Capitolo 4

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Ero davvero lì, davanti a quella stradina che ho sempre amato vedere in tv, e che adesso vedevo con i miei stessi occhi. Sapevo che da quel giorno, sarebbe cominciata la più grande e bella avventura della mia vita.
Iniziai ad avviarmi con passo incerto, fino a quando i miei piedi non presero il sopravvento e mi portarono dritti all'Emporio del Gufo. In vetrina c'erano diversi tipi di civette e gufi, ma decisi di entrare a dare un'occhiata. Quando entrai, uno strano odore di mangime e pelo di gatto arrivò al mio naso, mentre i miei occhi si posarono subito su una credenza dove si trovavano almeno una decina di civette in gabbia, tra quelle, una bellissima color caramello attirò subito la mia attenzione. Non c'erano dubbi, era lei l'animale che mi avrebbe accompagnata durante la mia permanenza ad Hogwarts. Ero tanto presa da quella civetta, che non mi accorsi che la proprietaria del negozio mi stava fissando con sguardo gentile.
-Cerchi un'animale per Hogwarts, cara?
Avevo davanti a me un'altra strega, cosa che mi rese cosi felice da rispondere con un sorriso a trentadue denti.
- oh - rise - e ti piace quella civetta?
- Si.. beh.. direi che la adoro
- Perfetto, è quella che ti serve allora - Mi fece l'occhiolino.
In quel momento entrò Silente, seguito a ruota dai miei e mio fratello
-Ohh signor Silente! Che piacere vederla! Le serve qualcosa?
-In realtà Kassy, sto accompagnando la ragazzina in giro per Diagon Alley, anche lei deve fare rifornimenti per il primo anno ad Hogwarts.
- Stano però, non mi sembra di ricordare che lei accompagnasse personalmente i nuovi alunni per le spese.
-Beh, diciamo che questa alunna è... - esitò prima di continuare a parlare e mi guardò - speciale - concluse in fine. Lo guardai e lui mi sorrise. 
- Allora Nicole, hai già scelto? 
-Si!- dissi rivolgendomi ai miei - voglio questa! - e così dicendo indicai la civetta sulla credenza.
-Perfetto! - esordì Silente - Però prima dobbiamo fare un giretto alla Gringott, non credi? Non penso che alla signora Kassy andrebbero bene le sterline - Si mise a ridere e uscì salutando gentilmente la signora Kassy. 
Me ne ero proprio dimenticata, non possedevo ancora nemmeno un galeone.
Salutammo anche noi e ci diressimo verso la Gringott. Volevo subito prendere i soldi e andare a girare tutta Diagon Alley, ma.. in fondo, stavo aspettando solamente il momento di arrivare davanti ad una sola vetrina, davanti ad una sola porta...
Arrivammo di fronte all'ingresso della Gringott, Silente si mise a parlare con un Goblin dall'aria arrogante che sicuramente avrebbe dovuto essere il guardiano dell'entrata.
Una volta aperto il portone ed entrari, non credetti ai miei occhi. Era bellissima. Piena di goblin che avevano tutta l'aria di volerti cruciare, certo, ma comunque bellissima.
Lasciai il lavoro ai grandi e incominciai ad ammirare praticamente tutto ciò che c'era lì dentro, fino a quando arrivai a contemplare il lampadario. "Quel bellissimo lampadario verrà distrutto da un enorme drago nascosto da qualche parte sotto i miei piedi" solo a pensarci mi vennero i brividi... 
-Nicole! Noi abbiamo finito! Vieni quì, serve la tua firma. - La voce di mia madre mi riportò alla realta. Mi avvicinai alla scrivania in mogano e firmai. 
Quando uscimmo da lì dentro era ormai passata un'ora, l'ora più bella della mia vita. 
- Bene, adesso puoi andare a prendere la tua civetta, noi ti aspetteremo da Olivander - Mi guardò e mi fece l'occhiolino. Ecco, era proprio quello che aspettavo... volevo avere al più presto la mia bacchetta. Fin dal momento in cui seppi di dover andare a Diagon Alley, la prima cosa che pensai fu subito il negozio di bacchette, non vedevo l'ora di trovare quella giusta, e di vedere Olivander.
Corsi a comprare la civetta e, dopo aver ringraziato la signora Kassy, uscii e cercai di trovare il negozio.. ci vollero pochi minuti prima di scorgere un'insegna con sopra illustrata una bacchetta. Mi affrettai a raggiungere gli altri che aspettavano alla porta ed entrammo. 
Il negozio profumava di acero, quercia e agrifoglio. No, c'era anche un intenso profumo di betulla e... di altri tipi di alberi di cui non conoscevo il nome. Il piccolo appartamento possedeva molti scaffali pieni di scatolette lunghe e strette, un scaletta molto vecchia appoggiata ad uno dei scaffali e delle pergamene sparpagliate quà e là sulla scrivania.
- E' permesso? - Silente si avvicinò ad una delle pergamene che aveva tutta l'aria di essere qualcosa di importante, ma tornò subito indietro quando un rumore arrivò da un corridoio contornato da altri scaffali, e la testa di un uomo anziano spuntò dal corridoio.
- Oh! Silente, vecchio mio! - Olivander sorrideva giocondo a Silente, quando poi di colpo, si girò verso me.
- Nata babbana eh? uhm.. sei quì per la bacchetta, scommetto! - L'anziano signore mi osservava attraverso i suoi grandi occhiali rotondi. Ero stupita. Avevo il miglior frabbricante di bacchette di tutta la Gan Bretagna davanti agli occhi.
-Haam, si.. -
- Bene, bene. Avvicinati pure!... Vediamo.. vediamo... quale potrebbe essere quella giusta? - cominciò a spostare scatolette dagli scaffali fino a quando non ne prese una e l'aprì.
- Acero, corda di cuore di drago, undici pollici e mezzo, abbastanza flessibile.. chissà se... - si avvicinò e me la porse. - Prova a scuoterla un pò - 
Così mi disse e così feci. La scossi e un raggio di luce rosso colpì l'umile lampadario riducendolo in polvere che si sparse per tutta la stanza. La mia famiglia guardava la scena come se avessi appena disintegrato un dinosauro, mentre Silente mi lanciò uno sguardo rassicurante. Magari la prossima sarebbe stata quella giusta...
- Nono! Non ci siamo. Uuuhm... prova... prova... - e così dicendo si fece un altro giro tra le scatolette impolverate fino a quando non fu certo di aver trovato quella giusta. - ... prova questa! Sono sicuro che non andrà male.
La presi. Avevo paura di fare qualche altro grave danno ma, Olivander non sembrava aver fatto caso al lampadario, quindi tentai di nuovo con quella, e la agitai.
Una marea di scintille viola spuntò fuori dalla bacchetta e finirono in aria, creando un bellissimo contrasto con la fioca luce di un'altra lampada che si trovava sulla scrivania.
- AH AH! Ecco quella giusta per te, signorina! Betulla, piuma di coda di fenice, 12 pollici e mezzo, non molto rigida -
Finalmente! Finalmente avevo trovato la mia bacchetta! Ero felicissima... così felice, che volevo condividere la mia felicità con tutti, condividendo un gelalto, magari. Si ok, avevo voglia di un gelato.
 - Hei niki! Sei contenta?
- Oh mamma, eccome! - guardai Silente e gli sorrisi, avevo un gran voglia di abbracciarlo, ma mi trattenni.
Uscimmo fuori per andare a comprare un gelato. Si, alla fine li avevo convinti tutti, e riuscii ad assaggiare i gelati della pasticceria di Diagon Alley, quella in cui, nei libri, si fermavano a volte Harry, Ron ed Hermione. Il gelato era buonissimo come speravo, ma la giornata non era finita. Andammo al Ghirigoro, al Serraglio Stregato e infine da Madame Malkin: Abiti per tutte le occasioni per la divisa scolastica. La mia famiglia e Silente si fermarono di nuovo in pasticceria a chiacchierare in privato, mentre io ritornai a passeggiare per le vie del paese, sperando di non perdermi e arrivare a Notturn Alley per sbaglio. Durante il tragitto incontrai una ragazza della mia età che mi chiese se sarei andata anche io ad Hogwarts, quell'anno. 
- Si, e tu? - risposi
Lei fece cenno di si. - Com è che ti chiami? -
- Nicole, tu?
- Io sono Ylenia, piacere. Sai già in quale casa andrai a finire? O sei nata babbana?
- In realtà, sono nata babbana, ma vorrei tanto far parte dei Grifondoro. 
Nonostante la mia attrazione verso la casa dei Serpeverde, non vorrei proprio finire insieme a loro, non li sopporterei, e poi... mi sono già messa in testa di capitare in Grifondoro, dovevo fare amicizia con il Golden Trio. 
- Già, bella casa Grifondoro, ma... io vorrei tanto capitare in Corvonero, adoro lo studio e, inoltre, tutta la mia famiglia è stata Corvonero - continuò Ylenia.
- Beh, spero proprio che la tua volontà si avveri allora - le sorrisi. Lei ricambiò e mi chiese - Andiamo a fare un giro?
-Volentieri!
Continuammo a parlare del più e del meno fino a quando il sole tramontò, a quel punto la salutai e gli dissi che ci saremmo riviste ad Hogwarts. Raggiunsi i miei e ritornammo in città.
- Beh, adesso non posso più accompagnarvi - disse Silente estraendo dalla tasca una penna - dovrete prendere la Passaporta da soli e ritornare. Oh non temete - aggiunse quando vide le facce dei miei - è stata programmata per riportarvi direttamente a casa -
I miei genitori si rilassarono, e io mi avvicinai a loro.
- Allora, siete pronti? 
Mio padre mugghiò. Ero sicura che viaggiare tramite Passaporta era l'unica cosa che non gli piaceva.
- Lo prendo come un si - disse Silente ridendo sotto i baffi. Anzi, sotto la barba.
La penna cominciò ad illuminarsi. Non avrei mai pensato che una penna potesse essere trasformata in Passaporta, ma l'agganciai lo stesso insieme a tutti gli altri.
- Arrivederci allora! E' stato un piacere! - poi si rivolse a me - ci vediamo il 1° Settembre, signorina- E con un sorriso, scomparve dalla nostra vista. Girammo vorticosamente nell'aria, di nuovo, e dopo alcuni secondi piombammo sul freddo pavimento di casa. 
Fu il primo giorno magico che non dimenticherò facilmente.

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