la stanza pt.2

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Attenzione:scene di "violenza". Se volete saltarle non leggete da " * " a " * "
Ermal capovolse le posizioni e si portò sopra Fabrizio:"Ermal ma cosa stai fa..."tentò di dire, ma la sua bocca venne chiusa da quella dell'altro, mentre la sua mano lentamente si dirigeva al membro, ancora scoperto dopo il round precedente.
Prese a pompare in modo deciso, portando l'altro al culmine, ma quando vide che stava per cedere si fermò. Tolse la mano e prese a lasciargli casti baci, quasi dimenticandosi della pseudo-sega che aveva appena fatto al ragazzo.
Fabrizio iniziò ad ansimare e fissò gli occhi dell'altro chiedendogli:"Ma...ma...ma... perché?"
"Zitto e goditela...anche se forse sarebbe meglio dire soffri."
Portò le sue labbra questa volta sul membro dell'altro e leccò avidamente tutta la lunghezza, soffermandosi sulla punta, che entrava e usciva lucida dalla sua bocca. Fabrizio tentò di far rimanere il riccio in in quel punto prendendogli la testa, ma l'altro si scansò abilmente e gli bloccò le braccia lungo i fianchi, guardandolo come se lo stesse sfidando:"Liberati se vuoi...o se ci riesci."
"Ermal cosa mi stai facendo"rispose intervallando ad ogni parola un respiro affannato.
"Niente di quello che tu non vorresti fare anche a me."disse riprendendo a leccarlo. Quando si accorse che Fabrizio era al limite, si fermò nuovamente e si sdraiò sopra di lui.
"Dopo riprendiamo, adesso ti consiglio di dormire. Ti aspetta una lunga mattinata."
"Col cazzo."ribattè Fabrizio capovolgendo le posizioni.
"Come sei volgare."ma il tentativo di essere serio si trasformò in una risata che fu come musica per le orecchie dell'altro.
"Ridi ridi, che adesso vorrai solo piangere."
"Cos..."
*Fabrizio lo legò nuovamente agli angoli del letto e riprese il frustino precedentemente abbandonato sul fianco del materasso.
Si alzò e iniziò a sfiorarlo lungo il perimetro del suo corpo e a schioccare dei colpi decisi, prima sulle scapole, poi sulle braccia, sulle gambe, sui fianchi e infine sul membro di Ermal, che per il dolore urlò:"BASTA FABRIZIO TI PREGO SMETTILA,MI FAI MALE."
Ma l'altro era come su un altro pianeta. Non smise, anzi, si accucciò tra le sue gambe e introdusse il manico del frustino nell'intimità del riccio, che intanto continuava ad urlare e ad implorarlo di smetterla.
Fabrizio sostituì al frustino il suo membro, che prese a spingere in profondità, sempre di più, fino a quando non venne nel corpo dell'altro, uscendo subito dopo e sdraiandosi accanto al riccio, non prima di averlo slegato.*
"Fabrizio lasciami per favore"
"Perché?"
"Questo non sei tu -disse fra le lacrime- rivoglio il ragazzo di stanotte, quello che ho amo ancora, non questo mostro."
"E SE FOSSI COSÌ REALMENTE?" rispose Fabrizio urlando.
"Tu non sei così, lasciami andare."
"Tu di me non sai proprio niente. Vaffanculo Ermal vattene. Vivi la tua vita e non cercarmi più."
"Ricordati che ti amo pescatore mio" disse baciandolo delicatamente e scendendo dal letto.
Prese i vestiti dell'altro e uscì da quella camera, accasciandosi contro la porta e piangendo lacrime amare.
Fabrizio pianse anche lui accucciato su quel letto che sapeva di Ermal, amava il suo odore, ma aveva paura di non riuscire a cambiare per amore.
Il riccio andò via, correndo sotto la pioggia che aveva ricominciato a scendere in quella mattinata.
Arrivò in casa sua e si chiuse in camera, attirando l'attenzione di Mary e Rinald che capirono tutto e andarono dai rispettivi fratelli.
Rinald sentì singhiozzare dalla camera di Ermal, così resto ad aspettare le si calmasse prima di bussare e entrare.
Mary trovò Fabrizio nel parco, che nel frattempo era uscito dalla camera ed aveva indossato una tuta che teneva di riserva in quella stanza forse per un'occasione come quella, quasi come se l'avesse sempre saputo che nessuno l'avrebbe mai accettato.
La sorella lo abbracciò e accolse le lacrime del fratello, fragile come una foglia d'autinno in quel momento.
"Cosa è successo Fabri?"
"Ho rovinato tutto..."

Spazio autrice
Scusate per il capitolo leggermente violento e corto, ma è necessario per la storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Dani.

Il ballo in mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora