrima davanti a quelle parole dolci.

"Ermal spiegami questa cosa dei colori."
"Allora..."

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"Mary sembro un pinguino."
"Ma smettila di raccontare balle."
"Mamma cosa balle?"
"Bugie amore... bugie."

Fabrizio era davanti allo specchio di casa sua a Roma. Quella notte sarebbe stata la prima insieme nella loro nuova casa e lui sembrava un pinguino il giorno delle loro nozze. Fantastico.

Doveva essere tutto perfetto, ma la camicia bianca proprio no.

Fabrizio prese quella nera e si cambiò davanti alla sorella e alla nipote, che, più che aiutarlo a vestirsi, dovevano assicurarsi di farlo arrivare in tempo alla cerimonia.

"Allora?"chiese Mary dalla poltrona.
"Zio così"
"E nero sia piccola mia"disse Fabrizio guardando la nipotina dallo specchio.

Decisamente, il nero era il suo colore. Poi le decorazioni rosse e la rosa in tinta era il tocco di classe migliore del mondo. Era perfetto.

*Adesso manchi solo tu a rendermi completo*pensò accarezzando la "E" sulla giacca proprio sotto la rosa.

Prese la chitarra e si avviò verso la porta.

"Fratellone, ma come sarà la cerimonia? E perché hai la chitarra?"
"Mary fai troppe domande. Fidati di me..."

Era splendida con quell'abito lungo azzurro cielo, intonato a quello della bambina, che era di una tonalità più scura.

"Almeno un piccolo anticipo?"
"Andiamo che intanto ti racconto."

Uscirono da quella casa e trovarono una auto risalente agli anni '50 ad attenderli.

Il ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora